La nuova era del mercato immobiliare

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Bernard Hermant, Unsplash

L’aumento dei tassi d’interesse inizia a produrre i primi effetti negativi sul mercato immobiliare. Le persone che in questo momento decidono di accendere un mutuo sono costrette a pagare interessi più alti rispetto a quelli degli ultimi anni, in cui il mercato si è adattato a interessi vicini allo zero (e spesso anche negativi). Questa nuova situazione si è riflessa in un calo dei prezzi nel settore. Se si guarda al mercato Uk, ad esempio, “continuiamo a pensare che, dato che le prospettive economiche appaiono ora sostanzialmente peggiori rispetto all’ultima riunione della BoE, è difficile credere che la stessa voglia aumentare i tassi in modo troppo aggressivo e schiacciare il mercato immobiliare”, spiega Mark Dowding, CIO di BlueBay. Con l'incombere della recessione nel Regno Unito e la perdita di fiducia, i mercati hanno deciso che i tassi di base britannici dovranno aumentare ancora più rapidamente dei tassi di interesse in Europa e negli Stati Uniti. “Questa è una cattiva notizia per il mercato immobiliare britannico, che si stava già indebolendo, e potrebbe implicare un serio e prolungato freno all'economia”, fa notare Steven Bell, chief economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments.

Fonte: MSCI Index. Dati al 30 settembre 2022.

Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Echiquier, vede molti parallelismi con la grande crisi finanziaria iniziata con una crisi economica e immobiliare, che si riflettono anche sugli ultimi dati relativi al mercato immobiliare statunitense. “All'inizio della scorsa settimana, l'indice di fiducia degli immobiliaristi ha toccato i minimi (Covid escluso) dal 2012, con una contrazione, in un anno, maggiore rispetto a quella che ha preceduto la crisi del 2008 - afferma l'esperto -. La percentuale di cantieri autorizzati ma non avviati ha raggiunto invece il livello più alto dalla fine del 2008. Da segnalare anche il calo delle vendite di immobili esistenti, scese di quasi il 25% su base annua. Dobbiamo tornare alla crisi del 2008, escluso il periodo del lockdown, per trovare un fenomeno simile”. Il gestore aggiunge, poi, che “sebbene un forte deterioramento del mercato immobiliare statunitense non costituisca un rischio sistemico come nel 2008, non sarà privo di effetti per gli Stati Uniti. Il forte aumento delle rate mensili dei mutui a tasso variabile sta già impattando i bilanci delle famiglie, come in molti altri Paesi quali il Regno Unito e i Paesi Bassi. Per quanto riguarda il calo dei beni immobiliari, se da un lato sarà una buona notizia per l'andamento a lungo termine dell'inflazione nel settore immobiliare, sarà dall'altro dannoso per l'effetto ricchezza”.

Immobiliare sostenibile

Per poter affrontare la sfida del 40% dell'inquinamento immobiliare e realizzare un futuro resiliente ai cambiamenti climatici, è essenziale valutare correttamente le credenziali ambientali del settore immobiliare. Il settore finanziario ha il dovere di affrontare questo problema. “Allo stesso tempo, la transizione sostenibile nell'edilizia rappresenta un'opportunità di investimento a lungo termine ampia e in crescita. Nello specifico, il settore edile dovrebbe impiegare il capitale privato in edifici sostenibili che soddisfino la crescente domanda degli investitori di soluzioni a impatto che incorporano aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG)”, spiega Zsolt Kohalmi, global head of real estate e gestore del fondo Pictet-Elevation Core Plus. La domanda di edifici più efficienti e rispettosi dell'ambiente è destinata a crescere. Per questo motivo, oggi più che mai, serve un approccio più attento al modo in cui costruiamo, gestiamo, rinnoviamo e demoliamo gli edifici, per poter rendere l'ambiente che ci circonda resiliente ed equo per tutti”.