Le case di gestione internazionali della community di FundsPeople illustrano le soluzioni per cogliere le opportunità più interessanti nel mercato delle reddito fisso nei prossimi dodici mesi.
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Seppur il vero protagonista del 2024 sia stato l'azionario, con le "Magnifiche Sette", anche il reddito fisso continua a godere di una fase positiva, ora che è tornato a offrire rendimenti interessanti chiusasi l’epoca dei tassi a zero.
Il quadro macroeconomico nel 2025 si dovrebbe mantenere in continuità con quello dello scorso anno: crescita solida, inflazione sotto controllo e allentamento graduale dei tassi delle banche centrali. Tuttavia, le incognite restano sempre dietro l'angolo, come le politiche di Trump, che potrebbero avere effetti inflazionistici e complicare i giochi.
A partire da questo scenario, è stato chiesto alle case di gestione internazionali della community di FundsPeople, di presentare le strategie sull'obbligazionario su cui puntano per i prossimi dodici mesi. In virtù del contesto economico complessivamente favorevole, i gestori continuano a concentrarsi sul credito, che sembra destinato a rivestire un ruolo centrale nei portafogli a reddito fisso anche per quest'anno. L'interesse per l'Europa rimane alto, ma le possibilità di diversificazione si ampliano anche verso i mercati emergenti, i bond a breve scadenza e le opportunità nel credito privato.
Qui l'articolo sulle strategie azionarie.
Per il 2025, secondo abrdn, saranno le obbligazioni di frontiera e le strategie short-dated enhanced income a offrire le opportunità interessanti per gli investitori. Secondo l'analisi della casa di gestione, le obbligazioni di frontiera beneficiano di rischi di default in calo e di driver di rendimento idiosincratici, mentre le obbligazioni a breve scadenza rappresentano un'alternativa a bassa volatilità rispetto alla liquidità e ai fondi del mercato monetario, con un potenziale di rendimenti più elevati. "Pur non essendo immuni al sentimento di risk-off, i bond di frontiera hanno mostrato nel tempo una scarsa correlazione con i Treasury USA, sottolineando l'importanza della diversificazione e dell’attenta selezione dei titoli. Con diversi Paesi usciti dal default nel 2024 (Ucraina, Sri Lanka, Zambia, Ghana), gli investitori appaiono più propensi a puntare su crediti con basso rischio di default nei prossimi 4-5 anni", dice Matteo Buonomini.
"Inoltre, grazie al sostegno multilaterale e al consolidamento fiscale, i livelli di debito in molti mercati di frontiera rimangono contenuti o addirittura in calo. Continuiamo quindi a puntare sul nostro fondo Frontier Markets Bond, che offre un rendimento del 10,8%, una bassa duration (3,7 anni) e mira a generare rendimenti corretti per il rischio interessanti in diversi contesti di mercato", aggiunge.
"Per gli investitori che preferiscono, invece, una bassa volatilità e un accesso flessibile al proprio capitale, il fondo abrdn Short-Dated Enhanced Income offre l’accesso a un portafoglio globale diversificato di obbligazioni a durata brevissima, inclusi mercati emergenti e Asia. Questo comparto combina la stabilità dei fondi del mercato monetario con i rendimenti più elevati del credito globale", conclude.
1/16AllianzGI vede ben posizionate le obbligazioni societarie, "soprattutto investment grade e in particolare in Europa. È uno dei segmenti tra quelli su cui siamo più positivi per il 2025". dice Filippo Battistini.
Secondo l'esperto le valutazioni del settore non sono infatti particolarmente elevate ed il rendimento a scadenza incorporato è ancora interessante. "In un contesto macroeconomico incerto, privilegiare emittenti di alta qualità creditizia è fondamentale, sebbene l’area euro possa contare sul supporto della politica monetaria accomodante della BCE", dice.
La strategia Allianz Credit Opportunities investe quindi principalmente in obbligazioni societarie di elevato rating con l’obiettivo di portare tali emissioni a scadenza, bloccando il rendimento che esse offrono prima del rimborso. "Nella strategia privilegiamo scadenze a breve termine, con una duration complessiva del portafoglio che non può superare i due anni, in modo da ridurre la volatilità in eventuali contesti di allargamento degli spread tra le emissioni societarie e quelle governative", spiega il professionista. A tal fine, il fondo implementa anche delle strategie, attraverso derivati, dal profilo di rischio asimmetrico rispetto all’investimento diretto in titoli obbligazionari, in modo da beneficiare di differenti fonti di performance.
