La volatilità dei mercati azionari: acquazzone estivo o ciclone tropicale?

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foto: autor Igorlazunna Flickr, creative commons

L'estate 2014 sembra essere piuttosto movimentata per i mercati azionari, soprattutto dopo i forti ribassi delle ultime settimane. Nell’ultimo mese i mercati finanziari sono stati percorsi da un’ondata di nervosismo che ha coinvolto sia il mercato del credito sia quello azionario, con una ripresa della volatilità.

Il team di Aletti Gestielle SGR, nella consueta rubrica 'la linea d'ombra', riflette sui motivi di questa volatilità e spiega che "le tensioni geopolitiche hanno creato pressione sui mercati, probabilmente perché hanno contribuito a peggiorare alcuni dati macro-economici o perché sono state citate tra le cause dell’indebolimento di alcuni indicatori anticipatori, ma non sono state la causa principale. L’incertezza sulla solidità della ripresa economica globale, la difficoltà di leggere quali saranno le prossime mosse delle Banche Centrali e qualche tensione legata alla solidità di alcuni istituti finanziari europei, hanno imposto una pausa ai mercati, che si è rivelata più una opportunità di acquisto che una inversione di tendenza dell’andamento dei corsi".

Alla fine di agosto, infatti, i mercati hanno recuperato dai minimi toccati durante il mese e, alcuni di questi, hanno raggiunto nuovi massimi nonostante le tensioni politiche non sembrano essere rientrate, se non per qualche miglioramento sul fronte ucraino. Il nervosismo degli investitori, per il momento, non si è tradotto in un cambiamento delle politiche di investimento o di posizionamento per le diverse asset class.

Sembra che i mercati, tuttavia, si stiano concentrando soprattutto sulle valutazioni dei singoli strumenti finanziari, sulla opportunità di relativizzare il raffronto tra esse per operare delle scelte in un contesto dove, visto la continua discesa dei rendimenti del mercato obbligazionario, si è alla ricerca di opportunità di investimento.

A più di cinque anni dallo scoppio della crisi, nessuno sembra, inoltre, voler mettere in discussione il modello economico che sino ad allora aveva prevalso. Ma secondo gli esperti di Aletti Gestielle SGR ci sono fattori che confermano che questa volatilità durerá a lungo. Infatti affermano che "la fase acuta della crisi economica e finanziaria è stata superata ma non necessariamente senza aver apportato importanti cambiamenti, per cui alcuni fenomeni definiti momentanei potrebbero durare per periodi più lunghi. Il livello di inflazione continua ad essere basso, le politiche espansive, soprattutto in Europa, non stanno avendo l’effetto sperato nello stimolare la crescita e la ripresa del mercato del lavoro, l’aumento della competitività, soprattutto nelle economie avanzate, potrebbe imporre dei cambiamenti economici e sociali importanti".

Per quanto riguarda le implicazioni e i rischi per i prossimi mesi, il team di Gestielle tranquillizza gli investitori e spiega che "i mercati finanziari, per il momento, possono ancora guardare al futuro senza grandi preoccupazioni o pensare che le valutazioni relative costituiscano un’ancora per giustificare le scelte di investimento. In loro aiuto, devono esserci gli utili generati dalle aziende e quindi è necessario che gli investimenti riprendano ed i consumi delle famiglie assumano maggior vigore. Questo vale anche per gli Stati Uniti, la nazione che sino ad ora, ha mostrato di essere quella nelle migliori condizioni, economiche e finanziarie, e che potrebbe essere pronta a veder mutare la propria politica monetaria.

Forse è nel palesarsi di questo cambiamento dove risiedono i rischi per i mercati finanziari o, perlomeno, è ciò che gli investitori temono maggiormente. Questo è quanto è successo nel passato ogni qualvolta la Federal Reserve ha invertito la rotta della propria politica monetaria ma, per quantificarne l’impatto, è necessario individuarne la gradualità e l’effetto sulla curva dei tassi", concludono gli esperti.