Obbligazionario: le strategie su cui puntano i gestori internazionali nel 2024

Obbligazionario indiano nel mirino di abrdn che punta sulla strategia abrdn SICAV I Indian Bond Fund. “Le banche centrali globali oppongono meno resistenza rispetto alle previsioni del mercato sui tagli dei tassi in nelle maggiori economie, come gli Stati Uniti”, spiega Matteo Buonomini. “In tal modo si allenta la pressione sulle banche centrali regionali, tra cui la Reserve Bank of India”, dice. Inoltre, l’esperto mette in evidenza che l'inflazione indiana dovrebbe rallentare al e scendere sotto il 5% dell'IPC nel secondo semestre e presumibilmente la Reserve Bank of India inizierà ad allentare la propria politica monetaria verso la metà del 2024. “Pur restando tra le economie a crescita più rapida, l’economia sta rallentando, il che giustifica un adattamento dell'attuale orientamento di politica monetaria, anche se questo non è ancora stato prezzato dai mercati”, dice Buonomini. “Infatti, se i rendimenti dei Treasury decennali statunitensi sono scesi di 100 punti base rispetto ai livelli di ottobre, un livello che era già inferiore al tasso di policy della Fed, i rendimenti dei decennali indiani sono scesi di soli 20 punti base”, continua.

Questo secondo Buonomini mette in luce i vantaggi di un mercato indiano più idiosincratico, con flussi esteri minimi e una minore correlazione con altri mercati. “Il prossimo passo sarà la convergenza dei rendimenti obbligazionari verso il tasso di riferimento del 6,5% e poi, nella seconda metà dell'anno, la discesa del tasso di riferimento e dei rendimenti. Ciò significa che le obbligazioni sono pronte per iniziare a realizzare plusvalenze”, prosegue. “Ci troviamo dunque in uno scenario potenzialmente positivo, che può essere sfruttato diversificando i portafogli obbligazionari attraverso un fondo con focus su questa asset class, in vista anche dell’inclusione dell’obbligazionario indiano nel GBI-EM a partire da giugno. A quel punto assisteremo a nuovi flussi da parte dei nuovi investitori”, conclude l’esperto.

Date le prospettive per il 2024 di una crescita economica in termini nominali limitata, lo scenario di base di Allianz GI, induce a privilegiare l’asset class obbligazionaria. “In questo comparto, infatti, è emerso un premio per il rischio che è stato invece eroso nell’universo azionario”, avverte Filippo Battistini. “Inoltre, con i cicli rialzisti all’apice e un’inflazione in discesa, l’incertezza sui tassi dovrebbe diminuire e, di conseguenza, ci aspettiamo un calo dei rendimenti e quindi un incremento dei prezzi”, dice l’esperto.

Infine, secondo la casa di gestione, anche le obbligazioni corporate dovrebbero beneficiare di prospettive più favorevoli sui tassi, con quelle investment grade che attualmente offrono rendimenti molto interessanti, compresi tra il 4% in euro e il 6% in dollari. “Fatte queste premesse, riteniamo interessante l’investimento nel fondo Allianz Euro Credit SRI, una strategia che investe in obbligazioni societarie di elevata qualità selezionando gli emittenti che soddisfano un approccio di investimento sostenibile e responsabile (SRI)”, dice Battistini.  Obiettivo del fondo è accrescere il capitale nel lungo periodo investendo prevalentemente in titoli con rating investment grade denominati in euro, nel rispetto dei principi SRI. Nel processo di investimento l’analisi extra-finanziaria, che si basa sull’applicazione dei criteri ESG (environmental, social and governance), assume la stessa importanza dell’analisi fondamentale, consentendo una valutazione più esauriente del rischio a lungo termine degli emittenti.

Nel 2023 i mercati obbligazionari hanno registrato performance positive, in scia all’avvicinarsi del picco del rialzo dei tassi e alle attese di tagli da parte delle principali banche centrali nel 2024. Nonostante il marcato calo dei rendimenti e degli spread di fine 2023, per il 2024 Amundi si aspetta ancora un contesto favorevole per il reddito fisso poiché il rallentamento di crescita e inflazione dovrebbe portare le principali banche centrali a tagliare i tassi. “Pertanto ci aspettiamo potenziali guadagni sia dalla duration che dal carry dei titoli”, avverte Antonio Volpe che segnala tra le strategie per beneficiare di questo scenario l’Amundi Funds Global Aggregate Bond.