2/16Secondo l'anali di Antonio Volpe, il debito dei mercati emergenti beneficia di un contesto macroeconomico favorevole. "L'inizio di un ciclo di allentamento della Fed nel contesto di un'economia Usa e globale resiliente e di una posizione degli investitori leggera dovrebbe sostenere l’asset class, i cui rendimenti rimangono alti rispetto allo storico. Anche se si sta riducendo, il differenziale di crescita tra mercati emergenti e sviluppati resta comunque significativo", dice.
Inoltre, secondo l'head of External Distribution di Amundi SGR offre rendimenti competitivi, diversificazione geografica e prospettive di crescita a lungo termine. "Consente infine l'accesso a economie in espansione. È il caso di Asia e America Latina, dove paesi come India e Vietnam attraggono investimenti esteri grazie alla crescita economica e alla capacità produttiva. Alcuni mercati emergenti, come Brasile e Medio Oriente, sono anche ricchi di risorse naturali cruciali per la transizione energetica globale. Corea del Sud e Taiwan vantano competenze tecnologiche avanzate, rilevanti per la diversificazione delle supply chain globali. Tutti questi paesi offrono opportunità per il debito sovrano e corporate", spiega.
In tale contesto si inserisce l’Amundi Funds Emerging Markets Bond un fondo a gestione attiva che migliora il rischio sistemico attraverso la diversificazione e la selezione mirata di paesi e settori. "Il fondo si distingue per la selezione di emittenti corporate e un approccio settoriale olistico, adatto a valutare impatti su supply chain globali, M&A cross-border e regolamentazione, offrendo una combinazione di carry di qualità e investimenti opportunistici", conclude.
3/16Incrementare l’esposizione all’high yield rappresenta oggi un’opportunità interessante nell’ambito del fixed income, supportata da fondamentali solidi e da un profilo rischio-rendimento favorevole. Questo è il punto di vista di BlackRock che per il 2025 in ambito reddito fisso punta sul BGF European High Yield Fund.
"Inoltre, l’asset class è tra le più redditizie nell’obbligazionario. Gli spread, sebbene inferiori alla media storica influenzata da crisi passate, risultano ancora interessanti, viste l’elevata domanda di rendimento e la qualità media del credito, più alta che in passato (oggi oltre il 60% del mercato HY europeo ha un rating BB)", dice Luca Giorgi citando dati a fine novembre.
"Il fondo BGF European High Yield Bond vanta un solido track record, grazie a uno dei team di investimento più numerosi sul mercato che combina un approccio bottom-up, focalizzato sull’analisi fondamentale degli emittenti, con una view top-down, mirando a generare alpha sia in mercati rialzisti che ribassisti", prosegue Giorgi. "Il principale driver di performance per la strategia è la rigorosa analisi fondamentale del credito, dato che il profilo asimmetrico dei rendimenti dell’high yield premia l'attenta selezione e il monitoraggio dei titoli", conclude.
4/16Daniel Morris consiglia, per gli investitori che desiderano adeguare le proprie allocazioni in funzione della politica e del calo dei tassi d'interesse a breve termine, di puntare al reddito attraverso un'ampia gamma di opportunità obbligazionarie. "Per coloro che mirano alla diversificazione e ai vantaggi derivanti da una politica monetaria più accomodante, riteniamo che il debito dei mercati emergenti sia un'asset class in grado di offrire interessanti rendimenti corretti per il rischio", dice il professionista di BNP Paribas AM.
Diversificazione dei portafogli che può provenire anche dai bond a breve scadenza, ambito in cui Morris segnala la strategia Euro Short Duration Range.
5/16"In luce del contesto macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inflazione strutturalmente più elevata e da una crescita inferiore, riteniamo che i mercati del credito siano entrati in un nuovo paradigma definito da una maggiore volatilità, tassi di default più elevati e una maggiore dispersione. La nostra strategia Candriam Credit Alpha, grazie al suo approccio unconstrained ai mercati del credito e ai suoi due driver di performance complementari, è in grado di offrire rendimenti interessanti e non correlati in questo tipo di contesto", dice Matthieu David.
