Sono iniziate ieri le consultazioni a tre all'interno dell'Unione Europea con l'obiettivo che la nuova norma IORP II sia pronta in estate.
Appena un mese dopo che la Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo (Econ) adottasse il progetto di Direttiva sulle attività di a vigilanza degli enti pensionistici aziendali e professionali (EPAP), meglio conosciuto con il suo acronimo in inglese IORP II, comincia il dibattito a tre - Parlamento, Commissione e Consiglio - circa l'approvazione del testo. Tutto fa pensare che la nuova Direttiva, che regolerà l'attività dei fondi pensione nell'UE, potrebbe essere essere approvata in estate in coincidenza con la fine dei Paesi Bassi alla presidenza di turno del Consiglio Europeo dei Ministri.
I profili disciplinati dalla Direttiva sono legati alla governance e alla gestione del rischio, alla trasparenza, alla informativa agli aderenti e ai pensionati, alla facilitazione dell’attività cross border. Si vuole poi garantire che le Autorità di vigilanza abbiano gli strumenti necessari per controllare efficacemente i fondi pensione. In sintesi, viene introdotto un nuovo sistema di governance obbligatorio, sottoposto a vigilanza e basato in ogni tipo di rischio. Inoltre, come nel KID - Key Investor Document - la direttiva propone una serie completa di informazioni standardizzate ai partecipanti e ai beneficiari dei piani pensione in modo che possano basare le loro decisioni di investimento/pensione.
Sotto l'aspetto della governance e della trasparenza, quello che il progetto di Direttiva cerca è di aumentare il numero dei regimi pensionistici professionali transfrontalieri. A questo proposito sembra che la nuova direttiva dovrebbe optare per esigere gli stessi requisiti di finanziamento che in ogni paese si richiedono per i piani pensionistici aziendali domestici. Si tratta di un cambiamento rispetto al punto di vista della Commissione a cui, secondo l'opinione del segretario generale dell'associazione del settore, PensionsEurope, Matti Leppälä (nella foto), "bisogna dar il benvenuto, in quanto ciò renderebbe più facile ai sistemi pensionistici aziendali stabilirsi ed agire all'estero".
Secondo l'ultimo rapporto del 2015 dell'EIOPA - l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni - attualmente ci sono 88 fondi pensione professionali transfrontalieri con masse in gestione pari a circa 53, 83 miliardi di euro, il che rappresenta solo l'1,46% dei fondoi pensione aziendali presenti in Europa. Secondo il rapporto, "questo dimostra che la creazione di un vero mercato interno per la previdenza professionale rimane un obiettivo lontano".