Korgaonkar (Man Group): “Impieghiamo sofisticate tecniche di gestione del rischio per offrire soluzioni diversificate e innovative”

Russell Korgaonkar, Man Group
Russell Korgaonkar. Foto concessa (Man Group)

È più facile prevedere i rischi dei rendimenti. Ne è persuaso Russell Korgaonkar, chief Investment Officer di Man AHL. “Nelle fasi di ribasso vengono messi in atto modelli di rischio che si attivano per minimizzare il downside risk relativo alle strategie long-only.

L'obiettivo finale della costruzione del portafoglio è quello di ottenere rendimenti stabili in diverse fasi macroeconomiche, attraverso l'esposizione a una gamma diversificata di mercati globali” dice il gestore.
Il fondo Man AHL TargetRisk, con Rating FundsPeople+ 2022, è costruito sulla base delle stesse piattaforme di esecuzione delle transazioni e gestione del rischio delle quali si avvalgono i principali programmi della società, “beneficia quindi della sua esperienza trentennale negli investimenti quantitativi. Questa piattaforma consente l'utilizzo di tre modelli di gestione del rischio, che la rendono unica nell’universo delle strategie long-only” ci tiene a sottolineare Korgaonkar.

Tre modelli di gestione del rischio

Il primo modello è quello relativo al risk targeting o overlay volatilità e, come spiegato dal professionista, “i modelli quantitativi permettono di adattare l’esposizione del portafoglio alle diverse condizioni di mercato, puntando a un livello costante di volatilità, indipendentemente dalle fasi di mercato”.
Nel secondo caso si parla di overlay momentum, un modello costruito sulla base dell’esperienza trentennale di AHL nel trading momentum. “Quando si innesca il segnale di trend a ribasso è prevista una riduzione dell’esposizione fino al 50% sui singoli mercati” prosegue Korgaonkar.
Infine, il terzo modello si basa sull’overlay correlazione. “Questo modello consente al fondo di mitigare i rischi legati a un cambiamento delle correlazioni tra asset class, soprattutto nel caso in cui la correlazione tra equity e bond diventi positiva. Il fondo si avvale della ricerca degli accademici dell'Oxford-Man Institute of Quantitative Finance. La ricerca sui modelli di volatilità multivariata ad alta frequenza ("HEAVY") viene utilizzata per ridurre l'esposizione quando cambiano le tradizionali relazioni di copertura tra le classi di attivo” commenta.

Un portafoglio dinamico

Non avendo l’obbligo di sottostare a una view di mercato specifica, il fondo può cambiare dinamicamente le proprie esposizioni e allocazioni. “Man AHL inserisce come input dei suoi modelli le sue convinzioni su come tendono a operare i diversi mercati per ridurre i bias umani nel trading. AHL TargetRisk investe a livello globale in diverse aree geografiche e Paesi senza particolari bias” spiega l’esperto in questa intervista.
Quando si costruisce il portafoglio l’obiettivo primario è quello di “creare un equilibrio tra le diverse asset class utilizzando pesi uguali aggiustati per il rischio. In ciascuna classe di attivo viene attuata una diversificazione a livello di mercati ponendo particolare attenzione alla liquidità dei sottostanti. Focalizzarsi su mercati liquidi ci consente di ridurre i costi di transazione, un aspetto molto importante dato il profilo di trading della strategia” prosegue.

Ovviamente il gestore sa bene che nonostante gli sforzi esistono delle condizioni, come un forte stress sui mercati, tali per cui la diversificazione può venir meno. “È proprio in questo tipo di scenario che entrano in gioco gli overlay di rischio. Il terzo modello menzionato prima, l'overlay di correlazione, permette di ridurre drasticamente il rischio se rileva che le obbligazioni e le azioni sono diventate positivamente correlate e nel caso si sia verificato un sell off nel mercato obbligazionario” spiega l’esperto.
Recentemente l'esposizione del fondo è stata generalmente bassa e stabile. “Si sono attivati gli overlay di correlazione e momentum che hanno aiutato il portafoglio a mitigare gran parte del sell-off obbligazionario, mentre l'overlay di volatilità è rimasto inattivo” racconta.

Una strategia in continua evoluzione

La società inoltre ha l’ambizione di migliorare e perfezionare il proprio processo di ricerca quantitativa con l'obiettivo di migliorare prodotti e performance. “Gli aggiustamenti possono derivare dal cambiamento delle condizioni di mercato o dalle esigenze specifiche degli investitori, come per esempio l'aggiunta di futures ESG al portafoglio nel 2021” sottolinea l’esperto.

Un altro esempio è quello dei segnali utilizzati da AHL TargetRisk. Se si prende come esempio il segnale HEAVY menzionato prima e utilizzato nell'overlay di correlazione, è possibile notare che “utilizza informazioni ad alta frequenza provenienti dai mercati obbligazionari e azionari per prevedere eventuali trend ribassisti sul mercato fixed income. Il segnale originariamente era stato impostato solo per i mercati statunitensi e nel 2020 è stato ampliato per monitorare la correlazione globale” precisa. Si tratta dunque di un alert in grado di rilevare i sell-off obbligazionari a livello di Paese in diverse regioni.

Come noto, i mercati statunitensi tendono a guidare i mercati globali, “quando i benefici della diversificazione tra obbligazioni e azioni vengono meno negli Stati Uniti, spesso il fenomeno si diffonde anche negli altri mercati. Tuttavia, questo tipo di effetto contagio può cominciare anche al di fuori dagli Stati Uniti e il nuovo segnale globale ci permette di identificare tempestivamente questi eventi e reagire più velocemente” prosegue Korgaonkar.

Per concludere, è possibile segnalare un ulteriore miglioramento apportato nel secondo semestre dello scorso anno. Si tratta dell’aggiunta di High Frequency Data (HFD) per i cambiamenti nella volatilità. “Questi modelli HFD, grazie all'uso di più campioni di informazioni all'ora, ci consentono di individuare e reagire ai picchi di volatilità più rapidamente e di regolare le nostre esposizioni in modo appropriato” conclude.