La rivoluzione ESG selection in casa Amundi

Proli
Paolo Proli

Amundi SGR ha introdotto una gamma chiamata Fondi Amundi ESG Selection.

Questi prodotti sono un’evoluzione della vecchia Best Selection, ma con due importanti novità: un approccio ESG strutturato e dei portafogli in titoli e non più in fondi. “Abbiamo ripensato l’offerta secondo le necessità derivanti dalla pianificazione di un portafoglio in un’ottica MiFID II”, spiega Paolo Proli, responsabile distribuzione retail di Amundi SGR. “Questa gamma è orientata al mass market e adatta a qualsiasi profilo di rischio del cliente”.

Un approccio ESG strutturato

Oggi non è sufficiente guardare al risultato in termini di performance ma è diventato fondamentale gestire la relazione tra economia e cambiamenti climatici. “Attraverso un’allocazione flessibile di portafoglio, possiamo integrare i criteri ESG con dei livelli di volatilità prefissati. Mi piace parlare di ESGonomia, dato che nell’analisi fondamentale, non può più prescindere dalla valutazione dei parametri di sostenibilità”. Oggi, con la legge 254 del 2016, le aziende quotate con fatturato superiore ai 40 milioni di euro e con più di 500 dipendenti hanno obbligo di fare un report extra- finanziario. “Inoltre molte aziende hanno introdotto la figura del CSR manager”.

Amundi ha al suo interno un team ESG dedicato che definisce uno scoring di sostenibilità con un punteggio che va da A (il più alto) a G (il più basso). Tutti i titoli che ottengono il punteggio G verranno eliminati dall’universo di investimento. “Questo permette di sposare l’analisi best in class con l’esclusione”, spiega Proli. Interessante è anche far notare che Amundi esclude quasi il 35% dell’universo investibile: “Direi che in questo modo il rischio Greenwashing si riduce notevolmente”.

Gli analisti di Amundi valutano 36 fattori, di cui 21 specifici in base alla tipologia di azienda o settore: “Ad esempio nel momento in cui andiamo a valutare l’impatto ambientale, nel settore dell’automotive avrà un peso più importante rispetto al settore finanziario”, spiega il responsabile della distribuzione retail. Di notevole importanza è anche l’engagement. Amundi nel 2017 ha votato in circa 2500 assemblee per fare challenge varie tematiche tra cui i diritti dei lavoratori: “Spesso a seguito di operazioni di M&A su tutta la filiera produttiva, ci troviamo anche a fare engagement sul lavoro minorile che in alcuni Paesi rimane ahimè ancora una nota dolente diffusa”.

Portafogli in titoli

“Abbiamo deciso di fare uso di titoli invece che di fondi”. Spinti dalla riduzione dei profitti aziendali e da rendimenti quasi nulli sul mercato obbligazionario, Amundi SGR ha deciso di ridurre il TER totale di questa famiglia di prodotti: “Pensiamo che in questa fase di ciclo economico, il costo sia un variabile molto importante da tenere in considerazione. Inoltre abbiamo affidato la gestione della gamma ad un team specializzato e di grande esperienza, capitanato da Enrico Bovalini”, conclude Proli.