Gli asset manager della community di FundsPeople presentano le strategie relative al mercato dei bond su cui scommettere nell'anno appena iniziato.
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Bonds are back. Dopo oltre un decennio di tassi a zero, nel nuovo scenario di politiche monetarie restrittive delle banche centrali e di inflazione che, nonostante sembra aver raggiunto il picco, resta su livelli elevati le obbligazioni sono tornate protagoniste. L’ingente correzione dello scorso anno ha lasciato sul piatto valutazioni interessanti, a cui si aggiungono prospettive di rendimenti che non si osservavano da tempo.
E anche in vista del 2023, sebbene i timori di recessione mettano sotto pressione soprattutto le emissioni più rischiose, per un potenziale aumento dei default societari, le aspettative per i bond sono positive. Il loro ruolo nei portafogli torna ad essere di primo piano, in una fase di sofferenza per l’azionario che è stato l’assoluto protagonista dei mercati fino al cambio epocale di scenario dello scorso anno.
Strategie sull’obbligazionario globale e sui mercati emergenti, sul debito corporate sia investment grade che high yield, con strategie flessibili per adattarsi alla volatilità prevista per i prossimi mesi. Sono tante le frecce all’arco degli asset manager internazionali per investire nel comparto. E non mancano soluzioni con filtri ESG per esporsi ai trend più rilevanti della sostenibilità.
Lo sviluppo sostenibile dei mercati emergenti. È questo l’ambito in cui abrdn individua un elevato potenziale e opportunità per gli investitori a reddito fisso. Il fondo segnalato è l’Aberdeen Standard Sicav I - EM Sustainable Development Corporate bond. “È uno dei soli tre fondi conformi all'articolo 9 sul mercato che investe nel settore del debito societario dei mercati emergenti”, dice Buonomini. “Essendo un fondo che acquista obbligazioni in denominate in USD da società dei mercati emergenti, è in grado di beneficiare delle stesse caratteristiche dei tradizionali portafogli con focus sui corporate bond dei mercati emergenti: vale a dire un interessante rendimento del 7,94% (al 31 dicembre 2022), superiore alla media ventennale del 6,13%, solidi fondamentali del credito e un contesto tecnico favorevole”, spiega.
“Con un tasso di insolvenza previsto di appena il 2,6%, escludendo il settore immobiliare cinese, l'Ucraina e la Russia, gran parte del rischio rimane idiosincratico e grazie alla nostra solida esperienza cerchiamo di limitare le insolvenze”, continua il professionista. “Inoltre, siamo convinti che l'obiettivo pionieristico dello sviluppo sostenibile contribuirà a produrre cambiamenti positivi per la società e l'ambiente”, conclude.
1/18AllianzGI segnala l'Allianz Global Opportunistic Bond. Si tratta di un fondo obbligazionario globale, caratterizzato da un approccio flessibile e senza particolari vincoli di benchmark, che ha nella gestione attiva della duration, nel posizionamento sulla curva dei rendimenti e nell’allocazione per Paese, per settore e per valuta i suoi principali motori di performance. L’obiettivo della strategia è quello di minimizzare la volatilità complessiva del portafoglio, contenendo il più possibile le perdite nelle fasi negative del mercato obbligazionario ma, allo stesso tempo, di realizzare i risultati che ci si aspettano da un investimento obbligazionario globale.
"In un contesto ancora molto incerto dal punto di vista macroeconomico, nell’ambito del quale ci si potrebbe attendere un mercato obbligazionario in trading range per il medio termine, questa soluzione di investimento si dimostra particolarmente adatta grazie alla sua diversificazione ottenuta soprattutto attraverso l’implementazione di strategie di 'relative value'", afferma Enzo Corsello.
2/18Nel 2023 il motto è “back to bonds”. Ma con un approccio globale e flessibile sfruttando a pieno i tre motori di performance: tasso, credito e valute.
"Per quanto riguarda la duration, dopo essere stati sottopesati nella fase di normalizzazione dei tassi, è necessario essere particolarmente flessibili nella sua gestione. Nei prossimi mesi ci aspettiamo ancora una volatilità sostenuta dovuta a rischi inflazionistici e di recessione, per questo rimanere agili sarà cruciale", spiega Antonio Volpe. Il professionista guardando al credito privilegia la qualità dell’investment grade e con particolare cautela sulle società con un alto grado di leva. "Rimaniamo quindi prudenti su high yield monitorando i tassi di default. Anche sulle valute abbiamo ridotto l’esposizione al dollaro, mentre guardiamo con favore le valute asiatiche che dovrebbero beneficiare della riapertura della Cina", aggiunge.