Il Branch General manager – Italy di Candriam prevede che, nel breve termine, i fondamentali L/S trarranno beneficio sia dal deterioramento delle storie di credito su titoli ciclici e con un indebitamento eccessivo sul lato short, sia da interessanti opportunità di investimento su storie di credito in miglioramento sul lato long.
6/16"A nostro avviso, l'attuale contesto continua a essere molto positivo per gli investitori nel reddito fisso e riteniamo che un buon veicolo sia il Capital Group Multi-Sector Income fund (LUX) (MSI), un fondo che combina la potenza di quattro settori del credito a reddito fisso: Obbligazioni societarie statunitensi Investment Grade e High Yield, Debito dei mercati emergenti e Credito cartolarizzato", commenta Matteo Astolfi.
Il fondo è stato progettato per essere diversificato, flessibile e bilanciato e rappresenta una buona soluzione per l’attuale contesto. L'head of Client Group Italy di Capital Group ritiene che vi siano diverse ragioni tecniche a sostegno della nostra fiducia nel reddito fisso per il 2025. "Gli attuali livelli di spread riflettono un contesto complessivamente positivo, in cui la crescita globale si è dimostrata più resiliente e si prevede che rimanga positiva, con gli Stati Uniti come principale motore della crescita globale", sottolinea l'esperto.
Infine, il fondo, con oltre 1,4 miliardi di dollari di asset in gestione, si avvale del contributo di cinque gestori di portafoglio con un'esperienza media di 25 anni negli investimenti. Mira a generare rendimenti lordi annualizzati del 5-7% in USD nell'arco di un intero ciclo di mercato, principalmente grazie alla generazione di reddito.
7/16"Tutti gli occhi e le orecchie sono puntati sulle decisioni di politica economica che prenderà la futura amministrazione Trump. L’economia statunitense ha già mostrato una buona solidità e Trump vorrebbe darle un’ulteriore spinta con politiche di deregolamentazione, dazi, restrizioni sull’immigrazione e il rientro di attività produttive", dice Alessandro Fonzi .
Secondo l'esperto di DPAM, tutte queste politiche potrebbero avere una conseguenza sui livelli di inflazione nel medio termine e, quindi, creare tensioni sui livelli dei tassi USA a lungo termine: in questo contesto, potrebbe essere difficile per la FED mantenere una politica dei tassi accomodante nel 2025. Inoltre, la divisa USA potrebbe rafforzarsi con tassi a lunga più alti e questo potrebbe creare volatilità sulle classi di attivi più rischiose.
In questo contesto, il professionista ritiene che una strategia obbligazionaria di qualità a rendimento totale (da non confondere con rendimento assoluto) potrebbe aiutare un investitore a navigare le incertezze dei mercati obbligazionari. Il fondo DPAM L Bonds Universalis Unconstrained, lanciato nel 1984, è stato pensato ed è gestito per investitori la cui divisa di riferimento è l’euro e, pertanto, ha un’enfasi sull’Europa e sull’EUR. "Esso combina, nel suo processo, valutazioni macroeconomiche e di mercato top-down con una rigorosa selezione dei titoli bottom-up per costruire un portafoglio che offra un’esposizione disciplinata e ben bilanciata ai mercati del credito, dei tassi e del forex, all'interno di un quadro ESG chiaramente definito", conclude.
8/16Nell’ambito obbligazionario Fidelity International ritiene che ci siano ancora buone opportunità di investimento nelle strategie corporate globali flessibili, che hanno la possibilità di investire su tutta la struttura del capitale mantenendo però un profilo investment grade.
In questo spazio, la casa di gestione pensa che il Fidelity Funds Global Income Fund e il Fidelity Funds Global Short Duration Income Fund possano offrire interessanti opportunità. "I due fondi offrono un elevato livello di diversificazione, privilegiando titoli con rendimenti di elevata qualità e strumenti creditizi non tradizionali a livello globale per ottenere interessanti profili di rendimento complessivo", dice Rosario Sarcone. "Inoltre, disponibili anche con classi a distribuzione periodica che storicamente hanno offerto cedole molto interessanti, possono rivelarsi particolarmente adatti agli investitori attenti alla generazione di un reddito ricorrente", conclude.
