Diverse le teorie in circolazione, dai tassi bassi al crollo dell'oil, passando dal dibattito sul bail-in. A spiegarlo è Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners SGR.
Sul settore bancario europeo circola un vento freddo. A dirla tutta, la pressione sulle banche è globale. Quelle italiane poi stanno vivendo un autentico stress con sedute altalenanti in Borsa. Le performance da inizio anno dell’Eurostoxx Banks e dell’ S&P 500 banks si equivalgono più o meno: circa un -17%. Ma perchè tanto pessimismo sui settori bancari? Circolano diverse teorie al riguardo, spiega Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners SGR. La prima è che la prospettiva di tassi che restano bassi a lungo è un ostacolo per gli utili bancari. "In Europa affrontiamo la prospettiva di tassi sempre più negativi (probabilmente già dal prossimo meeting ECB, anche se io spero che i nostri eroi si concentrino sugli acquisti). In USA la recente volatilità ha fatto si che la curva cancellasse tutti i rialzi prezzati, e la curva si appiattisse significativamente, un movimento tradizionalmente inviso al settore".
In secondo luogo " il crollo dell’oil e delle commodities, le nuove tensioni cinesi e la fiammata di volatilità sui mercati stanno impattando significativamente sulle attese di crescita globali. E l’oil ha alimentando timori che in USA in particolare le insolvenze bancarie possano crescere, a causa dello stress del settore energy. Ciò spiega anche la correlazione perfetta tra oil e azionario", spiega l'esperto. Ed infine "in Europa abbiamo l’infuriare del dibattito sul bail in, che impatta soprattutto sulle banche italiane in questa fase, ma ovviamente non lascia indifferente il resto".
Ieri è stato trovato l'accordo in sede Ue per la gestione delle sofferenze bancarie degli istituti italiani, ovvero tutti quei crediti inesigibili, soldi che le banche hanno prestato a famiglie e imprese e che non torneranno mai indietro, pesando sui bilanci e bloccando l’attività. Lo ha dichiarato il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, al termine dell'incontro-fiume con il Commissario Ue Vestager. Il meccanismo prevede la cessione dei crediti deteriorati a società veicolo che emetteranno obbligazioni sulle quali le banche potranno acquistare garanzie pubbliche "a prezzi di mercato", ha precisato la commissaria Ue Vestager. In attesa che vengano messi a punto i dettagli tecnici, "il punto è vedere su quali livelli verrà permesso agli istituti di disfarsi delle sofferenze", aggiunge Sersale. "E se sarà concesso di apporre una garanzia governativa (e a che costo) che ne permetta una facile liquidazione. La speranza è che la soluzione concordata per la Bad Bank italiana non sia talmente penalizzante da far accelerare la fuga degli investitori dal settore. Tra l’altro, dopo Stress Test, AQR e ricapitalizzazioni successive, e ormai un anno di sorveglianza ECB, costituirebbe anche, a mio modesto parere, un danno per la credibilità dell’istituzione", conclude.