M&G, 16 fondi obbligazionari per tutti i gusti

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Una gamma di 16 fondi per il pubblico retail, con 14 bond fund dedicati ad asset class specifiche e due fondi altamente flessibili.  Questa l'offerta nel settore obbligazionario di M&G Investments, illustrata ieri in occasione del Bond Vigilantes Forum 2015, l'appuntamento annuale con il team obbligazionario di M&G Investments. “Abbiamo un track record di innovazione notevolissimo”, ha detto Matteo Astolfi, director, head of Italy di  M&G Investments, che ha ricordato, a dicembre 2006,  il lancio di Optimal Income, e circa un anno fa il lancio del Global Floating Rate High Yield, il primo e unico fondo al mondo, in versione UCITS, con liquidità giornaliera che investe in tassi variabili, quindi zero rischio duration. “Il team è cresciuto molto grazie anche alla crescita degli asset. Oggi soltanto in obbligazioni gestiamo 227 miliardi di euro”, ha dichiarato Astolfi, che poi ha puntualizzato: “Abbiamo una gamma di 16 fondi per il pubblico retail, con 51 miliardi di asset in gestione”. 

La gamma di fondi obbligazionari
A seconda quindi del profilo di rischio, c'è un fondo adatto per ogni tipo di investitore e per ogni situazione. In un ambiente di QE o inflazione in discesa: M&G Global Government Bond Fund.
In un ambiente di tassi in rialzo: M&G Short Dated Corporate Bond Fund, M&G European Inflation Linked Corporate Bond Fund e M&G  Global Floating Rate High Yield Fund. In un ambiente di tassi, inflazione e default contenuti: M&G Corporate Bond Fund, M&G Strategic Corporate Bond Fund, M&G European  Corporate Bond Fund e M&G Global  Corporate Bond Fund. Se si va a caccia di rendimenti e cedole: M&G Global High Yield Bond Fund,
M&G European High Yield Bond Fund, M&G Emerging Markets Bond Fund e M&G  Global Floating Rate High Yield Fund; 
Per chi vuole dei fondi obbligazionari altamente flessibili: M&G Optimal Income Fund e M&G Global Macro Bond Fund. 

Il contesto di mercato
Nell'attuale contesto di mercato, caratterizzato da bassi interessi, il mercato obbligazionario sta soffrendo.  “All’interno della nostra gamma di fondi obbligazionari flessibili destinati al retail, crediamo che i bassi rendimenti dei titoli di Stato offrano, oggi, poco valore. Di conseguenza, le nostre aree di investimento preferite risiedono, oggi, più sull’obbligazionario corporate”, ha spiegato Nicolò Carpaneda, investment director di M&G Investments - Oltre a questo, gli spread del credito si sono ampliati a livelli che crediamo sovracompensino gli investitori in un contesto caratterizzato da tassi di default che rimarranno presumibilmente bassi”. Negli ultimi mesi abbiamo visto i fondi obbligazionari registrare deflussi, poiché gli investitori retail hanno riequilibrato le loro posizioni in favore di asset class più rischiose, come l’azionario o i fondi multi-asset. “Nonostante questi flussi, continuiamo a credere che l’asset class rimanga interessante, poiché la domanda degli istituzionali per il reddito fisso rimane sostenuta”, ha risposto Carpaneda, che su base selettiva preferisce “i titoli a tasso variabile (Floating Rate Notes – FRN) di emittenti corporate, poiché – ha spiegato -  questi asset proteggono da eventuali aumenti dei tassi”.

Ma non è tutto. “Consideriamo, poi, che la protezione dall’inflazione sia attualmente piuttosto conveniente e che le obbligazioni indicizzate all’inflazione rappresentino quindi un’opportunità potenzialmente interessante. In modo rilevante, ad esempio, i mercati stanno prezzando un contesto di inflazione molto bassa da qui a cinque anni, quando in realtà la storia ci insegna che periodi di inflazione negativa sono stati estremamente rari”, ha proseguito l'investment director di  M&G Investments.

Per chi ha un profilo di rischio più alto, delle opportunità possono trovarsi tra gli high yield e sui mercati emergenti. “Per il mercato globale high yield è stato un anno pieno di eventi”, ha detto James Tomlins, gestore dei fondi M&G Global Floating Rate High Yield Notes e M&G High Yield Bond, che ha poi aggiunto che “attualmente gli spread high yield sono più interessanti” e che “i titoli HY a tasso variabile sono uno strumento possibile per la prossima fase del ciclo di politica monetaria”. Ma il posizionamento settoriale è un elemento chiave. Infatti, il fondo M&G Global Floating Rate High Yield è sottopesato sui comparti energetico e bancario, mentre è sovrappesato sui settori telecom, servizi finanziari e media.  

Altre opportunità si possono trovare anche nei mercati emergenti, anche se è necessario fare un'attenta selezione. “È stato un anno molto duro per i Paesi emergenti”, ha commentato Charles de Quinsonas, vice gestore del fondo M&G Emerging Markets Bond, che ha ricordato, come fattori di rischio, il Brasile, la Russia, la Cina, ma anche il petrolio, i prezzi delle commodity e la Fed.  “Penso che un aumento dei tassi da parte della Fed sia già prezzato nelle valutazioni”, ha dichiarato  de Quinsonas, aggiungendo che prendere profitto ora non avrebbe senso.Ovviamente quando si parla di emerging markets è necessario fare un'attenta selezione. “Saranno avvantaggiati gli importatori di commodity, come alcuni Paesi dell'Europa dell'Est o dell'Asia Meridionale - ha proseguito il vice gestore, citando per esempio l'India, che è un importatore di petrolio – così come  i titoli sovrani dell'America Centrale o dell'area caraibica, come il Messico, che trarranno vantaggio del recupero degli Stati Uniti”. Meglio evitare, invece, i Paesi legati alla Cina, che rischiano di essere fortemente colpiti dal suo rallentamento, come il Cile, il Perù, ma anche l'Africa e l'Indonesia. Quanto a esposizione valutaria, il fondo è investito per il 90% in dollari USA e per il 10% in valute locali, “ma l'esposizione in valute locali  dovrebbe aumentare”, ha concluso de Quinsonas.