9/16Per l’obbligazionario, Franklin Templeton segnala il Franklin European Total Return Fund. "Questa strategia tramite il suo approccio di gestione attiva, si prefigge di massimizzare il rendimento totale degli investimenti, con apprezzamento del capitale, generazione di income e realizzazione di guadagni in valuta nel medio-lungo termine", spiega Michele Quinto.
Investe in un portafoglio di titoli di debito high yield a tasso fisso e variabile e obbligazioni emessi da governi, enti governativi e società situate in Europa, nonché in titoli denominati in euro di emittenti non europei. "Tale diversificazione geografica e settoriale aiuta a ridurre il rischio complessivo del portafoglio", aggiunge il professionista. Il fondo soddisfa inoltre i requisiti dell’Articolo 8 del Regolamento SFDR e ha impegni vincolanti nella sua politica d’investimento per la promozione di caratteristiche ambientali e/o sociali.
"Il contesto di mercato è favorevole agli investimenti nell’obbligazionario europeo, in quanto una riallocazione verso asset con duration più lunga può contribuire a ridurre il rischio di reinvestimento presente nei fondi del mercato monetario, specialmente in un contesto di tassi in discesa come quello attuale", conclude Quinto.
10/16Federico Pons consiglia il Janus Henderson Horizon Euro High Yield Bond, un fondo che investe principalmente in obbligazioni ad alto rendimento denominate in euro, emesse da società con rating inferiore ad investment grade. "La filosofia d’investimento si basa su una gestione attiva e una selezione rigorosa dei titoli. Gestito da un team globale con un approccio sia bottom-up che top-down, si basa sull’analisi dei fondamentali e sulla gestione attiva del rischio", spiega.
"Rimaniamo positivi per l’asset class nel 2025. Ci aspettiamo che la maggior parte dei rendimenti vengano dai flussi cedolari visto il minor margine di contrazione degli spread. Le politiche di Trump viste come penalizzanti per l’area Euro potrebbero racchiudere risvolti positivi: risoluzione potenziale del conflitto in Russia-Ucraina e pressione sulla politica monetaria della BCE che potrebbe dover tagliare i tassi più in fretta per non cedere troppo terreno a un’economia US già in ripresa", conclude Country head per l’Italia di Janus Henderson Investors.
11/16Andrea Orsi segnala una strategia alternativa, l'M&G Corporate Credit Opportunities ELTIF. "Il quadro normativo degli ELTIF, rilanciato a gennaio 2024 con l'introduzione di ELTIF 2.0, consente a investitori non istituzionali accesso a opportunità di investimento illiquide e a lungo termine che, a nostro avviso, possono offrire rendimenti interessanti nel tempo", dice l'esperto di M&G Investments.
"A ottobre 2023, abbiamo ha lanciato l’M&G Corporate Credit Opportunities ELTIF, il nostro primo ELTIF. Si tratta di un fondo di natura illiquida per via dei suoi investimenti di lungo periodo. La strategia punta a rendimenti pari all’Euribor +5-6% al lordo delle commissioni nel medio termine e offre liquidità su base mensile per le sottoscrizioni e su base trimestrale per i rimborsi, soggetti a periodi di preavviso. Il fondo comprende due insiemi di asset: un’esposizione al credito societario illiquido compresa tra il 15 e il 30% del portafoglio complessivo per investire nelle migliori opportunità all’estremità più alta dello spettro di rendimento; e un’espozione al credito societario liquido, che rappresenta il 70-85% del portafoglio e si concentra prevalentemente su prestiti sindacati a tasso variabile e con garanzie senior", spiega.
12/16Secondo Luca Tenani nel nuovo anno, la divergenza tra le politiche fiscali e monetarie delle varie aree geografiche offriranno opportunità di cross-market nell’ambito del reddito fisso. "A livello corporate, i solidi bilanci societari e le buone prospettive in termini di utili su scala internazionale sostengono il rendimento offerto dai mercati del credito", dice l'esperto di Schroders.
