Secondo uno studio di Excellence Consulting, dal 2017 al 2020 le prime cinque banche reti di consulenti finanziari hanno complessivamente aumentato di oltre il 50% i loro finanziamenti ai clienti.
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Anche le banche reti iniziano a fare credito ai clienti privati e alle imprese nazionali. Un fenomeno che ha mostrato una particolare accelerazione nell’ultimo quinquennio e si candida a dare un forte contributo al mercato del credito nella ripresa post pandemica. Secondo uno studio di Excellence Consulting, dal 2017 al 2020, infatti, i finanziamenti ai clienti delle prime cinque banche reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali e Allianz Bank) sono passati da 18.061 a 27.719 milioni di euro (dato che emerge dalle note integrative ai bilanci delle società) con un incremento di oltre il 50 per cento. Sul totale, i finanziamenti in conti correnti (indicatore che ricomprende anche i prestiti alle imprese) sono saliti del 53%, crescendo da 5.733 a 8.781 milioni.
Una spinta in più per la finanza alternativa
Tale tendenza delle reti (tradizionalmente banche votate alla sola gestione degli investimenti dei clienti e con ridotta attività di concessione del credito) si aggiunge, secondo Excellence Consulting, allo sviluppo che sta avendo la finanza alternativa, nell’ambito della quale son compresi strumenti quali il Private Equity, il Venture Capital, l’Invoice Trading, i Minibond, il Direct Lending, il Crowdfunding, offerti sia dalle banche commerciali (come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, MPS, BPER, Credit Agricole, BNL e altri) sia da nuovi operatori Fintech (come ad esempio Credimi), a cui va aggiunta la raccolta delle PMI realizzata direttamente sui mercati finanziari, in particolare su Euronext Growth Milan, erede di Aim Italia. Tra luglio 2020 e giugno 2021, le PMI italiane hanno incassato 4,23 miliardi grazie a tali forme di finanziamento alternative, con una crescita del 58% dai 2,67 miliardi di un anno prima (il dato è riportato nel “Quaderno ricerca finanza alternativa Pmi”, della School Management Politecnico Milano). Se a questi elementi si aggiunge anche lo sviluppo che continuano ad avere le reti (appartenenti a Gruppi Bancari o indipendenti) attive nel credito al consumo (Findomestic, Agos, Compass, Deutsche Bank Easy, Pitagora, IBL Banca) “si può bene comprendere – sostiene la ricerca – come lo scenario del credito ai privati e alle imprese nel prossimo futuro sia destinato a mutare radicalmente rispetto al passato, caratterizzato da quel sistema banco-centrico che per tanti anni ha supportato lo sviluppo della nostra economia”.
Le società che hanno concesso maggiori finanziamenti
Nel dettaglio dello Studio di Excellence, dal 2017 al 2020 tra le prime cinque banche reti per asset gestiti e amministrati, la prima per totale di finanziamenti nel complesso è Mediolanum (12.796 milioni), anche se per la maggior parte legati a mutui (8.759 milioni ro), seguita da Fideuram (6.415 milioni), che ha operato prevalentemente attraverso finanziamenti in conto corrente garantiti dagli investimenti dei clienti (5.145 milioni), e da Fineco (4.528 milioni), la quale ha incrementato in modo significativo sia i finanziamenti in conto corrente (1.603 milioni) sia l’erogazione di mutui (1.668 milioni).
Le banche reti che sono cresciute di più
La palma della maggiore crescita nel periodo 2017-2020 va invece a Fineco (+113%, da 2.129 a 4.528 milioni), seguita da Mediolanum (+55%, da 8.262 a 12.796 milioni), Allianz Bank (+38%, da 1.014 a 1.402 milioni), Fideuram (+36%, da 4.729 a 6.415 milioni - esclusa ISPB), Banca Generali (+34%, da 1.927 a 2578 milioni).
I finanziamenti sui conti correnti
In merito ai finanziamenti sui conti correnti, sempre dal 2017 al 2020, la classifica è ancora una volta guidata da Fineco (+150%, da 642 a 1.603 milioni), seguita da Allianz Bank (+78%, da 219 a 389 milioni), Banca Generali (+45%, da 895 a 1.300 milioni), Fideuram (+39%, da 3.689 a 5.145 milioni - esclusa ISPB), Mediolanum (+19%, da 288 a 345 milioni). Excellence si premura di segnalare (fuori classifica) la performance di Azimut, che non è stata oggetto dello studio non avendo la forma giuridica di banca. Secondo gli esperti, la società, con Azimut Libera Impresa SGR ha dato vita negli ultimi quattro anni a 20 nuovi Fondi di investimento tra Venture Capital, Private Equity, Infrastructure e Private Debt, per una raccolta di circa 4 miliardi, di cui metà in Italia, attraverso cui ha potuto supportare nella crescita 220 aziende, di cui 140 nazionali (secondo dati dichiarati dall’azienda).
Parla di “evoluzione nel modello di business” di queste realtà, Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting, che indica come il mercato si appresti a “vivere grandi cambiamenti nei paradigmi e nel modo di fare banca delle reti”. Il cambiamento individuato è legato “sia all’evoluzione del contesto di mercato, con istituzioni e banche interessate a superare il bancocentrismo (e del resto così si spiega la sempre più intensa offerta di finanza alternativa da parte anche delle banche commerciali) sia agli effetti della radicale transizione tecnologica che sta riguardando anche i processi del credito”. Questi cambiamenti, secondo l’esperto, potranno consentire alle banche reti di assecondare la ripresa economica nel breve termine, “mentre nel medio periodo esse potranno proporsi ai clienti, privati e imprese, come consulenti a tutto tondo, per rispondere a tutte le necessità della famiglia e di gestione del patrimonio, finanziario, societario e immobiliare. Il fatto che le banche reti, operatori di grande successo negli ultimi dieci anni, potranno dotarsi di risorse e strumenti per gestire anche il credito a vantaggio delle aziende, le quali potranno così usufruire di ulteriori fonti di finanziamento per investire ed essere competitive su scala internazionale, non può che essere un dato positivo per il nostro Paese”, conclude Primanni.