La view dell’asset manager sulle prospettive del comparto fixed income europeo a seguito del rinnovamento delle cariche comunitarie.
“Le nomine di Christine Lagarde alla presidenza della BCE e di Ursula Von der Leyen come presidente della Commissione Europea sono senza dubbio tra i migliori compromessi, perchè sono due donne di grande esperienza, entrambe molto favorevoli al rafforzamento dell’Unione Europea. È molto chiaro che la dimensione politica ha preso il posto della dimensione tecnocratica. Questo è uno sviluppo significativo per le istituzioni europee, ma è ancora troppo presto per trarre qualsiasi conclusione”. Didier Borowski,
head of Macroeconomic Research di Amundi, guarda al futuro dell’Unione Europea con cauto ottimismo a fronte degli incarichi assegnati nelle ultime settimane.
Aumenta il tasso politico
In particolare, secondo l’head of Macroeconomic Research di Amundi le trattative commerciali con il resto del mondo avranno un ruolo centrale. “Il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 attualmente in discussione è centrale per lo sviluppo dell’Eurozona”, afferma Borowski. “Un bilancio comune con la funzione di stabilizzazione è improbabile”, aggiunge, “ma c’è un ampio consenso sull’Unione dei mercati dei capitali: questo renderebbe possibile gestire meglio i risparmi abbondanti dell’Eurozona (con i risparmi in eccesso sugli investimenti che nel 2018 ammontavano a 340 miliardi di euro) indirizzandoli verso esigenze di investimento concrete quali la transizione energetica, l'innovazione digitale e lo sviluppo delle PMI. Dovrebbe anche agevolare gli aggiustamenti macroeconomici nell’Eurozona”.
Continuità di politica monetaria
Per quanto riguarda la BCE, “Lagarde”, sostiene Isabelle Vic-Philippe, head of Euro Govies and Inflation di Amundi, “dovrebbe operare in continuità con Draghi. “Sul fronte monetario”, prosegue, “in un contesto di indebolimento delle prospettive economiche nell’Eurozona e di bassa inflazione, riteniamo che la BCE non esiterà a tagliare i tassi di riferimento se la Fed taglierà significativamente i tassi e/o se l'euro si apprezzerà”. “Di conseguenza”, completa, “ci aspettiamo che la forward guidance della BCE cambi menzionando esplicitamente che i tassi potrebbero essere abbassati. Infine, ci aspettiamo che la BCE annunci a settembre un nuovo programma di Quantative Easing destinato alle obbligazioni societarie”.
Cosa cambia per gli investitori obbligazionari
“Ai livelli di rendimento attuali, gli attori del mercato sono ora più sensibili a qualsiasi annuncio di miglioramento economico”, sottolinea Grégoire Pesquès, head of Global Credit di Amundi. “Ribadiamo che i mercati del reddito fisso continuano a offrire una serie di opportunità, in particolare nella parte lunga delle curve dei rendimenti governativi”, rivela. “Inoltre”, aggiunge, “se le Banche centrali fossero maggiormente coinvolte, dovremmo vedere meno dispersione degli spread nell'universo Investment Grade”.