"Proprio sulle potenzialità del credito si concentra il fondo Schroder ISF Global Credit Income, che con una strategia flessibile, svincolata dal benchmark e “olistica” spazia tra i vari segmenti obbligazionari, dall’investment grade all’high yield, dal debito emergente agli ABS. La costante ricerca delle opportunità più interessanti sull’intero scenario globale si combina a un focus sulla mitigazione della volatilità e del rischio di drawdown del più ampio mercato del credito", sottolinea Tenani.
13/16Nell’universo obbligazionario, il segmento dei bond societari europei è uno dei più liquidi. A detta di Donato Savatteri, questi asset beneficiano anche di un “meccanismo di bilanciamento”: quando i mercati sono favorevoli al rischio godono di rendimenti interessanti (carry) e del restringimento degli spread; quando invece il contesto diventa più complesso possono beneficiare dell’effetto duration.
Inoltre, "sebbene negli ultimi mesi gli spread si siano ristretti, i rendimenti restano interessanti (al 3,15% a fine dicembre 2024), una situazione che ci aspettiamo continui anche nel 2025. Se confrontati con i bond governativi, i corporate bond europei mostrano una qualità del credito migliore e fondamentali solidi, dato che si tratta generalmente di aziende poco indebitate, a differenza dei deficit molto elevati degli stati sovrani. E nonostante questa migliore qualità creditizia, i rendimenti restano più elevati rispetto ai titoli di Stato", dice il responsabile Sud Europa di T. Rowe Price consigliando, per questo, il T. Rowe Price Funds SICAV Euro Corporate Bond Fund.
14/16UBS AM ritiene che ci siano buone prospettive per i crediti high yield. La preferenza è per quelli in euro e per un approccio attivo, “che può fornire valore aggiunto con la selezione di emittenti ed emissioni”, dice Emanuele Bellingeri.
Secondo la casa di gestione, l’attuale contesto di bassa crescita europea e tassi di interesse ufficiali in calo creano un contesto favorevole per permettere alle aziende di mantenere i propri parametri di credito e generare performance di mercato. Mentre, un eventuale deterioramento dei dati europei potrebbe portare la BCE ad essere più accomodante e questo potrebbe fare da ulteriore supporto ai rendimenti totali.
“La nostra previsione per l'high yield europeo è di continuare ad avere tassi di default bassi rispetto alle medie storiche”, prosegue. “Il team di analisti della nostra strategia UBS Euro High Yield Bond esamina ogni anno le prospettive dei diversi emittenti, soffermandosi anche sul dettaglio delle singole emissioni, con le loro diverse caratteristiche”, afferma.
“Per il 2025, le aspettative sono per un 3,3% di default, un dato leggermente superiore rispetto a quello del 2024 a causa di un paio di grandi emittenti in difficoltà: è importante notare che escludendo queste due grandi strutture di debito, ci aspettiamo che le insolvenze scendano solo all'1,2%, ben al di sotto delle medie a lungo termine. Inoltre, gli emittenti continuano a rifinanziare in modo proattivo le prossime scadenze di debito, e le scadenze del 2025 e del 2026 sono inferiori rispettivamente di circa il 40% e il 25% rispetto a un anno fa”, conclude.
15/16Secondo Vanguard il 2025 il contesto economico caratterizzato da tassi di interesse ancora elevati, ma potenzialmente in calo, potrebbe favorire il mercato obbligazionario. In questo comparto segnala il Vanguard Global Credit Bond, un fondo attivo che investe in un ampio portafoglio di obbligazioni globali societarie investment grade, ma può avere fino ad un 10% di obbligazioni high yield e può lasciare fino al 10% di valute non coperte. "La caratteristica principale di questo fondo è la capacità di generare alfa soprattutto grazie all’accurata selezione di obbligazioni, mantenendo un livello di duration molto vicino a quello del suo benchmark, l’indice Bloomberg Global Aggregate Credit Index. Ha 7 anni di storia e ha più di 2 miliardi di euro di masse complessivamente come strategia", spiega Diana Lazzati.
"Inoltre, la diversificazione globale del fondo riduce l’impatto di eventuali crisi regionali. Infine, la gestione attiva del fondo, con i costi contenuti tipici di Vanguard, consente di cogliere opportunità nei mercati obbligazionari senza sacrificare l’efficienza", spiega.
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