Le banche reti resistono all’urto dei tassi (e aumentano i ricavi)

Maurizio Primanni News
Maurizio Primanni, foto ceduta (Excellence Consulting)

Le banche commerciali e le reti resistono al rialzo dei tassi. E aumentano i ricavi. Lo rileva una ricerca di Excellence Consulting, che analizza l’andamento dei ricavi core (margine di interesse più commissioni nette, al netto di componenti di ricavi straordinarie) negli ultimi sette anni, dal 2015 al 2022, delle prime cinque banche sia tra le commerciali sia tra le reti.

Il rialzo dei tassi di interesse, messo in moto dagli eventi della pandemia e acuito da guerra in Ucraina e inflazione record, ha avuto un impatto dirompente sui mercati finanziari nel corso del 2022, portando al noto annullamento della decorrelazione tra azionario e obbligazionario. Tuttavia (come atteso) i ricavi delle prime cinque banche commerciali (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, BPER e MPS) sono aumentati per via dei maggiori margini di interesse, raggiungendo quasi 44 miliardi di euro (contro i 41,4 del 2015), con un tasso di crescita dal 2021 al 2022 dell’8,1%, anche se il tasso annuo di crescita composto dal 2015 al 2022, rimane comunque basso (intorno allo 0,9%). Meno attesa, invece, la performance delle prime cinque reti (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank) che, oltre a resistere all’urto, vedono una crescita dei ricavi del 9% tra 2021 e 2022, passando da 5,56 miliardi a 5,61. Per le reti è forte l’aumento del tasso annuo di crescita composto, che si posiziona su livelli intorno al 6,7% nei sette anni in esame.  

Le banche commerciali

Nel dettaglio dello studio, i ricavi core delle banche commerciali, pari a 41,41 miliardi nel 2015, variano negli anni successivi toccando i 39,24 miliardi nel 2016, i 38,09 nel 2017, con un andamento ancora altalenante tra 2018 (40,10 miliardi), 2019 (37,86 miliardi) e 2020 (37,82 miliardi), per poi risalire progressivamente nel 2021 (40,70 miliardi) fino a toccare i 43,98 miliardi nel 2022. “Da sottolineare in positivo la capacità che hanno dimostrato le banche commerciali di contenere la perdita dei ricavi sulle commissioni nette, mantenendo un livello di ricavi intorno ai 18,4 miliardi, erano 15,8 nel 2015”, si legge nello studio di Excellence. E anche la perdita tra il 2021 e il 2022 viene indicata dagli analisti come “sostanzialmente limitata”, pari al 3,6%, anche grazie a un’incidenza della raccolta indiretta su quella totale per le banche commerciali ancora contenuta, intorno al 42 per cento.

“L’ampiamento dei ricavi delle banche commerciali, alla luce del fatto che negli anni presi in considerazione dallo studio ci sono stati dei processi di accorpamento, dall’ acquisizione di UBI da parte di Intesa Sanpaolo e BPER e quella di Carige da parte di BPER per citare le ultime due, è significativo ma non tale da cambiare la view sulle esigenze strategiche del sistema delle banche commerciali”, afferma Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting che sottolinea come la crescita dei ricavi sia dovuta “soprattutto all’incremento del margine di interesse, che nel 2022 (25,6 miliardi) torna ai livelli del 2015 (25,57 miliardi), e pertanto è direttamente correlata con l’andamento dei tassi di interesse che nel medio periodo è previsto in riallineamento verso il basso”

Le banche reti

Se si passa all’analisi dettagliata dei sette anni sulle cinque reti, i ricavi core vedono un andamento incrementale passando da 3,57 miliardi del 2015, a 3,76 nel 2016, si muovono in positivo anche se con pochi sbalzi tra 2017 (4,07 miliardi), 2018 (4,08 miliardi) e 2019 (4,83miliardi ), per vedere un lieve calo nel 2020  (4,70 miliardi) e attestarsi sugli attuali livelli già nel 2021 (5,56  miliardi) fino ai 5,61 miliardi dello scorso anno. “Da segnalare che tali risultati si sono venuti a creare in un contesto dove le reti sono riuscite a compensare una riduzione delle commissioni nette di oltre il 10% (da 4,70 miliardi nel 21 a 4,22 nel 22), dovuta a una maggiore incidenza per loro della raccolta indiretta sulla raccolta totale e pari a oltre l’82%, attraverso un aumento più che proporzionale del margine di interesse da 0,86 miliardi nel 2021 a 1,39 nel 2022”, precisano gli analisti.

Fonte: Elaborazioni Excellence Consulting su bilanci societari
1 Top 5 banche commerciali: Intesa Sanpaolo Pro Forma (al netto del Gruppo Fideuram ISPB), Unicredit, Banco BPM, BPER, Monte dei Paschi di Siena
2 Top 5 banche reti: Fideuram (comprende i dati di Intesa Sanpaolo Private Banking), Fineco, Allianz Bank, Banca Generali, Mediolanum.

Un fenomeno parallelo messo in luce dall’analisi sulle reti è anche la continua crescita della base clienti, che nel 2022 raggiunge circa quattro milioni in totale, ancora lontani dal dato di oltre 47 milioni di clienti delle banche commerciali, ma con tasso di crescita annuo composto tra 2015 e 2022 pari a oltre il 4%, mentre per le banche commerciali, malgrado l’inversione di tendenza segnata nel 2022 (+3,2%), si conferma negativo nell’ordine del 2,3 per cento.

“Il dato delle reti – spiega Primanni – è stato determinato dalla capacità che hanno dimostrato di saper migliorare la componente di ricavi da margine di interesse, che dal 2021 e il 2022 si sono accresciuti di oltre il 60%, da 0,86 miliardi a 1,39 (+0,53%)”. Secondo il CEO, tale crescita avrebbe “più che compensato la perdita di ricavi che le reti hanno registrato nella componente delle commissioni nette, che è stata influenzata dal cattivo andamento dei mercati finanziari e che già nel breve termine, nell’ipotesi di riavvio della fase di ripresa dei mercati, potrebbe registrare un’inversione di trend”. Primanni evidenzia, infine, come l’incremento dei tassi “abbia consentito alle banche commerciali anche di invertire il trend sull’evoluzione della customer base, che dal 21 al 22 cresce del 3,2%, mantenendo comunque un tasso annuo di crescita composto tra il 15 e il 22 che rimane negativo. All’opposto, la customer base delle banche reti mostra una tendenza stabile di crescita della clientela nell’ordine di circa un 4% all’anno, con i clienti delle prime cinque che dal 2015 al 2022 sono saliti da tre a quattro milioni.”