Nel credito la preferenza è per il segmento investment grade, che presenta fondamentali solidi, rispetto all’high yield, che ha valutazioni care ed è più vulnerabile ad una crescita in deterioramento. La casa di gestione è inoltre positiva sui mercati emergenti poiché si aspetta un ulteriore discesa dell'inflazione, tagli moderati dei tassi e crescita moderata con preferenza per Brasile, Messico e Sud Africa. “Anche le valute offrono opportunità di generare alpha: il dollaro potrebbe soffrire per l’avvicinarsi del taglio dei tassi, ma rimarrebbe comunque un asset rifugio in caso di recessione. Prediligiamo le valute dell’America Latina dove il carry è ancora alto”, dice Volpe. “Sarà tuttavia anche un anno che offrirà opportunità tattiche e di valore relativo per generare alpha aggiuntivo, a causa dell'incertezza politica e delle politiche monetarie e fiscali divergenti tra le diverse aree economiche”, conclude l’esperto.

La strategia di BlackRock è di continuare a sfruttare il regime di tassi più elevati puntando sul segmento corporate europeo. “Il 2023 è stato caratterizzato da una forte preferenza degli investitori per i titoli governativi. In particolare, il mercato degli ETP UCITS ha registrato oltre 60 miliardi di dollari di raccolta su esposizioni obbligazionarie di cui oltre il 60% governative. Tale preferenza è stata guidata sia dai tassi più elevati rispetto alle medie storiche, sia dal regime di elevata volatilità riscontrato lungo tutto l’anno”, spiega Luca Giorgi che aggiunge: “Tuttavia, guardando al 2024, tendiamo a focalizzarci su mercati corporate soprattutto europei”, dice.

“Sulla parte Investment Grade riscontriamo rendimenti che rimangono attraenti anche dopo la discesa dei tassi riscontrata a fine 2023”, continua. “La nostra gamma di ETF iBonds, che sul mercato europeo offre esposizioni sul mercato Corporate IG con scadenza tra il 2025 e il 2028, permette di prendere esposizione diversificata al mercato obbligazionario, preservando i vantaggi di una obbligazione ma andando, al tempo stesso, a cristallizzare lo yield a una determinata data nel caso in cui lo strumento venga mantenuto fino a scadenza”, dice.

Inoltre, la casa di gestione è anche costruttiva sulla componente dell’High Yield europeo, dove prevede rendimenti attraenti e non si aspetta nel breve termine potenziali crisi di liquidità visto il limitato numero di obbligazioni HY in scadenza nel corso del 2024. “Il BGF European High Yield Bond Fund è una soluzione a gestione attiva che dà esposizione al mercato HY europeo cercando di minimizzare il rischio di default, potendo contare su un team di analisti tra i più numerosi sul relativo segmento di mercato, ed è gestita da Jose Aguilar e James Turner, che, insieme, vantano oltre 45 anni di esperienza nel mondo degli investimenti”, conclude Giorgi.

La volatilità è la nuova normalità. "Il 2023 si è rivelato un altro anno di profondi e spesso imprevisti cambiamenti nell’economia globale e nei mercati finanziari. È probabile che il 2024 sarà molto simile, e questo scenario può creare nuove opportunità per i gestori attivi di conseguire risultati interessanti per i propri clienti. In particolare, nel 2023 le banche centrali hanno ripreso da dove si erano interrotte nel 2022, continuando ad aumentare i tassi di interesse per domare l’inflazione", dice Elisa Ori.

Eppure, a detta dell'esperta, mentre l’anno volgeva al termine, è diventato sempre più chiaro che i prezzi stessero crescendo molto più lentamente rispetto alle attese. In questo quadro, BNP Paribas AM preferisce i titoli di stato alle azioni che beneficeranno di un calo dei rendimenti obbligazionari, quando le banche centrali taglieranno i tassi per sostenere la crescita, al contrario di quanto accadrà ai titoli azionari che subiranno un calo dei prezzi, quando gli utili attesi non si concretizzeranno.

Ori segnala il BNP Paribas Funds Euro Corporate Bond che investe in obbligazioni investment-grade di qualità superiore e con un rischio di insolvenza inferiore rispetto ad altri titoli. Le obbligazioni selezionate sono denominate in euro o in altre valute e vengono emesse da società europee o operanti in Europa. "Tenuto conto della profondità dell'universo d’investimento e della solidità dei fondamentali degli emittenti che presentano bilanci solidi e sani, i gestori sono in grado di selezionare obbligazioni di qualità elevata con un buon potenziale di extra-rendimento. Il livello di rendimento offerto attualmente da questa classe di obbligazioni è interessante e la gestione attiva consente di poter realizzare un buon valore aggiunto. Infine, il fondo si colloca nella categoria articolo 8 incorporando quindi i criteri ESG nella strategia", commenta.