Per questo indica l'Amundi Funds Global Aggregate Bond che è un fondo a “ciclo completo” che ricerca valore sia nei mercati obbligazionari che valutari. "Il fondo investe infatti in un universo ampio e globale che include obbligazioni governative, corporate e in valute come fonte ulteriore di diversificazione", chiosa.
3/18Nuove opportunità per gli investitori obbligazionari dopo un 2022 estremamente complesso. Luca Giorgi guarda al segmento corporate di elevata qualità.
"Un contesto di rendimenti più elevati, valutazioni che sono tornate a essere attraenti e fondamentali aziendali che continuano a rimanere solidi, rappresentano fattori a supporto del credito investment grade, sia in ottica tattica che strategica. In questo segmento, i titoli BBB- ci sembrano offrire le opportunità più interessanti, poiché attualmente presentano spread più ampi rispetto ai bond HY", spiega il professionista. Quanto agli investitori europei, BlackRock preferisce le emissioni IG denominate in euro in ragione dei costi di copertura associati alla copertura valutaria.
"Sul fronte attivo privilegiamo BGF Euro Corporate Bond Fund, una strategia obbligazionaria che investe prevalentemente in obbligazioni denominate in euro di elevata qualità che ha l’obiettivo di generare rendimenti interessanti rispetto al benchmark. Lato indicizzato, iShares Core € Corp Bond UCITS ETF (IEAC) consente di prendere esposizione al segmento € corporate in maniera ampiamente diversificata e trasparente", conclude.
4/18Torna in auge il comparto del reddito fisso come elemento di asset allocation. Questo grazie alla normalizzazione dei tassi d’interesse operata con successo dalle banche centrali. "In quest’ambito, il segmento del credito ad alto rendimento permette di conseguire ritorni reali interessanti in un contesto di inflazione ancora elevata, ma va impiegato con attenzione viste le attese di recessione economica e la potenziale volatilità dei tassi", commenta Elisa Ori.
La professionista indica come soluzione il BNP Paribas Euro High Yield Short Duration Bond, che offre uno yield molto interessante e cedole elevate, consentendo di ottenere uno spread sopra il tasso di inflazione. "Allo stesso tempo, la duration contenuta evita l’impatto del rialzo dei tassi sulla parte lunga della curva. Il gestore ha ampi margini di flessibilità nella scelta degli emittenti rispetto al benchmark ed il fondo (al 31 dicembre 2022) vanta 5 stelle Morningstar", conclude la specialista di BNP Paribas AM.
Matthieu David indica il Candriam Bonds Total Return, una strategia che utilizza una gestione discrezionale attraverso investimenti obbligazionari flessibili, con un orizzonte di investimento di tre anni e una gestione attiva. "Il fondo ha un universo di investimento ampio, che comprende tutto il panorama degli asset obbligazionari, tra cui titoli denominati in valute dei Paesi sviluppati o in valute emergenti e obbligazioni emesse da privati, da Stati e da organismi internazionali e sovranazionali", spiega il Branch General manager – Italy di Candriam.
"Forte di tale flessibilità e di una gestione attiva, la strategia è ben posizionata per cogliere le opportunità di un panorama del reddito fisso che vede di nuovo rendimenti interessanti dopo un 2022 in cui le obbligazioni sono state messe a dura prova dal ciclo di inasprimento delle banche centrali", chiosa.
6/18Combinare in un unico portafoglio quattro settori chiave del reddito fisso con caratteristiche di reddito distintive: obbligazioni societarie investment-grade, obbligazioni societarie ad alto rendimento, obbligazioni dei mercati emergenti e credito cartolarizzato, offrendo il potenziale per un reddito interessante ma affidabile. È questo l'obiettivo del Capital Group Multi-Sector Income (LUX) (MSI) che "mira a fornire un elevato livello di stabilità del reddito. Il suo obiettivo d'investimento secondario è la rivalutazione del capitale. Altri potenziali vantaggi del fondo sono la diversificazione con quattro driver di reddito, la flessibilità di modificare l'esposizione con mercati in continua evoluzione e un profilo di rischio bilanciato", spiega Matteo Astolfi.
