Oltre il rally, aspettative sull'azionario 2024

Nell’attuale scenario gli investitori cercano di destreggiarsi innanzitutto tra le previsioni di tagli dei tassi e i dati economici che si susseguono. È importante, infatti, comprendere come queste dinamiche modellino le prospettive a breve e a lungo termine. “Le aspettative sulle prospettive di taglio dei tassi da parte delle principali banche centrali continuano a essere fonte di volatilità di breve ma riteniamo che, nel complesso, lo scenario sia favorevole ai listini azionari essendo il picco dei tassi ormai alle spalle”, commenta Carmen Bennici, portfolio manager e fund selector, Banca Patrimoni Sella. “L’economia americana – prosegue - continua a mostrarsi particolarmente resiliente. Anche la Fed, nell’ultimo meeting, ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del PIL per il 2024. Sull’S&P 500, per quest’anno, è attesa poi una crescita utili a doppia cifra mentre rimangono più contenute le stime di crescita degli utili sull’Europa. Da qui anche la nostra preferenza sull’area americana”. Quanto alla Cina, per Bennici “continua invece a deludere, tra crisi immobiliare e debolezza della domanda interna, senza l’annuncio di misure forti a sostegno dei consumi e di una ripartenza. Questo sta condizionando ancora il listino dei Paesi emergenti rimasto indietro rispetto ai Paesi sviluppati. Il sentiment degli investitori rimane positivo e sorprendentemente immune di fronte a tensioni geopolitiche. Per concludere, sebbene le indicazioni in arrivo dalle aziende ci inducano all’ottimismo sui mercati azionari, la velocità e l’intensità del rialzo degli ultimi mesi ci porta ad una certa cautela. Crediamo che una fase di correzione possa verificarsi per poi sfruttarla opportunisticamente riposizionandosi sulla debolezza”.

Lo scorso anno si è rivelato anche un anno maestro nell'insegnare l'importanza di restare in gioco. In un periodo dove rimanere in panchina ha comportato costi tangibili di opportunità, la tenuta dell'azionario ha smentito i presagi di recessione. “Il 2023 ha dimostrato che rimanere al margine del mercato, ovvero essere sottopeso, ha un chiaro costo di opportunità in termini di sottoperformance”, afferma Daniel Squindo, Head of Multimanager Division, Bcc R&P. Secondo l’esperienza di Squindo molti asset manager “si sono trovati ad affrontare sfide inaspettate a causa di un rally azionario che ha preso tutti di sorpresa, ribaltando le previsioni di una recessione imminente. Quest'anno, con un mercato trainato da un rinnovato ottimismo, mantenere l'esposizione all'equity sembra la strategia dominante. Il mercato è ai massimi di concentrazione degli ultimi venti anni e il peso negli indici dei grandi giganti tecnologici è sempre più preponderante. L’attuale contesto di mercato rievoca quello della fine del 2017, la volatilità, attualmente ancora contenuta, potrebbe repentinamente aumentare per via di sorprese macroeconomiche o eventi geopolitici imprevisti, generando delle turbolenze sui mercati come quanto avvenuto nel primo trimestre del 2018”.

Il dinamismo dei mercati “in particolare durante l’ultimo semestre, ha sorpreso per la sua intensità, con la crescita economica, specialmente negli USA, che mostra solidità ed un'inflazione che fatica a fare l’ultimo step verso l’obiettivo di lungo periodo delle banche centrali, Fed in primis”. Ne è convinta Gaia Resnati, del Multimanager Investments team di Eurizon. Le politiche delle banche centrali “sembrano comunque sostenerci in questo cammino. Benché il rally dell'equity abbia già mostrato forza, il nostro comitato investimenti prevede la tenuta dei rischi asset e restiamo ottimisti sull'azionario nel medio lungo termine. Certo, i mercati hanno già prezzato un comportamento ideale da parte della Fed e della Bce, e ogni deviazione dai dati macroeconomici potrebbe generare volatilità”, aggiunge Resnati. “Tuttavia – prosegue -, ci conforta la presenza di earnings sostenuti, e l'equity dovrebbe a nostro avviso seguire la crescita degli stessi. Rimangono rischi legati agli spread tra growth e value, oltre a quello legato al peso di pochi stock dominanti. In questo scenario, crediamo nell'importanza di gestori attivi in grado di generare alfa attraverso portafogli core blend, che si adattino alle mutevoli direzioni del mercato. Non sottovalutiamo il rischio di sottopesare la Cina, che potrebbe mostrare un catch up notevole. La nostra strategia predilige quindi una posizione vicina al benchmark, con gestori attivi pronti a capitalizzare in un contesto che promette spazi di manovra più ampi”.

