Il lead portfolio manager del fondo con Rating FundsPeople 2025 Vanguard Global Credit Bond analizza i rischi e le opportunità nelle obbligazioni in un contesto segnato dall’incertezza per i cambiamenti politici e geopolitici.
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I fattori politici e geopolitici giocano un ruolo sempre più importante nell’attuale contesto di mercato con contraccolpi significativi sul mercato dei bond. I recenti cambiamenti di governo hanno introdotto nuove politiche e programmi in diversi Paesi come Regno Unito, Germania, Francia e Stati Uniti. Finora questi cambiamenti hanno avuto ripercussioni sui mercati azionari e titoli di Stato, ma secondo Sarang Kulkarni, lead portfolio manager del fondo con Rating FundsPeople 2025 Vanguard Global Credit Bond Fund, è importante tenere d'occhio il modo in cui queste trasformazioni potrebbero estendersi ai mercati globali del credito. “Le prospettive infatti da relativamente certe sono passate a incerte”, afferma il gestore di Vanguard.
“Sei mesi fa, il mercato confidava in un atterraggio morbido, e in risposta a queste prospettiva le banche centrali hanno iniziato a muoversi verso un contesto di tassi di interesse più bassi”, evidenzia Kulkarni analizzando lo scenario di mercato. Ma il panorama è cambiato. “In uno scenario economico globale, dominato dai dazi e dalla spesa fiscale, le politiche di allentamento delle Banche Centrali potrebbero avere effetti molto diversi sull'economia: dal classico rallentamento alla stagflazione fino a una nuova accelerazione della crescita e dell'inflazione, ma anche una crescita e un’inflazione moderata”, osserva il gestore. “In questa fase è difficile per il mercato sapere quale scenario prevarrà. Le banche centrali, anch'esse dipendenti dai dati, continueranno probabilmente a rimanere in una modalità di osservazione e attesa”, dichiara.
“L'incertezza porta a una maggiore volatilità dei mercati finanziari. Pertanto gli investitori cercheranno di ottenere premi per il rischio più elevati, ed è qui che i diversi scenari possono portare a divergenze nei rendimenti tra gli asset”, continua. “Con i rendimenti che partono da un livello interessante nei mercati obbligazionari globali, i solidi fondamentali societari sottostanti e la prospettiva di un taglio dei tassi, riteniamo che le obbligazioni siano relativamente ben posizionate nell'attuale contesto, ma gli investitori devono individuare le aree di rischio potenziale”, sottolinea.
A seconda degli scenari che prevarranno, secondo Kulkarni, l’intervallo dei rendimenti per il mercato obbligazionario potrebbe variare da un massimo di circa l'8% a un minimo di circa -3%, con un rendimento medio ponderato atteso intorno al 4%. “Pertanto, l’outlook per il reddito fisso è generalmente costruttivo. Tuttavia, non è un contesto in cui conviene assumere rischi eccessivi”, afferma.
Dove trovare valore nell’obbligazionario
Secondo la view in questo contesto volatile, è preferibile privilegiare qualità e liquidità nella scelta dei settori. “Le obbligazioni a lunga scadenza potrebbero trarre beneficio da un contesto in cui le banche centrali continuino a tagliare i tassi. In generale, le obbligazioni di media durata e di alta qualità – siano esse governative o corporate – beneficiano di rendimenti interessanti, grazie a una curva dei rendimenti inclinata verso l’alto e di solidi fondamentali sottostanti”, osserva. Nel mercato del credito, invece, gli emittenti hanno sfruttato i tassi ultra bassi per estendere la scadenza del proprio debito: “la durata media delle obbligazioni societarie investment grade a livello globale è di 8,5 anni e la cedola media è del 3,9%. Ciò significa che, in uno scenario in cui i tassi rimangano superiori alle cedole attuali, ci vorrebbero in media 8 anni e mezzo affinché tassi più alti si traducano in costi di finanziamento maggiori per le aziende. Questo offre un certo grado di stabilità in un ambiente incerto”, dice.
“Purtroppo, nel caso delle obbligazioni high yield e dei prestiti a leva, il tempo medio necessario affinché tassi più alti si traducano in costi maggiori è molto più breve, soprattutto per i prestiti. Con tassi di default più alti nei prestiti rispetto alle obbligazioni e con un numero limitato di downgrade da investment grade a high yield, ciò dimostra il vantaggio di privilegiare titoli di qualità in un contesto incerto”, analizza. A livello settoriale, il gestore vede opportunità nelle banche, immobiliare e utility. Inoltre, dopo le elezioni USA e il rafforzamento del dollaro, il repricing del rischio nei mercati emergenti ha creato opportunità selettive. Infine, nei mercati dei tassi, le divergenze tra le banche centrali potrebbero gradualmente ridursi, offrendo spunti d’investimento.
Vanguard Global Credit Bond Fund
Il Vanguard Global Credit Bond Fund mira a offrire un approccio equilibrato all’investimento nel reddito fisso, concentrandosi su obbligazioni di alta qualità e su una gestione del rischio disciplinata. Questo metodo è pensato per affrontare condizioni di mercato volatili e generare rendimenti stabili, pur lasciando spazio a investimenti opportunistici grazie a una approfondita ricerca fondamentale. L’aspetto che distingue il fondo è lo stile adottato per generare sovraperformance: con una duration sempre vicina a quella del benchmark e oltre il 90% del portafoglio investito in obbligazioni Investment Grade, non punta a ottenere performance attraverso il market timing sui tassi d’interesse e sugli spread di credito. “Riteniamo che le strategie di market timing offrano rendimenti poco interessanti in termini di rischio-rendimento. Per questo motivo, il nostro obiettivo è mantenere la duration e la qualità del credito del fondo relativamente stabili nel corso del ciclo”, spiega Kulkarni. “Per generare sovraperformance, ci affidiamo invece a una approfondita ricerca fondamentale per individuare obbligazioni sottovalutate e costruire un portafoglio ben diversificato, tenendo conto della natura asimmetrica dei rendimenti nel mercato del credito. Questo approccio lo rende particolarmente adatto al contesto di maggiore volatilità atteso”, dice.
Update del fondo
Attualmente, il portafoglio mantiene bassi livelli di rischio di credito e livelli più elevati di liquidità, poiché il team di gestione ritiene che ogni fase di sell-off nell’attuale contesto rappresenti un’opportunità di acquisto. “Ovviamente, valuteremo ogni situazione man mano che si sviluppa, ma la nostra opinione è che tassi e spread rimarranno in un intervallo limitato fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sugli impatti fondamentali. L’aumento dell’inflazione dovuto ai dazi è considerato transitorio, e le aziende dispongono ancora di diverse opzioni per gestire i loro bilanci”, conclude il gestore.