Si chiama J.P. Morgan ESG e si rivolge agli investitori che puntano a incorporare gradualmente i criteri ambientali, sociali e di governance nelle proprie strategie a reddito fisso.
Si chiama J.P. Morgan ESG (JESG) ed è la nuova suite di indici globali a reddito fisso che integra fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) in un benchmark composito. Nato con la collaborazione con BlackRock, l’indice vuole rispondere alla crescente domanda da parte degli investitori obbligazionari alla ricerca di un benchmark specifico per i mercati emergenti con pratiche ESG.
Il nuovo indice, gestito in modo indipendente da J.P. Morgan, si rivolge agli investitori che puntano a incorporare gradualmente i criteri ESG e di investimento responsabile nelle proprie strategie a reddito fisso, ancorando la sua metodologia a indici di punta ampiamente utilizzati nel settore bancario, come EMBI, GBI-EM e CEMBI.
J.P. Morgan ha fatto sapere che l'indice JESG coprirà più di 170 Paesi e oltre 650 emittenti che lavoreranno sui dati forniti da Sustainalytics, RepRisk e Climate Bonds Initiative. Gli indici saranno disponibili per EMBI Global Diversified, GBI-EM Global Diversified e CEMBI Broad Diversified.
"L'investimento responsabile sta diventando la pietra angolare di molte strategie dei nostri clienti e la possibilità di accedere a un benchmark globale obbligazionario che integri i criteri ESG è fondamentale”, ha commentato Gloria Kim, Head of the Global Index Research Group di JP Morgan.
“Investire nella sostenibilità vuol dire investire nel progresso ed essere pionieri nello sviluppo di un modo nuovo e migliore di fare business”, ha aggiunto Sergio Trigo Paz, Head of BlackRock Emerging Market Debt di BlackRock. “Finora le pratiche ESG nel debito dei mercati emergenti non si erano ancora tradotte in soluzioni su vasta scala. La definizione di questi indici sarà determinante per ridefinire l'universo d'investimento e stabilire uno standard di settore per contribuire a rendere l'investimento ESG all'interno dell'EMD più accessibile a tutti gli investitori. Si tratta di un grande passo in avanti per gli investimenti dei mercati emergenti”, ha concluso l’esperto.
