In questa seconda parte della tavola rotonda di FundsPeople sulle strategie per intercettare rendimento, i fund selector analizzano l'importanza della componente di decorrelazione.
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In questa seconda parte della tavola rotonda di FundsPeople sulle strategie per intercettare rendimento, i fund selector analizzano l'importanza della componente di decorrelazione.
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Inflazione elevata, banche centrali aggressive (ma non tempestive), tensioni geopolitiche e dollaro che perde terreno rispetto alle altre valute: si può dire che nell’attuale contesto di mercato gli investitori debbano navigare in un mare di incertezze e districarsi alla ricerca delle migliori opportunità. È ancora possibile trovare rendimento? E in quali asset class? Il 2022 è stato l’anno in cui forse come mai prima d’ora azioni e obbligazioni hanno corso allo stesso ritmo, in negativo. Il 2023 può dirsi migliore, per il momento, specialmente per il rimbalzo dei rendimenti dei bond, ma resta la necessità di decorrelare i portafogli e gestire in maniera efficace la componente di rischio. Dopo un periodo ‘anemico’ dal punto di vista delle performance di quasi tutte le asset class, come selezionare le migliori strategie per un giusto equilibrio tra rischio e rendimento? E in quali settori o aree geografiche? Le risposte dei partecipanti alla seconda parte della tavola rotonda di FundsPeople dedicata a view di mercato e strategie per intercettare rendimento.
I commenti si riferiscono al contesto del 29 marzo 2023.
Un giusto mix tra classi di attivo e stili di gestione può rappresentare la scelta migliore in un contesto ancora fortemente incerto. “Considerando l’elevato grado di incertezza di questa prima parte dell’anno riteniamo opportuno mixare adeguatamente le differenti classi di attivo e i diversi stili di gestione, ed evitare di incorrere in specifici bias”, commenta Rossana Brambilla, head of Multi Asset, Multi Manager & Responsible Investing, Sella SGR. Brambilla spiega che per ciascuna classe di attivo “che abbiamo necessità di coprire con un prodotto gestito da terzi, vengono effettuati degli screening quantitativi per individuare i prodotti di quella asset class con il migliore profilo rischio rendimento. Tuttavia, particolare attenzione torna poi all’analisi dell’aggregato di portafoglio per valutare l’esposizione complessiva a classi di attivo, settori, aree geografiche, stili e duration”. In questo momento “pur rimanendo costruttivi sul mercato azionario riteniamo che l’espansione dei multipli avvenuta nella prima parte di aprile meriti ora maggiore cautela. Privilegiamo la qualità, evitando bias di stile, che si riflette anche in cautela sul comparto del credito high yield. Manteniamo un’esposizione alla duration vicina alla neutralità. L’area asiatica darà una buona diversificazione geografica considerando la differente fase del ciclo economico in cui si trova la Cina rispetto ad Europa e Stati Uniti”, conclude Brambilla.
1/4La necessità di forti criteri di selezione resta imprescindibile. Almeno secondo William Trevisan, gestore patrimoniale di Pharus Management Lux S.A. – Milano Branch, che sottolinea: “Il nostro approccio rispetta due criteri importanti. Innanzitutto, come fund selector, utilizziamo un processo di analisi quantitativa approfondita per valutare i prodotti e scegliere successivamente i più adatti al contesto nel quale ci troviamo. Quando invece analizziamo single stocks, utilizziamo un approccio quali-quantitativo basandoci sul concetto di valore: cerchiamo di capire se, a fronte della situazione attuale di mercato, vi siano settori o aree geografiche in cui c'è del valore non espresso e questo capita molto di frequente”. In questo momento “rileviamo per diverse società quotate, sia in Europa che in USA, valori non ancora espressi in Borsa in termini di prezzo. Quindi privilegiamo titoli e settori che hanno delle potenzialità. Ci basiamo comunque sull'analisi di bilancio e delle prospettive di crescita”, evidenzia Trevisan.
2/4Quali soluzioni di investimento prediligere per puntare a generare rendimenti decorrelati dai mercati? “Sul mercato si rileva l'esigenza di inserire soluzioni decorrelate e diversificate”, afferma Andrea Semino, head of Index & ETFs Sales Italy di Credit Suisse AM. “In questo senso è chiaro il ruolo interessante del comparto degli hedge fund. Tuttavia non è così semplice investire in questo segmento: il nostro Credit Suisse Hedge Fund Index comprende circa 9.000 hedge fund, per la maggior parte non investibili. Solitamente gli hedge fund più performanti sono infatti chiusi a nuove sottoscrizioni, mentre altri presentano una liquidità solo periodica o limiti d’investimento elevati. Da qui nasce l'esigenza di creare un prodotto con liquidità giornaliera, che dia accesso a rendimenti decorrelati. Il Credit Suisse Liquid Alternative Beta (LAB) di fatto concentra un modello quantitativo di replica di un indice e considerazioni di carattere qualitativo di conoscenza dell’industria”, continua Semino spiegando che si tratta di “un prodotto UCITS che offre una liquidità giornaliera con un tracking error rispetto all’indice degli hedge fund compreso tra il 3% e il 4% e può veramente rappresentare un utile strumento per la costruzione dei portafogli nel 2023”.
3/4Trasparenza e chiarezza nel processo di selezione rappresentano gli ingredienti ideali per una corretta e sincera relazione con i propri clienti. E anche per effettuare le migliori scelte di allocazione. “Dal punto di vista di selezione, i fondi che scegliamo e rendiamo disponibili a fund buyer interni e clienti devono rispettare dei criteri quantitativi come asset under management e track record, ma su questo genere di strategie facciamo ancora più attenzione alla componente qualitativa che necessita tempo e diversi incontri con l’investment team e risk management”, commenta Enrico Piga, fund analyst, Fideuram Asset Management SGR. “Alla base delle discussioni vi è la necessità di avere un elevato grado di trasparenza da parte del team, oltre che chiarezza nel processo di investimento, e la possibilità di monitorare il grado di indipendenza del gestore e l’interazione con i controlli di rischio”, aggiunge Piga sottolineando che “nell’attuale fase di mercato cerchiamo di affidarci a gestori attivi, che riescano a cambiare rapidamente la composizione di portafoglio. Riteniamo che in questo momento mutevole di mercato possa costituire un’arma vincente da un punto di vista di allocazione. Guardando le strategie liquid alternative, ci orientiamo su gestori che riescano a diversificare e carpire il rischio idiosincratico del titolo sottostante, cercando di annullare o comunque ridurre notevolmente il beta di mercato”.
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