Mainò (Consultique): "Tre passi avanti verso la consulenza FeeOnly"

Luca Mainò
foto ceduta (Consultique)

Tanti i temi sul tavolo. Uno fra i vari, la presentazione della nuova FeeOnly Platfrom: “l’unico strumento ideato e realizzato in esclusiva per consulenti e società Fully Independent”, spiega Luca Mainò, co-fondatore di Consultique e membro di Nafop. “Con il Reg-tech abbiamo automatizzato diverse fasi del processo di compliance e questo permette ai consulenti di risparmiare tempo e dedicarlo ai propri clienti. Inoltre, grazie all’Ufficio studi è disponibile la nostra ricerca indipendente su portafogli, ETF, fondi, certificati, azioni, obbligazioni, polizze di ramo 1, fondi pensione. Oltre al tool per l’onboarding a distanza, sono presenti nella piattaforma strumenti per il financial planning e per la consulenza indipendente alle aziende”.

A capirci meglio, il consulente autonomo farà bene a partecipare al classico appuntamento dedicato alla consulenza finanziaria indipendente: il FeeOlny Summit. Sono passati tre anni dall'istituzione dell'Albo, che ha permesso l’istituzionalizzazione anche per i consulenti autonomi. Il mercato è in forte crescita e la domanda si sta ampliando. “Oggi non sono più solo gli istituzionali e gli HNWI che cercano soggetti indipendenti per le proprie decisioni di pianificazione e allocazione del patrimonio, ma anche famiglie e privati che hanno capito cosa sta avvenendo. Si tratta di un totale cambio di scenario che ci avvicinerà ai Paesi più evoluti da questo punto di vista”, dice Mainò.

D’altronde la platea degli indipendenti si evolve: ormai sono circa 500 i consulenti iscritti nella sezione degli autonomi e remunerati a parcella. Le società sono una cinquantina. Si tratta di soggetti Fully Independent, ossia dotati del requisito di indipendenza soggettiva.

Tre elementi a favore della consulenza FeeOnly

Certo, la strada è ancora lunga per immaginare di avvicinarsi anche solo un po' ai numeri della consulenza finanziaria tradizionale, ma molti passi in questi anni sono stati fatti. In primis, appunto, l’avvio del nuovo Albo. Un secondo elemento che potrebbe giovare alla consulenza autonoma, secondo Mainò, è poi la conoscenza: “bisogna fare in modo che il più ampio numero di investitori possa conoscere la consulenza indipendente”, dice. “Su questo stiamo lavorando sia con eventi fisici e digitali come il FeeOnly Summit ed i webinar, sia con la nostra presenza su tutti i canali social. Su LinkedIn, ad esempio, con il mio profilo ho creato una community di oltre 13.000 utenti ed il gruppo Consultique Club. Siamo su Facebook e Twitter, ma anche su Tik Tok, YouTube e Instagram dove il profilo ConsultiqueNOW! sta letteralmente spopolando soprattutto tra i giovani e gli appassionati di finanza”. Già. Perché è proprio ai giovani che la consulenza indipendente vuole rivolgersi: “molti giovani non hanno il desiderio del posto fisso in banca o di essere inquadrati come agenti di collocamento, ma preferiscono la libera professione di consulente autonomo, anche in collaborazione con commercialisti e avvocati. Questo si riflette sull’età media dei FeeOnly, che è inferiore a quella di altri operatori”, spiega l’esperto.

Infine, un terzo elemento che potrebbe fare la differenza è legato ai servizi e all’attenzione che l’industria del risparmio dedica alla consulenza indipendente: “stanno nascendo servizi ad hoc per gli investitori che dimostrano di avvalersi di consulenti e società Fully independent”.

Clienti sempre più retail

A proposito di investitori, poi, Luca Mainò spiega anche che tipo di clientela si rivolge alla consulenza autonoma. “Come accennato, abbiamo clienti istituzionali che la utilizzano per valutare, ad esempio, l’efficienza dei gestori e la coerenza delle proprie scelte in relazione ai progetti che hanno in animo di realizzare. Famiglie e privati optano per il modello FeeOnly soprattutto per le loro esigenze di pianificazione finanziaria, previdenziale, assicurativa”, afferma.

Una clientela che sembra essere cresciuta anche in periodo di pandemia. “Abbiamo a disposizione una serie di strumenti tecnologici che ci consentono l’onboarding digitale dei clienti, l’identificazione a distanza per l’antiriciclaggio e l’interazione attraverso videocall criptate, che garantiscono la massima riservatezza”. Forse anche grazie a questa pronta risposta tecnologica, soprattutto in tempi di pandemia, “la professione sta crescendo in termini di masse sotto consulenza e numero di contratti di pianificazione e advisory sottoscritti”.