La Bce alza i tassi di 50 punti base: le prime reazioni degli asset manager internazionali

Sanziana Perju/BCE_luglio
Christine Lagarde.(Sanziana Perju, Bce)

Riunione storica della Banca centrale europea. La Bce ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, in un'unica tranche. Non si tratta solo del primo aumento dei tassi in 11 anni ma è anche la prima volta che vengono aumentati in modo così aggressivo da più di 20 anni. Non solo, anche il tasso di deposito è stato aumentato in modo significativo, tornando allo 0%, lo strumento della forward guidance è stato eliminato ed è stato introdotto il Transmission Protection Instrument (TPI).

I primi effetti si sono già fatti sentire sul mercato. Le banche europee sono in rialzo grazie all'aumento dei tassi. Il movimento da tenere d'occhio è quello dell'euro. Nelle prime fasi ha recuperato terreno rispetto al dollaro USA, ma ha rapidamente invertito la rotta quando la Bce ha presentato i dettagli del nuovo TPI.

Con la crisi politica in atto in Italia che sembra in qualche modo oscurare il meeting dell'Eurotower, il mercato osserva anche l'andamento dei titoli periferici. "La conferma del TPI ha inizialmente frenato i rialzi dei rendimenti periferici, ma si è trattato di una mossa di breve durata. Forse perché la solidità fiscale è stata definita durante la conferenza stampa come una precondizione per lo strumento della crisi", interpreta Paul Jackson, Global head of Asset Allocation Analysis di Invesco.

Mossa a sorpresa per combattere l'inflazione

Questo aumento di 50 punti base ha una portata doppia rispetto a quanto annunciato da Christine Lagarde durante la riunione di giugno. Raramente una banca centrale cambia il piano comunicato al mercato, tanto meno per attuare una politica monetaria più aggressiva. "Non è però necessariamente una cosa negativa. Infatti, legare le proprie azioni di politica monetaria a un un contesto così mutevole non avrebbe avuto senso", afferma Franck Dixmier, global chief investment officer per il reddito fisso di Allianz Global Investors.

Per Wolfgang Bauer, gestore del Team Public Fixed Income di M&G, questo rialzo sottolinea la gravità dell'attuale dinamica dell'inflazione. Per Bauer, andare ben oltre la propria forward guidance è un segnale agli operatori di mercato che la Bce si impegna a contenere l'inflazione. A suo avviso, questo aumento dello 0,5% rappresenta soltanto un primo passo.

Questa è stata una decisione che ha sorpreso esperti come Morgane Delledonne, responsabile della strategia di investimento per l'Europa di Global X, considerando il contesto in cui si inserisce. Le turbolenze politiche in Italia, l'aumento degli spread delle obbligazioni core rispetto a quelle periferiche, il calo della fiducia delle imprese in tutto il continente, in particolare in Germania. "Questa mossa aggressiva sembra un ultimo tentativo di alzare i tassi prima che la zona euro entri in recessione", interpreta l'esperta.

Per altri, come Jan Felix Gloeckner, investment specialist di Insight (BNY Mellon IM), si tratta di una sorpresa gradita: "Finalmente l'andamento a tassi negativi è finito". A suo avviso, anticipare il ciclo di inasprimento dovrebbe apportare benefici a lungo termine, aumentando la flessibilità nelle riunioni future e, in ultima analisi, inviando un chiaro messaggio che l'inflazione tornerà entro l'obiettivo.

Obiettivo: evitare la frammentazione

Secondo Charles Diebel, responsabile del reddito fisso di Mediolanum International Funds, questa anticipazione nelle mosse di rialzo, congiuntamente all'annuncio del Transmission Protection Instrument, mira a evitare la frammentazione, in quanto le dimensioni degli acquisti di obbligazioni non sono limitate ex ante, ma allo stesso tempo elimina le indicazioni future sui movimenti dei tassi.

"Una possibilità è che le colombe e i falchi del Consiglio direttivo abbiano raggiunto un "quid pro quo", un forte rialzo è stato scambiato con il Transmission Protection Instrument. Ma devono essere ancora chiariti i dettagli del TPI e della condizionalità che lo caratterizzeranno” interpreta Paul Diggle, Deputy Chief economist di abrdn. "Dopotutto, gli eventi italiani degli ultimi giorni non rassicurano gli altri Paesi dell'eurozona sul rispetto dell’agenda relativa alle riforme”, precisa.

In questa riunione la Bce ha offerto solo pochi dettagli su come verrà attuato il piano anti-frammentazione. Un punto discusso da Dixmier è che l'ammissibilità al TIP si basa su criteri indicativi che convergono tutti sulla nozione di disciplina fiscale e di equilibrio macroeconomico. "Una promessa senza dubbio per i falchi, ma che indebolisce la portata finale del loro bazooka", dice.

Gli spread continueranno a essere volatili. Questa è anche l'opinione di Sebastien Galy, responsabile della strategia macro di Nordea AM. Il rischio per la curva dei BTP italiani rimane elevato, indipendentemente dai reinvestimenti in BTP del programma PEPP. Il problema che l'esperto sottolinea è l'atteggiamento della Bce che sta cercando di riprendere il controllo della narrazione, creando uno shock nei Paesi periferici prima che lo strumento di protezione della trasmissione sia pronto.

Previsioni per settembre

Con una normalizzazione monetaria sorprendentemente aggressiva, è stato necessario rivedere le previsioni della riunione di settembre. Come commenta giustamente Konstantin Veit, gestore di PIMCO, da Francoforte non sono arrivate molte indicazioni sul potenziale destino del tasso di interesse. La Bce ha solo accennato al fatto che prevede di aumentare i tassi fino a quando l'inflazione a medio termine non si stabilizzerà intorno all'obiettivo.

Secondo Diebel, il rialzo di 50 punti base di luglio significa che probabilmente vedremo un altro rialzo di 50 punti base anche a settembre. Ma è più che mai difficile fare previsioni. "Compiendo un passo iniziale più importante, il Consiglio può ora passare a valutare, riunione per riunione, il futuro percorso dei tassi", ritiene Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments. Ma i mercati si aspettano altri 140 punti base di rialzo dei tassi entro la fine dell'anno. Ciò suggerisce una traiettoria costante di movimenti dello 0,50% per ciascuna riunione. Il gestore sostiene piuttosto che il deterioramento delle condizioni economiche nei prossimi mesi potrebbe tuttavia portare a una riduzione anticipata del ciclo di inasprimento.