M&G Optimal Income punta sul credito USA a lunga scadenza

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La politica dei tassi negativi rappresenterà un serio pericolo o una grande opportunità per i mercati? Funds People lo ha chiesto a Richard Woolnough, gestore del fondo M&G Optimal Income, che con circa 19 miliardi di euro di masse, è ormai un fondo blockbuster e vanta il rating di Fondo Consistente. “I tassi di interesse nominali negativi sono un fenomeno nuovo (anche se i tassi negativi reali non lo sono, ndr), quindi gli effetti sono sconosciuti, ma una delle conseguenze probabili è la creazione di squilibri della domanda a favore del credito più rischioso”, risponde Woolnough, in merito alla recente introduzione, da parte delle Banche centrali di Europa e Giappone, di tassi di interesse negativi per incentivare la spesa, i prestiti e accelerare la velocità di circolazione del denaro.

In questo scenario, quali sono gli effetti per gli investitori e quale strategia suggerisce di adottare?
Per gli investitori, ciò costituisce un ulteriore incentivo a spostare denaro dai titoli di Stato verso ambienti con tassi di interesse più alti per cercare rendimenti, come gli Stati Uniti, focalizzandosi più in alto nella curva o sul credito con rating inferiore. Questo è un vantaggio per il fondo M&G Optimal Income: l’attuale posizionamento, infatti, riflette la mia view secondo la quale c’è maggiore valore nel credito rispetto ai titoli di Stato, in particolare sul credito Usa a lunga scadenza, e si posiziona per avvantaggiarsi del restringimento degli spread sui mercati del credito core.

Come può fare, allora, un investitore a registrare performance appetibili, senza però assumere rischi inaccettabili?
Gli investitori non possono evitare del tutto di assumere dei rischi per trovare rendimenti e oggi che è finita la fase trentennale di bull market sui bond gli investitori devono necessariamente ricalibrare le proprie aspettative e lavorare di più per trovare rendimenti. Siamo di fronte a un ambiente nuovo di bassa inflazione sostenuto da fattori quali il libero scambio dell’economia globale, i miglioramenti tecnologici e un sistema bancario molto più restio a prestare denaro rispetto al passato. Di conseguenza, il tasso di risk-free rimarrà basso. Ma le opportunità esistono per gli investitori capaci di adottare un approccio flessibile. Il fondo M&G Optimal Income può cercare opportunità di relative value su tutto l’universo a reddito fisso. Può anche gestire il rischio meglio di altri mandati ingabbiati dal benchmark. Con un mandato volto a massimizzare il rendimento totale (la combinazione di rendimento e crescita del capitale), non è costretto a prendere rischio non dovuto rispetto a obiettivi di rendimento o cedola prefissati.

Com'è posizionato il fondo M&G Optimal Income e quali sono i punti di forza e di debolezza di questa gestione?
Il fondo è posizionato con una duration dello spread lunga e una duration corta degli interessi, perché dal mio punto di vista il credito presenta un valore migliore rispetto ai titoli di Stato. Credo che andando avanti i rendimenti saranno più guidati dalla compressione dello spread del credito piuttosto che da crolli dei rendimenti dei titoli di Stato, già a mio avviso sono troppo bassi. A seguito di un esteso quantitative easing da parte delle banche centrali globali negli ultimi anni, i rendimenti dei bond sono arrivati a livelli estremante bassi, quindi cercare di trovare opportunità nel mercato non è semplice. L’M&G Optimal Income è un fondo obbligazionario flessibile e, a differenza dei tradizionali fondi obbligazionari che investono in una singola asset class a reddito fisso, siamo in grado di investire in ogni momento dove troviamo il valore migliore. Il fondo può anche assumere una posizione di duration pari allo zero, che offre protezione in un contesto di tassi di interesse in aumento. Come risultato, il fondo ha la possibilità di essere flessibile e massimizzare i rendimenti per tutto il ciclo e anche in periodi difficili. Ad esempio, durante la grande crisi finanziaria siamo stati in grado di navigare con successo prendendo una posizione molto cauta sulle banche già nel 2007 e sfruttando poi nel periodo successivo le valutazioni estremamente basse. Tuttavia, il fondo è un comparto total return e non absolute return e, quindi, esposto in qualche modo al destino dei mercati obbligazionari.

Nel corso dell'ultimo anno, ci sono state però forti richieste di rimborsi su questo fondo, come mai? Pensa che ora sia arrivato il momento di tornare a puntare su questa strategia?
Diversi investitori possono decidere di investire o ritirare la propria allocazione per i più diversi motivi. Io sono un gestore value con un’ottica di lungo termine e continuerò a investire in linea con la mia visione rispetto ai mercati core. Non temo di assumere delle view contrarian o posizioni importanti su particolari asset class, se ritengo sia opportuno. Credo che il fondo M&G Optimal Income sia adatto a chi vuole delegare l’allocazione sul reddito fisso e a quelli che, come me, ritengono che l’attuale ripresa delle principali economie si tradurrà in un aumento delle valutazioni sui mercati del credito.

Il fondo può avere fino al 20% in azioni in portafoglio se rappresentano un’opportunità d’investimento interessante rispetto ai bond della stessa società. Com'è posizionato ora?
Nel 2013, dopo un rialzo sostanzioso nelle valutazioni dei bond rispetto ai prezzi depressi delle azioni, il fondo aveva il 12% di azioni in portafoglio, la più alta esposizione nella storia del fondo. In pratica, investe in azioni caso per caso, quando io vedo che il titolo azionario è economico rispetto al rispettivo bond. Per considerare di investire su una particolare azione, la società emittente deve quindi avere obbligazioni esistenti, in modo che si possa fare un’analisi del valore relativo; l’universo investibile è poi ulteriormente scremato dal fatto che vengono considerate solo le azioni che sono già nei portafogli dei fondi azionari di M&G. In questo momento, comunque, non credo che le valutazioni azionarie siano abbastanza cheap da avere un’esposizione, ma guardo attentamente all’universo investibile di azioni per sfruttare occasioni di relative value se dovessero crearsi. Nell’ambito del reddito fisso, trovo generalmente maggiore valore negli emittenti corporate in dollari Usa o in sterline e in alcune aree, come negli Stati Uniti nei settori telecomunicazioni e banche, in alcuni corporate bond ibridi e nel credito high yield selezionato.