Kunal Kapoor: “L’analisi dei fondi è profondamente cambiata e in meglio”

Kapoor
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Dal 1 gennaio 2017, Kunal Kapoor sarà il nuovo CEO di Morningstar al posto di Joe Mansueto, fondatore della società, che ricoprirà da quel momento il ruolo di executive chairman e presidente del CdA.

Kapoor, membro veterano di Morningstar, è entrato a far parte della società americana nel 1997 come analista e nel corso della sua carriera  ha rivestito diversi incarichi, tra cui quello di responsabile di analisi dei fondi, responsabile della strategia di business per operazioni internazionali e responsabile degli investimenti di Morningstar Investment Services prima di essere nominato presidente nell’ottobre del 2015 (carica nuova all’epoca).

Recentemente, Kunal Kapoor ha ricevuto Funds People nel quartier generale di Morningstar a Chicago, dove in occasione di un’intervista ha esposto alcune delle sue idee e dei suoi obiettivi per i prossimi anni.Visto il suo passato di responsabile di analisi, le prime riflessioni di Kapoor non potevano non riguardare l’evoluzione e le trasformazioni che nelle ultime decadi hanno coinvolto il mondo dell’analisi. Secondo l’esperto “è cambiata molto e in meglio. Se in un principio si soffermava quasi esclusivamente sul comportamento di un fondo, col passare del tempo si è aperta a nuovi fattori. L’analisi delle commissioni, ad esempio, è stato un dei passi fondamentali che ha compiuto, per arrivare poi a un’analisi più qualitativa sia dei gestori e sia delle compagnie nelle quali lavorano e tutto questo è molto positivo”.

Per Kapoor l’approccio che dovrebbe predominare in futuro nella mente di qualsiasi investitore o risparmiatore, così come dei loro consulenti, “è l’adeguatezza del fondo per il portafoglio di cui farà parte, in funzione degli scopi prefissati. È importante chiedersi: “Perché voglio questo portafoglio? Quali sono i miei obiettivi? È in vista della mia pensione o per pagare le tasse universitarie dei miei figli? Questo deve essere il passo successivo nell’analisi”. In un contesto dove l’informazione è molto più accessibile anche per i clienti retail, la chiave secondo Kapoor è non rincorrere i rendimenti “ma fare un tipo di analisi diversa, chiedersi se non sia il momento di entrare in qualche categoria che può aver sofferto di più, cercare di cambiare la propria mentalità, andare oltre i rendimenti storici”.

In qualità di CEO in pectore di una società che ha sperimentato un’importante crescita negli ultimi anni e che ha ampliato le proprie attività da fornitore di dati ad altre competenze come la consulenza e la gestione di portafogli, Kapoor ritiene che “fondamentalmente, Morningstar continuerà a essere una compagnia specializzata nella valutazione dei fondi, sempre grazie a un importante supporto tecnologico. Ma vogliamo offrire qualcosa in più dei dati, si tratta di associare quest’informazione a una visione sulla stessa e a una presentazione semplice che possa essere colta immediatamente”. Per raggiungere tali obiettivi, Kapoor sottolinea che continueranno a investire molto nella tecnologia collegata ai dati e all’analisi e che ulteriori sforzi saranno destinati all’analisi dei portafogli. Al momento non pensano di diventare una piattaforma ma “partecipiamo alla gestione dei fondi e dei portafogli, abbiamo un’unità di gestione apposita”, afferma.

Per quanto riguarda i dati, il loro trattamento e presentazione, e considerando la proliferazione di compagnie Fintech, il prossimo CEO di Morningstar ritiene che “molti progetti non andranno a buon fine ma la cosa importante è che stanno cambiando molte cose nella gestione e nella presentazione dei dati, il che può influire tanto nel modo di fare delle compagnie e delle banche più tradizionali, un dato sicuramente molto positivo. Queste compagnie dovranno fare uno sforzo importante per rinnovarsi”.

Un’altra chiara tendenza degli ultimi anni è lo sviluppo inarrestabile della gestione passiva su quella attiva. A tal proposito, Kunal Kapoor crede che “in realtà siamo di fronte a un dibattito tra fondi ad alto costo e fondi a basso costo e credo che molti di quelli della prima categoria scompariranno. Inoltre, il progresso della gestione passiva combinato con i roboadvisor può portare a numerosi cambiamenti nei modelli di distribuzione”. Cambiamenti come quelli che si stanno già verificando in molti luoghi dell’Europa con la proibizione delle retrocessioni, un dato che Kaporr considera “positivo per gli investitori perché significa che la trasparenza sta vincendo e nel lungo termine sarà vantaggioso, anche se molte compagnie dovranno cambiare il proprio modo di operare”. Sulla probabilità che la proliferazione di ETF possa nascondere rischi latenti, l’esperto crede che questi si celino soprattutto in quelli che operano in piccoli segmenti del mercato o sono soggetti alla leva finanziaria.​

Per quanto riguarda la strategia che Morningstar seguirà nei prossimi anni, Kunal Kapoor non ha dubbi: “La cosa più importante è che vogliamo continuare ad appoggiare e servire gli investitori”. Con quest’obiettivo ben definito, indica tre aree che, a suo giudizio, saranno molto importanti: “Vogliamo offrire più supporto agli investitori con i loro portafogli, dare maggiori informazioni sui multiasset e su come usare i derivati e aiutarli  navigare nell’universo normativo”. Sulla possibilità che questa strategia comporti nuove acquisizioni, Kapoor ritiene che “le opportunità sono tante, ma al momento ci soffermeremo sui mercati sviluppati”.