Moneyfarm: "Carovita, +255% entro il 2050. Investimenti risposta obbligata all'inflazione"

Davide Cominardi, foto ceduta (Moneyfarm)
Davide Cominardi, foto ceduta (Moneyfarm)

Che l'inflazione abbia un costo è un fatto ben noto. Ma, a volte, è solo quando ci si trova davanti a un esempio concreto che si comprende esattamente quale sarà l'impatto sulla vita quotidiana. Secondo calcoli MoneyFarm basati su statistiche Istat, in uno scenario di inflazione moderata a un tasso dell'1,9% annuo (in linea con il target del 2% della BCE, e quindi un "best case scenario"), entro il 2050 il livello medio dei prezzi sarà aumentato del 64% rispetto al 2024. In altre parole, la spesa media mensile di una famiglia aumenterebbe dai 2.128 euro attuali sino a 3.491 euro al mese. Se invece l'inflazione si allineasse alle medie degli ultimi 77 anni, dal 1948 a oggi, il carovita lieviterebbe del +255%, portando la spesa di ogni famiglia a superare i 7.500 euro al mese. Un incremento di 65 mila euro l'anno.

La storia insegna che periodi con inflazione ben più elevata non sono affatto rari: "Tra gli anni Settanta e Ottanta, l’Italia ha vissuto fasi con aumenti annui a doppia cifra e, più recentemente, il +8,1% registrato nel 2022 ha ricordato livelli che non si vedevano dal 1986", afferma Davide Cominardi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm.

Dinamica salariale negativa

Per i lavoratori, la perdita reale sarebbe nulla solo se all'aumento dei prezzi di beni e servizi corrispondesse un pari incremento dei salari (tralasciando in questo caso il rischio di spirale inflazionistica). In Italia, però, la dinamica salariale tende a essere negativa nel lungo periodo. Come rileva lo studio Moneyfarm, tra il 2008 e il 2024 il potere d'acquisto degli italiani è diminuito dell'8,1% in termini reali. Più tutelati i pensionati, che vedono i propri assegni pensionistici rivalutarsi in proporzione all'andamento dell'inflazione (in misura compresa tra il 100% e il 75% a seconda dell'importo del reddito mensile).

L'importanza degli investimenti

Ecco allora che investire diviene una possibile risposta per contrastare l'impatto dell'inflazione sul potere d'acquisto e l'aumento del carovita per le famiglie. "L’investimento diventa la strada obbligata per chi desidera conservare il proprio potere d’acquisto, una forma di autodifesa finanziaria con cui proteggere il proprio capitale e i propri obiettivi di vita", commenta Cominardi.

Dati Istat mostrano che gli italiani accantonano il 9% delle proprie entrate, il che si traduce, in media, in 2.340 euro risparmiati ogni anno per famiglia. La simulazione Moneyfarm mostra che questi risparmi, lasciati sul conto corrente negli ultimi 25 anni, avrebbero subito una perdita reale del 38% in termini di potere d'acquisto, riducendosi a 1.450 euro. La stessa cifra investita in una line obbligazionaria europea tra il 2000 e il 2025 avrebbe più che compensato l'inflazione, offrendo un surplus del 9%; sui mercati azionari, il guadagno avrebbe più che raddoppiato il potere d'acquisto (+106%).

Naturalmente, conclude Cominardi, l’investimento nei mercati finanziari non è privo di rischi: "Ognuno, a seconda momento in cui agisce, andrà incontro a dinamiche diverse, ma il rischio più sottovalutato è proprio quello di non fare nulla e vedere il frutto del proprio lavoro svalutarsi nel tempo”. 

Investimento del risparmio annuo delle famiglie (2.340 euro), variazione del valore dopo 25 anni

Tipologia d'investimentoValoreVariazione %
Nessuna, conto corrente1.438 euro-38%
Obbligazionario governativo europeo2.497 euro+9%
Azionario mondiale4.728 euro+106%

Fonte: Moneyfarm.