In attesa del taglio dei tassi, con la prosecuzione dell’elevata incertezza sul mercato dei bond, i gestori consigliano ancora duration non superiori ai tre anni.
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Finché la banca centrale europea non taglierà i tassi d’interesse la volatilità sul mercato obbligazionario sarà da tenere sotto controllo. E il taglio può avvenire soltanto se i fondamentali, la capacità di reazione della stessa BCE e l'obiettivo di portare l'inflazione al target lo giustificano.
Come ampiamente previsto, nella riunione di aprile Francoforte ha mantenuto invariati tutti e tre i tassi di riferimento. Il tasso sui depositi rimane quindi al 4% (livello che mantiene da settembre 2023). Christine Lagarde, presidente della banca centrale, non si è espressa sul percorso preciso di eventuali tagli. Tuttavia, a giugno avremo a disposizione dati sull'inflazione più consistenti e nuove proiezioni. “Questo fornirà la base per determinare se lo scenario di base della BCE si sta realizzando e se l'inflazione sta tornando all'obiettivo in modo sostenibile”, spiega Peter Goves, head of developed market debt sovereign research di MFS. Come ricorda Marco Giordano, investment director di Wellington Management, il FOMC ha intenzione di tenerne conto e prevede che l’inflazione continuerà a diminuire, con i mercati che anticipano tre riduzioni dei tassi entro la fine dell’anno. “Dopo l’entusiasmo iniziale da parte del mercato, il presidente Powell e il governatore Waller hanno inviato messaggi più cauti, sottolineando che l’economia statunitense rimane robusta e che eventuali tagli dei tassi devono essere attentamente ponderati”.
Volatilità ancora alta
Nel frattempo, in attesa di dati più precisi, la volatilità sul mercato obbligazionario sarà ancora alta. Nell’ultimo anno, come si può vedere dal grafico del BTP decennale, i bond hanno cavalcato le montagne russe con una variazione maggiore del punto percentuale.
Italia - BTP a 10 anni
Fonte: Trading economics.
Secondo Livio Spadaro, senior portfolio manager di Frame Asset Management, sull’obbligazionario è sempre preferibile mantenere una duration non superiore ai 2-3 anni, nel caso di quello europeo si potrebbe aumentare la scadenza media senza però andare su duration troppo lunghe. “Attualmente l’High Yield potrebbe continuare a performare meglio dell’Investment Grade, interessante è anche il segmento bond dei mercati emergenti che offre un rendimento elevato con una buona profilazione di rischio emittente e una duration non troppo lunga”, spiega.
Anche Carlo De Luca, responsabile Investimenti di Gamma Capital Markets consiglia un approccio diversificato, con particolare attenzione alla qualità. “Sul comparto obbligazionario, in funzione di protezione del portafoglio, siamo investiti in emissioni euro corporate investment grade, con rendimento a scadenza medio del 3,80% e una duration media di 4,5”. La componente High Yield rimane sicuramente sempre quella più rischiosa soprattutto in caso di scenario risk-off, il disinvestimento da questa asset class non gode delle stesse garanzie di immediata liquidabilità dell’equity.
Rendimenti obbligazionari a 3 anni con diverse scadenze
Categoria Morningstar
YTD%
Rend. 1Y %
Rend. 3Y %
Rend. 5Y %
Monetari EUR
1,19
3,84
1,25
0,58
Monetari a Breve Termine EUR
1,09
3,54
1,24
0,53
Obbligazionari Brevissimo Termine EUR
1,03
3,9
0,9
0,51
Obbligazionari Lungo Termine EUR
-4,46
3,55
-11,62
-4,84
Fonte: Morningstar direct al 21 aprile 2024, rendimenti in euro.