Nel corso del Forum annuale, il presidente dell’Associazione italiana private banking ha presentato i dati dell’industria italiana e individuato le direttive di crescita di medio periodo.
“In un contesto non facile la nostra industria è riuscita a recuperare il terreno perso a fine 2018, portandosi a fine giugno a 844 miliardi, livello più elevato mai raggiunto. Un traguardo che la porta ad aumentare il suo peso tra i canali distributivi, oggi pari al 27,5% della ricchezza delle famiglie. Le nostre previsioni, anche in uno scenario piuttosto conservativo, vedono un’ulteriore crescita del mercato servito dal private banking del 3,4% medio annuo nel triennio 2019-2021, fino a raggiungere 917 miliardi di euro”. Paolo Langé, presidente dell’Associazione italiana private banking (AIPB), ha aperto con queste parole il Forum 2019, fissando un obbiettivo di medio periodo da raggiungere attraverso una sempre maggiore consapevolezza del ruolo dell’industria nel panorama economico italiano e del suo posizionamento nello scenario internazionale.
Il monitor AIPB - Deloitte
Partire dunque dalla conoscenza. Un’operazione che AIPB ha messo in atto commissionando a Deloitte una ricerca su quadro competitivo internazionale del settore private banking che avesse una particolare attenzione alle scelte strategiche che gli operatori italiani possono operare per aumentare la quota di mercato dell’industria. In un panorama sempre più globale e in cui le famiglie private sono caratterizzate da un alto tasso di internazionalizzazione, la crescita deve necessariamente essere composta tanto dal mantenimento della clientela domestica, tanto dall’attrazione di quella estera. Il Monitor AIPB - Deloitte mette in luce l’ottimo grado di penetrazione del servizio di private banking italiano, che tocca quota 61% contro la media del 51% relativa all’area EMEA.
La fotografia dell’allocazione delle masse della clientela private italiana per comparto mostra un sostanziale equilibrio tra componente gestita, amministrata e assicurativa.
“Nonostante l’elevata incertezza politica non si sia riflessa in una crescente volatilità dei mercati finanziari”, sottolinea Langé, “le famiglie private manifestano nuovi e sempre maggiori segnali di avversione al rischio, che si sono tramutati, nel primo semestre del 2019, in un significativo aumento della liquidità e dei prodotti assicurativi nei loro portafogli”.
L’importanza del sistema Paese
Una tendenza conservativa che suggerisce uno stretto legame, sottolineato nel corso del Forum AIPB 2019 dal segretario generale dell’Associazione Antonella Massari, tra sistema Paese e industria del private banking. Massari ha in tal senso fatto notare la possibilità di dare vita ad un circolo virtuoso tra risparmio privato e finanziamento della crescita del Paese, in particolare grazie alla crescita degli investimenti nei mercati privati. Asset class non estranea alla clientela private ma che necessità ancora di una vera e propria strutturazione tale da portare l’Italia a livelli di utilizzo non più così lontani rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi più avanzati dell’Europa. Serve perciò un cambio di passo che, se operato, potrebbe permettere anche al settore del private banking italiano di migliorare le proprie potenzialità di sviluppo internazionale.