Un altro fondo indicato dalla professionista è il BNP Paribas Funds Global Bond Opportunities altamente diversificato, gestito attivamente e investe in obbligazioni e/o altri strumenti di debito denominati in valute diverse di cui almeno 2/3 del patrimonio in obbligazioni investment grade e/o titoli considerati equivalenti, denominati in euro ed emessi da società che hanno sede legale o svolgono una parte significativa delle proprie attività in Europa. "Utilizza diverse strategie per garantire la diversificazione e la flessibilità del portafoglio con una duration che può variare in considerazione delle condizioni economiche e di mercato. Infine, il fondo si colloca nella categoria articolo 8 incorporando quindi i criteri ESG nella strategia", conclude.

Come noto, i mercati hanno iniziato a scontare in modo piuttosto aggressivo i tagli dei tassi nel 2024. "In termini di fondamentali, la dispersione rimane elevata tra titoli ciclici e non ciclici e aziende con potere di determinazione dei prezzi o meno, poiché i costi dell’inflazione continuano a incidere sui margini. In questo contesto, di inflazione strutturalmente più elevata e di crescita inferiore, riteniamo che i mercati del credito siano entrati in un nuovo paradigma definito da spread creditizi più ampi, tassi di default più elevati e maggiore dispersione", dice Matthieu David.

Secondo l'esperto, la strategia Candriam Credit Alpha, grazie al suo approccio unconstrained e ai suoi due driver di performance complementari, è in grado di fornire rendimenti attraenti e non correlati in questo tipo di contesto. "Nel breve termine, prevediamo che i fondamentali L/S trarranno beneficio sia dal peggioramento delle storie di credito sui titoli ciclici e sulle società con indebitamento eccessivo per la parte short, sia da opportunità di investimento interessanti sul miglioramento delle storie di credito per la parte long. Nel rapporto L/S quantitativo, prevediamo che la strategia continuerà a beneficiare delle curve di credito e delle dislocazioni tra valute e basi creditizie poiché prevediamo che il mercato rimarrà volatile", conclude.

Tenendo conto del contesto, Matteo Astolfi suggerisce il fondo Capital Group Global Corporate Bond (LUX) (GCB) che mira a fornire, nel lungo periodo, un elevato livello di rendimento totale coerente con la conservazione del capitale e la gestione prudente del rischio, investendo in obbligazioni corporate investment grade di tutto il mondo. "L'approccio globale del fondo garantisce una diversificazione tra i mercati e una maggiore liquidità, mentre l'attenzione alla qualità elevata può offrire un certo grado di stabilità a lungo termine. Lanciato nel 2018, negli ultimi cinque anni il fondo UCITS domiciliato in Lussemburgo ha sovraperformato il suo indice di riferimento (Bloomberg Global Aggregate Corporate Total Return Hedged to USD) e il suo peer group", spiega l'esperto.

Con oltre 1,7 miliardi di dollari di asset in gestione, il portafoglio è guidato dalla ricerca fondamentale ed è gestito da un responsabile di portafoglio e da un team globale di 16 analisti settoriali che investono nelle loro idee di investimento a più convinzione. A detta di Astolfi, all'inizio del 2024, il credito investment grade rimane interessante, con rendimenti appena tornati ai livelli dell'inizio dello scorso anno.

"I fondamentali continuano a mostrare che le società IG sono in buona salute, con una copertura degli interessi ancora elevata e un basso rischio di rifinanziamento. Nonostante il forte rally del quarto trimestre del 2023, i rendimenti rimangono elevati rispetto ai livelli di gran parte dell'ultimo decennio e, sebbene gli spread siano più stretti, la dispersione a livello regionale, di settore e di emittente continua a offrire opportunità idiosincratiche agli investitori con un approccio attivo", prosegue. Tuttavia, secondo il professionista, la finestra di opportunità potrebbe essere limitata, in quanto i livelli di reddito disponibili sono destinati a diminuire man mano che le aspettative del mercato sull'allentamento monetario prendono slancio.

Le obbligazioni governative dei mercati emergenti in valuta locale restano una scelta privilegiata di Alessandro Fonzi anche per il 2024, nonostante abbiano già performato molto bene nel 2023. "Esse non solo pagano tassi di interesse nominali e reali elevati ma per il 2024, con i tassi globali ai massimi, riteniamo che anche la durata finanziaria contribuirà positivamente. Sulle valute siamo neutrali o leggermente rialzisti. Ci aspettiamo che la situazione rimanga invariata, ma un eventuale indebolimento del dollaro USA dovuto all’abbandono di politiche monetarie restrittive da parte della FED può essere positivo per le valute dei mercati emergenti", commenta l'esperto.

