Oddo BHF AM, l'economia rallenta ma senza andare in recessione

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Philippe Vantrimpont. Foto concessa (Oddo BHF AM)

Soft landing, disinflazione, tagli dei tassi e politica. Quattro parole chiave che daranno forma ai prossimi quattro mesi. A dirlo è Philippe Vantrimpont, Portfolio manager di ODDO BHF AM che si è confrontato con la stampa specializzata negli uffici di Milano della società.

Andando nel dettaglio si noterà come, secondo l'esperto, ci sarà una crescita sì più lenta ma senza rischio recessione. "Le principali economie si stanno ricalibrando dopo le aggressive politiche restrittive e, anche se la domanda dei consumatori si è leggermente indebolita, permane una spinta sufficiente per evitare una contrazione", dice Vantrimpont.

Fonte: ODDO BHF AM, Bloomberg. Dati fino al 31/08/2024

Il secondo punto è quello relativo alla disinflazione. "Questa graduale riduzione delle pressioni inflazionistiche riflette il raffreddamento della domanda post-pandemia, il miglioramento delle catene di approvvigionamento e gli sforzi compiuti dalle Banche centrali per contenere i prezzi attraverso l’aumento dei tassi di interesse", prosegue l'esperto.

Inoltre il professionista si aspetta un atteggiamento più accomodante da parte della Banche centrali. "Gli investitori dovrebbero prepararsi a questo cambiamento di policy, che potrebbe influenzare in modo significativo i mercati obbligazionari, i costi di finanziamento e le strategie di allocazione del capitale. Storicamente, una situazione di tassi più bassi è favorevole ai mercati azionari, dato che incoraggiano il credito e gli investimenti", ammette.

Come ampiamente noto, i rischi più evidenti rimangono quelli legati alla politica e alla geopolitica. "Negli Stati Uniti incombe l'anno elettorale, che rischia di aumentare l’incertezza del mercato. Dando per scontato che le misure fiscali di entrambi i candidati alla Presidenza prevedano un ulteriore aumento del deficit del bilancio federale, il rischio maggiore legato alle elezioni statunitensi è maggiormente connesso a Trump (a causa di tensioni commerciali, misure inflazionistiche, indipendenza della Fed...)", spiega.

Mentre, guardando allI'Europa, "la frammentazione politica all’interno dell’eurozona pone delle sfide, e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente rimangono un rischio perenne. Gli investitori devono tenere attentamente monitorati questi sviluppi, poiché gli shock geopolitici possono sconvolgere rapidamente la stabilità economica e portare a brusche correzioni di mercato", mette in guardia.

Come capitalizzare l’attuale contesto di mercato

Rotazione, duration, carry. Tre parole chiave per cercare di capitalizzare il contesto di mercato sopradescritto. Nel primo caso, "a polarizzazione settoriale è stata estrema. Metà della performance di indici chiave come l’S&P 500 e l’Eurostoxx è data da un numero di titoli variabile fra 7 e 10, non solo quest’anno ma negli ultimi trecinque anni", spiega il professionista.

Secondo Vantrimpont i settori dell’immobiliare, dell’edilizia, dei beni di consumo e delle utility hanno storicamente registrato performance solide grazie alla loro sensibilità ai movimenti dei tassi d’interesse. "Per chi cerca un’esposizione alla duration, vale la pena considerare questi settori. A nostro parere esistono anche opportunità significative nel Regno Unito, in particolare nelle Small & Mid Cap. Inoltre, anche i Paesi emergenti meritano attenzione, visto che il punto di inflessione è ormai vicino", commenta.

Un altro importante passaggio sarà quello di saper gestire la duration. "La maggior parte dei tagli dei tassi è già scontata nei bond sovrani, come il Bund a 10 anni che offre un rendimento del 2 per cento. Gli investitori dovrebbero piuttosto concentrarsi sul credito, che continua ad offrire un premio ragionevole", spiega.

Infine, le strategie di carry che "possono fornire un reddito stabile, mitigando al contempo una parte dei rischi di ribasso. Investendo in asset che offrono rendimenti più elevati, come le obbligazioni corporate, gli investitori possono bloccare i rendimenti che compensano la potenziale volatilità in altre aree del portafoglio", dice.

L'esperto guarda con favore alle obbligazioni investment grade che offrono oggi migliori prospettive di rendimento rispetto ai titoli di Stato, e potrebbero continuare ad avere buone performance anche in un contesto economico negativo. "I bond high-yield continuano a beneficiare di un tasso di insolvenza storicamente basso e dispongono di buffer sufficienti per resistere a un forte aumento dei premi di rischio. Qui, le scadenze brevi offrono il maggiore potenziale", precisa.

Soft landing, fino a prova contraria

L'atterraggio morbido, però, non è una previsione scritta nella pietra. E infatti, "diversi fattori di rischio potrebbero perturbare il previsto soft landing. Ad esempio, il potenziale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca riporterebbe la politica commerciale sotto i riflettori. Come nel 2018, l’incertezza relativa all’introduzione di dazi punitivi potrebbe danneggiare in modo particolare i settori dipendenti dalle esportazioni - come la produzione automobilistica, soprattutto in Europa", spiega l'esperto di ODDO BHF AM.

Inoltre, a detta del professionista, un taglio ritardato dei tassi non è una garanzia contro la recessione. "Sebbene a nostro parere questo rischio rimanga basso, molti investitori sono inquieti, memori delle recessioni economiche passate. Inoltre, non si possono escludere del tutto sorprese inflazionistiche", chiosa.