Anche per Simone Renzelli, fund analyst & advisory portfolio manager di Euromobiliare Advisory SIM il 2024 si preannuncia “come un anno di notevole complessità, intriso di eventi significativi e tensioni geopolitiche. Dall'evolversi della situazione a Gaza e in Ucraina alle elezioni internazionali, l'attenzione è alta, con un occhio particolare alle elezioni USA, un evento che inevitabilmente catturerà i riflettori globali”. Tali eventi “si inseriscono in un contesto di politiche monetarie accomodanti da parte di Fed e Bce, le quali alimentano l'attesa di un possibile taglio dei tassi. Non possiamo però ignorare le politiche fiscali che, agendo da contrappeso, introducono un'ulteriore dimensione nel delicato equilibrio economico. L’attenzione rispetto alle possibili spinte inflazionistiche ci impone di rimanere vigili sull'evoluzione della politica monetaria. Fortunatamente, i fondamentali del mercato hanno resistito bene fino a ora, evitando scenari di hard landing e lasciando prevedere al massimo un soft landing, con correzioni circoscritte”, ricorda Renzelli secondo cui “in questo scenario di attesa, concentrato sui dati macroeconomici, la gestione di un portafoglio azionario globale esige un'analisi incisiva che tenga conto delle dinamiche Paese per Paese e settore per settore. Non si può trascurare l'influenza della Cina, un motore fondamentale per i mercati emergenti, nonostante esistano altre economie in crescita, come l'India, che seppur costosa, dimostra una solida performance. È essenziale anche un'analisi dettagliata della composizione settoriale. La nostra strategia si concentra su un approccio quality defensive, selezionando settori in grado di beneficiare dei progressi nel campo dell'intelligenza artificiale e che resti aperta a potenziali rotazioni settoriali”.

In un orizzonte finanziario in continuo mutamento, una visione di lungo termine e focalizzata sulla qualità può fare la differenza. “Il nostro approccio agli investimenti si distingue per la focalizzazione sugli investimenti azionari a lungo termine e sulla qualità piuttosto che soltanto sulla crescita delle società”, sostiene Gabriella Berglund, branch manager di Comgest Italy. “Di fronte a un rally del mercato - continua -, motivato da un cambio di rotta dopo un 2022 travagliato, riteniamo che il 2024 possa ancora portare sorprese, dato che molte delle buone notizie sembrano già scontate. In questo contesto, l'elevata qualità delle aziende in cui investiamo rappresenta la nostra difesa contro la volatilità che potrebbe emergere da tensioni geopolitiche o risultati elettorali imprevisti. La nostra strategia non segue passivamente i benchmark, ma è guidata da una gestione attiva che ci permette di differenziarci significativamente, sia a livello geografico sia settoriale. Ad esempio, se seguissimo il benchmark azionario globale avremmo una strutturale massiccia esposizione al mercato staunitense, intorno al 70%, ma noi invece selezioniamo con cura settori e aziende specifiche in tutto il mondo cercando di creare una diversificazione nel portafoglio. In generale, prediligiamo la tecnologia, l'healthcare e i beni di consumo e di lusso, settori in cui la qualità e la resilienza delle aziende possono proteggerci dalle fluttuazioni del mercato”.