Un centinaio di fondi selezionati, 16 linee di gestione e quattro Sicav. Perché non si tratta solo di fare selezione ma anche di gestire i portafogli di una banca che conta masse per oltre 1,3 miliardi di euro. Parliamo di Südtirol Bank, banca privata e indipendente specializzata nella gestione di portafogli e nel collocamento di strumenti finanziari, e del suo team di gestione di portafogli. Nella sede di Bolzano Vittorio Godi, responsabile degli investimenti (con occhio analitico su commodites e digital asset), coordina il team composto da Alessandro De Franceschi, che segue la parte obbligazionaria, e Nicola Tonelli, specializzato sul comparto azionario.
La selezione di Südtirol Bank? "Lavoriamo (anche) coi digital asset"
“Ci riuniamo mensilmente, attraverso il Comitato investimenti, insieme alle alte cariche dirigenziali. Essendo una realtà non troppo grande, riusciamo a discutere spesso delle varie strategie d’investimento ma anche a riunirci nel momento di eventi straordinari, che di certo negli ultimi tempi non sono mancati”, spiega Godi. “Questo ci permette nell’arco di pochissimo tempo di affrontare e gestire le criticità, deliberando rapidamente su rotazioni o cambiamenti nei vari portafogli e nelle varie strategie”.
La squadra, infatti, oltre alla selezione dei fondi e definizione di asset allocation delle gestioni patrimoniali, svolge attività di advisory dei comparti di sicav Compam SB, scegliendo i singoli strumenti, come titoli azionari e obbligazionari. Inoltre, nell’ottica di una decisione comune sulle strategie, individua anche degli ETF da utilizzare in maniera tattica.
1/3Alla base del processo del team di Südtirol Bank c’è, in primis, un’idea. Una scelta sovrastante di asset allocation, una ricerca specifica di asset class sia in termini di area geografica che di stile. L’universo di partenza è quello offerto da Allfunds. Si guardano prodotti sopra i 100 milioni di AuM e un track record di almeno tre anni. Il primo screening riguarda il classico indicatore di rischio/rendimento con un’analisi anche sui flussi in entrata e in uscita. “La scelta dello strumento dipende in primis dall’area geografica nel caso dell’azionario o dallo specifico stile d’investimento in cui vogliamo esporci. Quindi se voglio selezionare un fondo growth, analizzo tutti i fondi growth presenti sulla piattaforma Allfunds”.
Dopo la fase quantitativa e aver ridotto l’universo a pochi prodotti il team guarda al processo qualitativo. Sono privilegiate le case d’investimento conosciute e affidabili. Ma l’elemento più importante resta il confronto diretto col team di gestione per approfondire il processo d’investimento. “Siamo soliti tenere i fondi selezionati in portafoglio per un periodo di tempo medio lungo, quindi è importante avere un confronto frequente con i team di gestione”. Sul fronte della sostenibilità, invece, non c’è una direttiva specifica: i fondi scelti non devono necessariamente avere un rating. La scelta è discrezionale. C’è solo una linea dedicata nello specifico alla ESG dove, invece, è necessario puntare solo su prodotti sostenibili. “Ovviamente facciamo prima una due diligence interna”, spiega il team.
2/3“L’approccio della banca è assolutamente pragmatico: ci sono diversi clienti che guardano con interesse al mondo delle cripto asset e noi abbiamo già i prodotti per soddisfare le loro esigenze”, spiega Vittorio Godi. Una sicav lussemburghese che investe in azioni legate al mondo della blockchain technology e una linea di gestione PAC che investe in ETC Bitcoin. Segno dell’innovazione che la contraddistingue.
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