“Il nostro approccio ESG si basa su una metodologia proprietaria sviluppata internamente. Per ogni fondo detenuto nei nostri portafogli effettuiamo un’analisi ESG considerando sia elementi qualitativi che quantitativi” fa eco Federico Senna, Fund Selector and Portfolio Manager di Amundi SGR . “A livello qualitativo, attraverso un questionario e una serie di analisi sulla costruzione di portafoglio, vogliamo capire se effettivamente il processo di investimento incorpora un approccio ESG, che contribuisce a dare valore aggiunto alla strategia. Da un punto di vista quantitativo, il nostro team ESG attribuisce un rating a livello di emittente, che utilizziamo per calcolare lo score ESG del portafoglio sulla base delle holding sottostanti”. Senna osserva che il mercato dei green bond Corporate sta registrando una crescita rapida, anche se rappresenta ancora una quota relativamente limitata del benchmark. “Tuttavia, nei nostri portafogli deteniamo fondi, inclusi fondi ‘core’ di obbligazioni corporate, che investono fino al 20% in green bond. Se si desidera investire in soluzioni pure di green bond, ci sono due aspetti da tenere in considerazione. In primo luogo, la forte domanda di investimenti sostenibili spinge al rialzo i prezzi di alcune emissioni e quindi riduce gli spread rispetto ad altri titoli, del tutto simili, degli stessi emittenti. Inoltre, sul mercato corporate alcuni settori sono molto più attivi nell’emissione di green bond, come finanziari, utility e immobiliare. Una soluzione pura di green bond tenderà quindi a sovrappesare strutturalmente questi settori” conclude l'esperto.
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