La Commissione europea pubblica la Retail Investment Strategy: nessun divieto di retrocessione nei servizi di consulenza

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Guillaume Perigois (Unsplash)

La decisione è stata presa. La Commissione ha adottato oggi il nuovo Retail Investment Package, un pacchetto di misure rivolte agli investitori al dettaglio, il cui obiettivo principale è quello di fornire il maggior numero di informazioni possibili e nel modo più trasparente possibile agli investitori finali, affinché siano in grado di prendere decisioni di investimento in linea con le loro esigenze e preferenze.

Una delle misure che ha suscitato maggiore interesse nel settore della consulenza e della gestione del risparmio è stata quella relativa alle commissioni di retrocessione, che vengono pagate dagli asset manager ai distributori che vendono i loro prodotti. Con la MiFID II era già stato regolamentato che queste erano consentite solo in presenza di un servizio di consulenza e negli ultimi mesi si è speculato sul fatto che le stesse commissioni di retrocessione sarebbero state vietate, e dalla MiFID II sono scese a meno del 50%, anche in questi modelli.

Ma non è così. Alla fine, la Commissione europea ha scelto di mantenere lo status quo, a fronte delle lamentele di molti Paesi. Tuttavia, è stato scelto di aumentare la trasparenza di tali commissioni. "Proponiamo di vietare gli incentivi o le commissioni sulle vendite di prodotti d'investimento senza consulenza, o le cosiddette vendite "execution-only", in cui non viene fornita alcuna consulenza finanziaria", ha dichiarato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, nel suo discorso successivo alla pubblicazione della Retail Investment Strategy. In altre parole, l'addebito delle retrocessioni per i servizi di consulenza continuerà a essere consentito come prima, ma non per i servizi di pura commercializzazione, anche se come novità introduce una serie di restrizioni e maggiori requisiti di trasparenza. Ne spiccano due in particolare:

  • Per le vendite in cui viene fornita consulenza, si sostituiscono gli attuali criteri con un nuovo test che specifica il dovere del consulente di agire nel miglior interesse del cliente.
  • Laddove sono consentiti gli incentivi, si richiede ai distributori di informare i clienti su quali siano gli incentivi, i loro costi e il loro impatto sul rendimento degli investimenti.

Misure che vanno oltre le retrocessioni

Oltre alle retrocessioni, la Retail Investment Strategy comprende molte altre misure volte a migliorare la trasparenza e la fiducia degli investitori nel settore finanziario, che, al momento, non è molto florido.

Alcune delle misure alla base del pacchetto includono: la modernizzazione delle informazioni per adattarle alla distribuzione digitale; la standardizzazione delle informazioni sui costi per garantire che siano veramente trasparenti per gli investitori al dettaglio, sia in termini di comprensione dei costi - compresi eventuali pagamenti di incentivi a un intermediario - che del loro impatto sulla performance dell'investimento; l'introduzione di informazioni annuali che illustrino chiaramente i costi e la performance dell'investimento; o l'inclusione di avvertenze obbligatorie sui rischi per aiutare gli investitori al dettaglio a evitare di correre rischi che non sono nel loro migliore interesse.