In questo contesto, a detta di Fonzi, il fondo DPAM L Bonds Emerging Markets Sustainable può continuare a essere uno strumento d’investimento efficace anche nel 2024. "Il filtro di sostenibilità e il modello proprietario di analisi delle nazioni applicati all’intero universo investibile dei mercati emergenti, che include anche i Paesi di frontiera, insieme alla diversificazione per Paesi e per valute locali, hanno permesso al fondo di registrare una delle migliori performance sin dal suo lancio nel marzo del 2013, in termini di rendimento corretto per la volatilità", prosegue.

Per concludere, tassi di interesse elevati, potenziale di guadagno in termini di durata finanziaria e prospettive da neutrali a leggermente rialziste per le valute fanno pensare che "tutte le stelle sono allineate per un (altro) anno fantastico", chiosa.

Michele Quinto segnala il Legg Mason Brandywine Global Income Optimiser Fund. “Investire in questo fondo significa investire in tutte le possibilità dell’obbligazionario globale. Si tratta di un fondo obbligazionario globale per tutte le stagioni che consente di ottimizzare i rendimenti e ridurre la volatilità con un approccio reattivo e focalizzato sul controllo del rischio che offre anche un’interessante gestione dei ribassi", dice.

Come spiega l'esperto, la strategia sottesa è diversificata in quanto investe in tutti gli strumenti di debito, dinamica e flessibile perché adotta un approccio tattico in funzione del contesto di mercato ed infine difensiva, dal momento che si pone l’obiettivo di proteggere il capitale con un approccio combinato top-down e bottom-up che garantisce due diversi livelli di controllo del rischio. "Il team di gestione Global Fixed Income di Brandywine Global fa leva sull’analisi specifica e dettagliata dei titoli e sull’ampia ricerca macroeconomica che integra anche i fattori ESG nel processo d’investimento. La combinazione dell’analisi macroeconomica generale e della ricerca dettagliata a livello di titolo fornisce una visione olistica delle opportunità di investimento globali. La rotazione attiva nell’universo obbligazionario fornisce fonti diversificate di potenziale rendimento”, conclude.

Federico Pons consiglia il Janus Henderson Horizon Strategic Bond Fund. Si tratta di un fondo obbligazionario total return globale con focus sui Paesi sviluppati.

La filosofia d’investimento si basa essenzialmente su tre principi di gestione spiegati dall'esperto. "Un’asset allocation flessibile e dinamica delle diverse sub-asset class obbligazionarie, una rigorosa selezione di emittenti ed emissioni – soprattutto in ambito creditizio e una gestione attiva della duration e quindi dei tassi di interesse oltre che del rischio di credito lungo tutto il ciclo economico", dice.

Data la convinzione che il picco dei tassi sia stato raggiunto e che i primi tagli avverranno già nel primo semestre 2024, l'attuale posizionamento pari a circa 10 anni di Duration e un rating medio A al 30 novembre 2023, Pons ritiene sia ideale per affrontare i prossimi mesi. "I risultati di questo posizionamento si sono già visti nel rally di fine 2023, con un rimbalzo di circa 12 punti percentuali negli ultimi 2 mesi dell'anno (classe A2Heur - periodo 20 ottobre 2023-28 dicembre 2023)", conclude.

La performance delle strategie a reddito fisso di Liontrust AM è stata forte lo scorso anno, grazie al posizionamento sui tassi d'interesse e all'allocazione del credito. E per il 2024 secondo la società le prospettive per questo tipo di strategie sono altrettanto interessanti. “Riteniamo che lo slancio disinflazionistico registrato nell'ultimo trimestre del 2023 dovrebbe proseguire nel 2024. Anche se il percorso non sarà agevole, raggiungeremo l'obiettivo di inflazione del 2% più rapidamente di quanto previsto dalle banche centrali e dal mercato in generale”, spiega Antonio Forte. “Questo, unito alle prospettive di crescita economica più deboli, in quanto l'impatto dell'aumento dei tassi d'interesse continua a filtrare nell'economia reale, significa che abbiamo raggiunto il picco del ciclo dei tassi d'interesse, con le banche centrali destinate a orientare la politica verso l'allentamento della politica monetaria attraverso la riduzione dei tassi d'interesse”, dice l’esperto. “Ciò offre un contesto favorevole alle valutazioni del reddito fisso, aumentando al contempo la probabilità di un atterraggio economico morbido”, aggiunge.