Il professionista di Capital Group spiega che questo fondo UCITS domiciliato in Lussemburgo ed è gestito dallo stesso team d'investimento della strategia Multi-Sector Fixed Income statunitense, che è stata lanciata nel 2019. La strategia si avvale del contributo di cinque gestori di portafoglio, con un'esperienza media di 23 anni negli investimenti.
7/18Un quadro favorevole per il reddito fisso nel 2023. Dopo molti anni tornano rendimenti interessanti anche nel credito di maggior qualità.
"Anche in questo caso, essere selettivi e guardare a tutte le opportunità è, a nostro avviso, la strada da seguire, in quanto l’aumento del costo del denaro potrebbe creare situazioni di difficoltà per le aziende che in passato hanno fatto ampio ricorso al debito, senza essere supportate da una crescita strutturale adeguata", ci tiene a spiegare Patrizia Noè.
In tal senso, l'esperta di Credit Suisse Asset Management ritene che gli investitori possano "guardare con interesse il corporate investment grade, sia developed che emerging, ma non solo. La riduzione delle aspettative di recessione potrebbe portare a un ulteriore restringimento degli spread: in tale contesto si può iniziare un percorso di investimento graduale sulla componente high yield e sui loans- crediti di elevata seniority, liquidi e caratterizzati da meccanismi di tutela quali covenants e collateral", conclude.
8/18I mercati emergenti sono particolarmente promettenti in questo momento, soprattutto in valuta locale. La pensa così Alessandro Fonzi che spiega come "il rallentamento della crescita globale e la riduzione dell'inflazione in molti Paesi sono positivi per aumentare la durata finanziaria. Inoltre, con una maggiore chiarezza sulla strategia della Fed e un ritmo più lento di inasprimento della politica monetaria, ci aspettiamo di vedere una riduzione della volatilità sui mercati".
Secondo l'esperto di DPAM anche le valutazioni appaiono interessanti, soprattutto se confrontate con i livelli storici, e il carry alto sta fornendo un utile cuscinetto per i rendimenti totali. "Pensiamo ci sia molto spazio per la crescita. In questo contesto, il fondo DPAM L Bonds Emerging Markets Sustainable può rivelarsi uno strumento d’investimento efficace nel 2023. Il filtro di sostenibilità e il modello proprietario di analisi dei Paesi emergenti hanno permesso al fondo di registrare una buona performance dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina", conclude.
9/18Michele Quinto indica il Legg Mason Brandywine Global Income Optimiser Fund poiché "investire in questo fondo significa investire in tutte le possibilità dell’obbligazionario globale. Si tratta, appunto, di un fondo obbligazionario globale per tutte le stagioni che consente di ottimizzare i rendimenti e ridurre la volatilità con un approccio reattivo e focalizzato sul controllo del rischio che offre anche un’interessante gestione dei ribassi", commenta l'esperto.
Come spiega il Country head Italy di Franklin Templeton la strategia sottesa è diversificata in quanto investe in tutti gli strumenti di debito, dinamica e flessibile perché adotta un approccio tattico in funzione del contesto di mercato e infine difensiva, dal momento che si pone l’obiettivo di proteggere il capitale con un approccio combinato top-down e bottom-up che garantisce due diversi livelli di controllo del rischio. "Il team di gestione Global Fixed Income di Brandywine Global fa leva sull’analisi specifica e dettagliata dei titoli e sull’ampia ricerca macroeconomica che integra anche i fattori ESG nel processo d’investimento. La combinazione dell’analisi macroeconomica generale e della ricerca dettagliata a livello di titolo fornisce una visione olistica delle opportunità di investimento globali. La rotazione attiva nell’universo obbligazionario fornisce fonti diversificate di potenziale rendimento”, conclude.
10/18I rendimenti dei titoli investment grade sono saliti al 5%, livelli che non si vedevano da oltre un decennio e dalla crisi finanziaria. Federico Pons ne spiega le motivazioni: "Questo fenomeno è stato determinato più dai tassi d'interesse che dalle preoccupazioni per il deterioramento dei fondamentali, con valutazioni interessanti che hanno permesso di ammortizzare la volatilità del mercato. L'integrazione globale del team di investimento tra Stati Uniti e Regno Unito facilita l'accesso a un bacino ampio di opportunità di valore relativo, soprattutto in un contesto di crescente divergenza politica che determina squilibri tra domanda e offerta e volatilità transfrontaliera".
