Le masse ETFplus superano i 45 miliardi di euro

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foto: autor lendinMemo, Flickr, creative commons

È sempre più forte l’interesse nei confronti dei mercato dei fondi passivi e i flussi continuano a crescere. L’industria, in altre parole, continua a godere di un eccezionale stato di salute tanto che è sempre più accesa la diatriba tra la gestione attiva e quella passiva. Il mercato dei fondi passivi, gli Exchange traded fund o ETF, ha superato i 45 miliardi di euro di masse a fine agosto, con un incremento del 35% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E ora c’è stato il , con il debutto di otto nuovi ETF del gruppo Db-x trackers. Così il segmento ETFplus di Borsa Italia ha raggiunto i 1.000  strumenti quotati. Lo ha fatto sapere Borsa Italiana in un comunicato ricordando che, dal 2005, ETFplus è il primo mercato europeo per contratti scambiati su piattaforma elettronica. Su questo segmento sono quotati anche i fondi comuni aperti oltre a ETC (Exchange Traded Commodities) e ETN (Exchange Traded Notes).

Il mercato degli ETF è esploso negli ultimi anni, a livello sia italiano sia mondiale, attirando masse di capitali enormi. Il mercato italiano è cresciuto costantemente nel corso degli ultimi anni. Rispetto a un mercato azionario che in Italia scambia mediamente circa 3 miliardi di euro al giorno, la media giornaliera dei controvalori scambiati su ETFplus si attesta sui 440 milioni di euro. Intanto a livello mondiale la raccolta in agosto è salita di altri 17 miliardi di dollari, miglior dato mensile degli ultimi cinque anni. Si tratta inoltre di una crescita solida, fatta di masse stabili, diversamente dal mercato azionario dove la volatilità allarga gli spread nell'intraday in modo anomalo.

È bene sapere, però, che la liquidabilità degli ETF non dipende solo (a differenza di azioni, bond e altri strumenti) dagli scambi di mercato ma dalla liquidità dell'indice sottostante. La possibilità di vendere e acquistare è garantita dalla presenza di market maker (specialista e liquidity provider) che si impegnano a esporsi sul book con proposte di acquisto e vendita, le quali non necessariamente vengono poi eseguite. Inoltre che circa il 70% degli scambi realizzati sugli ETF viaggia fuori borsa, ossia tramite negoziazioni OTC (over the counter) dirette tra istituzionali e market maker. Quindi, se anche durante una sessione di borsa non si è realizzato nemmeno uno scambio su uno specifico ETF, chiunque avesse voluto acquistare o vendere controvalori anche importanti avrebbe avuto a disposizione un book in grado di assorbire le richieste del mercato.

A oggi circa il 90% delle masse in ETF è presso istituzionali, mentre il pubblico retail fa ancora fatica a comprenderne le modalità di utilizzo. Se fino all’anno scorso sull’ETFplus si registrava una leva pari al massimo a 2, oggi la leva è salita sino a 5 nel caso di alcuni sottostanti. L’uso degli ETF da parte degli istituzionali si spiega con la possibilità di prendere posizioni tattiche su numerosi sottostanti, sia direzionali a fini speculativi sia per la copertura di un portafoglio già costituito. E dunque uno strumento che va compreso bene e gli investitori retail dovrebbero prestare molta attenzione prima di acquistarne uno.