Le strategie obbligazionarie absolute return sono la risposta alla politica monetaria espansiva

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Christel Rendu de Lint e Philippe Graüb, portfolio managers di UBP AM

I tassi di interesse sono diretti ancora verso il basso; complice il contesto macroeconomico e geopolitico. Se da un lato a fine giugno le incertezze commerciali si sono protratte verso il G20, gli investitori hanno potuto invece trarre conforto dalle comunicazioni in senso espansivo delle principali banche centrali, che sembrano dar spazio a un nuovo allentamento della politica monetaria. I mercati obbligazionari non potevano non subire le conseguenze, il bund tedesco ha toccato nuovamente i minimi. In questo periodo approcciarsi al reddito fisso vuol dire solo una cosa: essere flessibili. Christel Rendu de Lint e Philippe Graüb, co-fund managers dell’UBAM Absolute Return Low Vol FI con rating Blockbuster Funds People di UBP AM, hanno fondato la loro filosofia di investimento proprio sulla flessibilità, che diventa una priorità soprattutto sul mercato europeo.

Flessibilità si abbina a gestione attiva, “il passaggio dalle tradizionali strategie a benchmark a quelle a rendimento assoluto dovrebbe diventare un elemento centrale per gli investitori nell'allocazione del capitale nell’obbligazionario europeo”, commentano i gestori. “In Europa, il rallentamento della crescita demografica e l'invecchiamento della popolazione incideranno probabilmente sulle prospettive macroeconomiche, con una crescita potenziale inferiore a causa: 1) della ridotta offerta di manodopera, 2) della minore produttività e 3) della minore innovazione. Gli sviluppi macroeconomici degli ultimi cinque anni dovrebbero essere un indicatore abbastanza buono di questa nuova norma per la crescita, l'inflazione e quindi i tassi di interesse”, aggiungono.

Alla luce di questa view Christel Rendu de Lint e Philippe Graüb hanno deciso di incrementare la loro esposizione ai tassi di interesse rispetto agli ultimi 5 anni, poiché il ciclo di stretta monetaria è terminato e le banche centrali hanno virato verso l’allentamento. “D'altra parte, abbiamo tratto profitto dalla nostra esposizione creditizia per lasciarci leggermente più bassi rispetto agli ultimi 5 anni. Infatti, mentre crediamo che la crescita si stabilizzerà e non è ancora giunta la fine dell'espansione, le incertezze commerciali stanno intaccando le prospettive di crescita a breve termine. Nel settore del credito, manteniamo una forte attenzione per gli strumenti di credito liquido come core holding (in particolare gli indici di CDS) per un comportamento migliore nelle fasi di stress e valutazioni interessanti rispetto alle obbligazioni”, concludono.