Il professionista Janus Henderson Investors prevede che l'indebolimento della spesa per consumi e la contrazione dei margini nella maggior parte delle economie determineranno una maggiore dispersione tra vincitori e vinti nel 2023, con una selezione dei titoli fondamentale per ottenere rendimenti positivi." L'approccio del Janus Henderson Global Investment Grade Bond Fund, guidato dalla ricerca, consente di ottenere un quadro più completo del rischio di credito, in cui gli analisti sono responsabili dei settori industriali tra gli IG e gli high yield", prosegue. Inoltre, consente una maggiore conoscenza del settore e sfruttando il valore nello spazio intermedio, talvolta trascurato, delle "stelle nascenti" e degli "angeli caduti". "Un vantaggio in tempi incerti, il fondo è progettato per navigare dinamicamente nel ciclo del credito attraverso mercati sia in rialzo sia in ribasso, mitigando il rischio di ribasso tra i settori, le regioni o i singoli crediti quando le prospettive sono meno prevedibili, per beneficiare di una maggiore convinzione quando il percorso è più chiaro", conclude.
11/18Secondo la view di Liontrust entro la fine del 2023 l'economia statunitense dovrebbe essersi abbastanza indebolita da ridurre significativamente la pressione sull'inflazione salariale. Ciò consentirebbe alla Fed di tagliare i tassi. “Se poi sceglierà di farlo o meno, è un'altra questione”, avvertono dalla casa di gestione.
"Con i tassi che raggiungeranno il picco e le condizioni per nuovi tagli, anche se i tassi non torneranno ai livelli bassissimi precedenti al 2022, riteniamo che il contesto sia favorevole per i bond”, sottolinea Antonio Forte, che indica come soluzione su cui puntare il GF Strategic Bond Fund.
“Dal punto di vista strategico, riteniamo che le obbligazioni societarie offrano un valore a lungo termine, sia esaminando gli spread di credito che, in particolare, il rendimento complessivo”, continua Forte. Attualmente, l’esposizione all'investment grade del fondo è leggermente superiore al livello neutrale del 50% (55%) e la ponderazione dell'high yield è del 27% rispetto a un livello neutrale del 20%. “Abbiamo un orientamento alla qualità e un'esposizione limitata alle parti più cicliche del mercato del credito. Il fondo non possiede obbligazioni con rating CCC”, spiega Forte.
12/18Secondo M&G Investments nonostante nel breve termine si assisterà probabilmente a ulteriore volatilità, nel lungo periodo il credito dovrebbe offrire interessanti dinamiche di rischio/rendimento. "Privilegiamo nomi di qualità e più difensivi, che dovrebbero mostrare una migliore tenuta in caso di recessione. Restiamo invece cauti sui settori più speculativi, come i bond high yield con rating CCC, dove i default potrebbero aumentare", afferma Andrea Orsi.
"Le nostre strategie sul credito sono gestite da un team che segue una filosofia d'investimento coerente, applicata a un'ampia gamma di portafogli in euro, sterline e globali, attraverso strategie a benchmark, buy and maintain e total return", continua. "Tra queste, il fondo M&G Total Return Credit Investment investe in obbligazioni societarie investment grade e high yield, vanta un track record decennale e una sua versione sostenibile è disponibile da ottobre 2021", conclude. Tra i settori in cui la strategia investe ci sono quello industriale, finanziario e delle utilies.
13/18I green bond potrebbero ottenere sempre più spazio nel panorama del 2023. Questa è l'idea di Marco Barindelli che, anche per questa ragione, indica il Mirova Euro Green & Sustainable Corporate Bond Fund. "Quest’anno i green bond saranno esposti agli stessi temi del resto del mercato obbligazionario, con un'unica differenza legate a due aspetti: da un lato la regolamentazione SFDR potrebbe spingere gli investitori ad aggiungere green bond in portafoglio per migliorarne l'impatto, dall’altro l'attuale ricerca di consolidare l’accesso alle fonti energetiche e alla produzione, potrebbe innescare un incremento delle emissioni nel segmento delle utility", spiega.
Più in generale, il responsabile per l’Italia di Natixis Investment Managers crede che i green bond continueranno a rappresentare una quota sempre più grande all’interno del mercato del reddito fisso, con la crescita delle emissioni da parte di operatori cinesi (20 miliardi nel 2020, 94 nel 2021 e 104 nel 2022) che si estenderà anche ai prossimi mesi. "Naturalmente, la definizione di "green" è molto diversa in Asia o in America da quella che si suppone sia in Europa occidentale, ma nel complesso, secondo noi le imprese svolgeranno il ruolo più importante nel preparare il terreno per un'economia a basse emissioni", conclude.
