MoneyFarm, il progetto digitale che continua a crescere

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Dodici portafogli d’investimento diversificati, disegnati su misura per il cliente. Sessanta professionisti tra Londra e Milano e un progetto digitale destinato a crescere. Al MoneyFarm Investment Boutique (MIB), in via Fiori Chiari, Alessandro Onano, chief marketing officer della società indipendente di consulenza finanziaria online, svela a Funds People le prossime novità: il lancio di nuovo prodotto a settembre, la voglia di approcciare nuovi mercati europei e l’idea di una gamma che tocchi altri settori interessanti, “chissà una gestione del welfare a 360 gradi dai prodotti assicurativi ai pronti contro termine o ai fondi pensionistici”, aggiunge sorridendo.

Nulla è ancora ben definito se non che a settembre MoneyFarm lancerà in Italia un nuovo prodotto “rinnovato, con il pilota automatico e una gestione assolutamente discrezionale, proprio per rendere ancora più semplice ai nostri clienti la possibilità di investire”. Migliorare l’esperienza dell’utente, d’altronde, è un po’ il mantra della società che, proprio pochi giorni fa, ha lanciato l’indice d’incertezza economico-finanziaria, uno strumento che misura le variazioni nel tempo del grado di incertezza economico-finanziaria sia trasmessa che percepita e che punta a diventare dal prossimo settembre un appuntamento trimestrale.

“È stato un anno molto complicato, basti pensare alla Grecia, alla Russia, al petrolio, alle banche italiane  e ovviamente alla Brexit. Tanta volatilità si è tramutata in incertezza per i risparmiatori. L’imput esterno è elevato. L’indice stesso creato in questi giorni lo spiega bene”, dice Onano. “Noi poi lo paghiamo più di tutti: abbiamo un rapporto con i clienti più distante, essendo un prodotto digitale, anche se interagiamo con loro, possono chattare o incontrarci in posti come il MIB. Eppure il calo è stato fisiologico, pochissimi clienti hanno disinvestito. Abbiamo chiuso il 2015 in positivo e anche nel periodo della Brexit abbiamo preservato bene i nostri asset. L’importante è far capire che è necessario investire indipendentemente da come sta andando il mercato, una strategia che sta pagando”.

I clienti di MoneyFarm d’altronde sono per lo più navigati e con progetti d’investimento a lungo termine. “Si tratta soprattutto di una clientela insoddisfatta, che magari ha avuto un’esperienza pregressa negativa con la distribuzione tradizionale. Una clientela che investe da 0 a circa 150 mila euro e che cerca una soluzione semplice, efficiente, di qualità e con costi bassi - in media i nostri si aggirano allo 0,7 -“, aggiunge Alessandro Onano. Che poi, nonostante l’approccio interamente digitale, spiega come non si tratta solo di una clientela giovane. “Abbiamo il settantenne che fa trading, si compra obbligazioni e poi si costruisce il portafoglio, ma anche giovani trentenni che stipulano un PAC da 300 euro”. Ma per lo più i prodotti sono diversificati, bilanciati con una bassa componente di rischio: “quello più rischioso ha il 48% d’azionario” precisa Onano. Insomma clienti che hanno dimestichezza digitale e che non voglio tanto speculare quanto accumulare e proteggere nel tempo l’investimento, grande o piccolo che sia.

Che le cose poi vadano bene è già un dato di fatto. “Stiamo crescendo in tutti i sensi, sia come clientela che come azienda, anche grazie a nuovi investimenti esteri”. La prima tappa è stata dunque aprirsi al mercato inglese. E la prossima? “Vogliamo spostarci su nuovi mercati sfruttando la licenza europa. L’Irlanda è forse quello più facilmente accessibile, ma ci interessano anche il tedesco e il francese”.