Gianfranco Clarizio, amministratore delegato di A.M.U. Investments SIM, in occasione dell'evento organizzato a Roma da GIM Legal STA, spiega in che modo vengono integrate le valutazioni ESG in ambito consulenziale.
A.M.U. Investments SIM offre ai propri clienti dei servizi di consulenza indipendente. Negli ultimi anni, la società ha integrato i temi ESG in tema di advisory alla clientela. Gianfranco Clarizio, amministratore delegato della società, spiega che queste metriche non sono altro che un’estensione delle analisi di rischio di portafoglio. “A seconda delle specifiche necessità del cliente calibriamo i rischi degli strumenti in portafoglio integrando gli obiettivi della finanza sostenibile. Il fine ultimo è ridurre l’asimmetria informativa e gradualmente avvicinare il risparmiatore ai temi dello sviluppo sostenibile”.
La società ha definito un protocollo ESG per fornire le adeguate informazioni sul tema, rilevare le preferenze della clientela e selezionare gli strumenti più adatti secondo i principi di adeguatezza. “Nella pratica assegnamo al singolo strumento un rating ESG che, in un secondo momento, integriamo nelle valutazioni in fase di costruzione di portafoglio”, spiega l’amministratore delegato. “Vogliamo ridurre qualsiasi rischio di conflitto d’interesse tra distributore e casa prodotto affinché il cliente possa avere sempre la soluzione più adatta alle sue esigenze e al minor costo sul mercato. Promuoviamo inoltre la trasparenza lungo tutto il processo di costruzione del portafoglio”, ha dichiarato l'esperto in occasione dell'evento "L'attività di investimento in emittenti compliant ai principi ESG" organizzato a Roma da GIM Legal STA in collaborazione con Banco BPM e A.M.U. Investments SIM.
Rimane ancora difficile definire un metro comune di valutazione delle variabili ESG. Una tassonomia a livello europeo potrà permettere a tutti gli operatori di mercato, e nello specifico alle società di consulenza, di avere dei parametri di valutazione standardizzati. “Un denominatore comune sarebbe in grado di definire i confini ed evitare fenomeni come il green washing”, fa notare Anna Genovese, commissario Consob, “che non sono altro che una strumentalizzazione opportunistica di carattere commerciale delle ESG”,
Il tema centrale rimane l’educazione finanziaria: il cliente deve essere consapevole del contenuto e delle caratteristiche dei propri investimenti e verso quali rischi è esposto il suo portafoglio. “Il risparmiatore italiano tende ancora ad avere un orizzonte temporale molto breve. Investire in ambito ESG aiuta adandare in questa direzione e ad avere un ruolo sociale come parte attiva del cambiamento”, conclude Clarizio.