14/18Le difficoltà del 2022 hanno evidenziato la capacità di resilienza delle strategie sostenibili e questo è vero anche nell’ambito del reddito fisso. “La vocazione ESG di Schroders ci porta a ritenere Schroder ISF Sustainable EURO Credit, articolo 8 SFDR, una valida strategia obbligazionaria per l’anno appena iniziato e oltre, in virtù di un approccio altamente selettivo, orientato a emissioni di società con modelli di business e comportamenti pienamente sostenibili”, afferma Luca Tenani. A partire dall’universo del credito globale denominato in euro, i criteri di esclusione del team di gestione sono rigorosi, sulla base di parametri ambientali e sociali e a livello di settori, Paesi ed emittenti.
“L’elemento distintivo della costruzione del portafoglio è rappresentato da un approccio attivo e tematico che basa la selezione dei titoli sui trend più rilevanti legati alla sostenibilità, ad esempio l’efficienza energetica ed ecologica o le tematiche sociali, oltre che da una continua attività di dialogo e engagement con le aziende”, spiega Tenani.
15/18In un contesto di mercato caratterizzato da crescente volatilità, ripresa delle pressioni inflazionistiche e riduzioni degli stimoli da parte delle autorità centrali, secondo T. Rowe Price è cruciale avere a diposizione uno strumento che sia in grado di offrire decorrelazione dal mercato del credito e da quello azionario, riuscendo a beneficiare da una fase di aumento dell’inflazione e quindi dei tassi d’interesse. In quest’ottica risulta interessante il fondo T. Rowe Price Dynamic Global Bond
“La possibilità di avere duration negativa (intervallo tra -1 e 6 anni) consente di poter beneficiare dalla fase di aumento dei tassi d’interesse”, evidenzia Donato Savatteri. “Con un portafoglio Globale Investment Grade riesce a decorrelare i rendimenti da quelli del mercato azionario. Inoltre, la parte di credito all’interno del portafoglio è residuale ed è rappresentata esclusivamente dalle migliori idee a livello di emissioni della nostra piattaforma di analisti”, conclude.
16/18La salita dei rendimenti obbligazionari del 2022 ha reso secondo UBS AM nuovamente interessante questa asset class, che al momento è, a loro avviso, da preferire alle azioni. "Non abbiamo ancora visibilità sul termine della politica monetaria restrittiva delle principali banche centrali, pertanto, potrebbe esserci ancora pressione al rialzo sui tassi nel breve, ma riteniamo che il 2023 possa essere un anno di cambi di direzione per fattori importanti quali inflazione, crescita e, di conseguenza politiche monetarie delle banche centrali", spiega Giovanni Papini.
"Pensiamo che la flessibilità sia un elemento chiave da tenere in considerazione in questo contesto", spiega l'esperto segnalando l’UBS Global Dynamic come la strategia su cui puntare. Si tratta un fondo obbligazionario flessibile globale, con una duration complessiva sempre positiva, che può spaziare tra 0 e 10 anni. È ampiamente diversificato sia sul piano geografico sia a livello di segmenti del mercato obbligazionario (governativi, credito IG e HY, paesi emergenti, etc.) e investe in titoli di elevata qualità, con almeno il 50% del portafoglio in titoli con un rating medio investment grade, che è generalmente anche il rating medio del fondo. "Queste caratteristiche rendono la strategia di investimento del fondo adatta ad affrontare i mutevoli contesti di un mercato obbligazionario che negli ultimi anni ha mostrato una volatilità mediamente più elevata rispetto agli anni passati", conclude.
17/18Tra le proposte a gestione attiva, Vanguard indica il fondo Vanguard Emerging Markets Bond. La strategia investe attualmente in circa 235 obbligazioni emesse in diversi paesi emergenti, rappresentate da titoli a reddito fisso con diverse scadenze, rendimenti e rating. “Questo prodotto offre un'eccellente copertura del mercato obbligazionario emergente ed è in grado di svolgere una funzione di ‘cuscinetto’, all’interno di un portafoglio bilanciato con prodotti azionari”, spiega Simone Rosti.
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