Nonostante le prospettive di crescita economica siano più difficili, la casa di gestione ritiene che le obbligazioni societarie rappresentino un'opportunità d'investimento interessante. “Il credito ha tipicamente registrato buone performance nei periodi di bassa crescita economica, mentre l'elevato livello di carry offerto aiuta a proteggere gli investitori da un eventuale allargamento degli spread nel corso dell'anno”, analizza Forte. “I fondamentali societari rimangono molto solidi, con bassi livelli di leva finanziaria, elevata copertura degli interessi e ampia liquidità. Pur ammettendo che i fondamentali societari si indeboliranno inevitabilmente in un periodo di deterioramento dell'economia, il punto di partenza incredibilmente forte significa che le società investment grade sono più che in grado di resistere a un periodo prolungato di bassa crescita economica”, osserva. In base a queste considerazioni la strategia su cui puntare nel 2024 secondo il gestore è il Liontrust GF Sustainable Future European Corporate Bond Fund.

Secondo M&G, il calo dell'inflazione implica che le banche centrali sono alla fine del loro ciclo di rialzi. E questo fattore di pone di fatto un limite massimo a quanto possano ancora salire i tassi. “Tale elemento, insieme ai rendimenti attuali offerti dalle obbligazioni corporate ha creato, a nostro avviso, un’interessante opportunità per le gestioni obbligazionarie flessibili”, dice Andrea Orsi.

“Il nostro M&G (Lux) Optimal Income Fund - che nel 2023 ha registrato una performance eccezionale posizionandosi tra i migliori fondi della sua categoria a livello globale – presenta attualmente un posizionamento lungo sul rischio tassi di interesse per la prima volta in 10 anni”, afferma Orsi.

Il 2024 dovrebbe essere un altro anno soddisfacente in termini di performance delle attività obbligazionarie, compreso il credito sostiene Marco Barindelli.

"Propendiamo per uno scenario centrale di “soft landing”, con un aumento del PIL dello 0,5% nel 2024 in area Euro. Anche se certamente basso, significa ancora crescita, mentre l'inflazione dovrebbe diminuire costantemente anche nella zona euro", dice.

Quindi, la domanda da farsi è: dove si può trovare valore sul mercato del credito nel 2024? "Una buona opportunità è offerta dal fondo Ostrum SRI Credit Short Duration, che investe principalmente in obbligazioni societarie investment grade denominate in euro con una gestione attiva del rischio di credito attraverso il ricorso a una approfondita ricerca analitica interna ed esterna, Tre i driver di generazione dell’alfa: direzione del credito, selezione emittenti/emissioni ed esposizione "Core Plus" attraverso posizioni tattiche su high yield e strumenti cartolarizzati", chiosa.

Nonostante il recente rally dell’obbligazionario, il credito europeo secondo Schroders presenta tuttora valutazioni allettanti, in termini sia storici sia relativi, specialmente rispetto agli Stati Uniti. "Il potenziale di rendimento resta elevato, con interessanti livelli di income che rappresentano un importante cuscinetto in grado di ammortizzare volatilità e controbilanciare eventuali default", spiega Luca Tenani.  "Dall’altro lato, in un contesto in cui i costi di finanziamento per le aziende sono più elevati, è aumentata la dispersione di mercato e questo genera irripetibili opportunità per gli investitori attivi", aggiunge.

"Fatte queste premesse, la nostra vocazione ESG ci porta a ritenere Schroder ISF Sustainable EURO Credit una valida strategia per individuare le realtà più promettenti e resilienti in ambito obbligazionario. È forte la nostra convinzione che le aziende sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale lo siano anche dal punto di vista finanziario", dice l'esperto. Il fondo è rigoroso nell’esclusione e inclusione degli emittenti sulla base dei parametri ESG. Adotta inoltre un approccio tematico, privilegiando trend rilevanti come l’efficienza energetica ed ecologica o le tematiche sociali, oltre a portare avanti una continua attività di dialogo e engagement con le aziende in portafoglio.

Vanguard punta sul fondo attivo Vanguard Emerging Markets Bond che ha festeggiato i quattro anni dal lancio a dicembre, avvicinandosi ai quattro miliardi di euro di masse come strategia a livello globale.

Investe prevalentemente in obbligazioni governative di paesi emergenti in dollari USA, ma può avere fino ad un 10% di obbligazioni societarie emergenti e un’esposizione valutaria fino al 10 per cento. "La caratteristica principale di questo fondo è la capacità di generare alfa soprattutto grazie all’accurata selezione di obbligazioni, mantenendo un livello di duration molto vicino a quello del suo benchmark, l’indice JPM EMBI Global Diversified. Inoltre, il fondo presenta il vantaggio di un TER estremamente contenuto per un fondo attivo su questa esposizione", dice Diana Lazzati.