Se viene a mancare la componente cedolare dei bond occorre cercare nuove fonti di decorrelazione del portafoglio. Una nuova sfida per l'active management.
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È sempre più complicato individuare delle strategie obbligazionarie in grado di generare valore e allo stesso tempo riuscire a decorrelare i portafogli, in un contesto di mercato caratterizzato dai minimi storici dei tassi di interesse. Se viene a mancare la componente cedolare dei bond, cosa si può fare? Lo abbiamo chiesto a quattro professionisti del risparmio gestito durante la tavola rotonda dell'ultima puntata di Insights Channel FundsPeople. Filippo Battistini, head of Third Party Retail Italy di Allianz Global Investors, Barbara Costa, head of Fund Selection Italy di Amundi SGR, Giuseppe Patara, fund selector e portfolio manager di Credit Suisse e Antonio Cannizzaro, Portfolio Selection manager di Eurizon Capital SGR si sono confrontati sulle nuove opportunità che il mercato fixed income è ancora in grado di offrire per ovviare alle criticità che gli incombono.
La gestione attiva continua ad assumere un ruolo centrale rispetto ai passivi, ma iniziano a prender spazio anche strategie ESG nel mondo del reddito fisso. Se le cedole non possono essere la risposta, ora occore cercare nuove fonti di carry che incorporino rischi creditizi. Anche fare scommesse sbagliate sulla duration può essere particolarmente rischioso in questo periodo, diviene fondamentale quindi cercare fonti di decorellazione. C'è la necessità di fare portafogli differenti rispetto al passato, come?