Ci saranno vincitori e vinti, ma l’intelligenza artificiale (IA) è un trend strutturale e non può essere esclusa dai portafogli. E, nonostante i timori che l’euforia possa rivelarsi eccessiva e trasformarsi in una bolla, l’IA resta saldamente protagonista dei mercati. Di certo, le sfide non mancheranno. Ma il messaggio di Humberto Nardiello, Equity fund manager del fondo DPAM L Equities Artificial Intelligence, è che si tratta di una rivoluzione paragonabile all’elettricità o ai primi passi di internet. E ancora agli esordi e, di conseguenza, non trascurabile. “L’attuale impennata delle azioni legate all’IA si basa su fondamentali nettamente più robusti rispetto alle bolle tecnologiche del passato, come quella delle dot-com”, analizza Nardiello, mettendo da parte i paragoni con la crisi dell’inizio degli anni duemila.
Nardiello (DPAM): “IA solo agli inizi, il pieno impatto deve ancora arrivare”

Humberto Nardiello, immagine concessa (DPAM)
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