Bassi tassi e ripresa globale trainano le emissioni corporate dei mercati emergenti

Contributo a cura di Gonzalo Borja, responsabile Fixed Income Emerging Markets di Credit Suisse Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

Restiamo dell’idea che il credito dei mercati emergenti continuerà a beneficiare di un contesto favorevole. La solidità della ripresa economica globale ha ripercussioni sostanzialmente positive sull’insieme dei fondamentali creditizi. Inoltre, a nostro giudizio, le attuali valutazioni del credito dei mercati emergenti sono tuttora appetibili rispetto alle controparti dei mercati sviluppati e dovrebbero tradursi in ulteriori afflussi nel corso dell’anno. Questa stabilità strutturale dovrebbe sostenere gli spread creditizi anche in un contesto di maggiore volatilità.  I mercati hanno riportato delle buone performance e ritorni di circa 90 pb che se comparati ai mercati sviluppati, guardando ad esempio all’Investment grade statunitense, portano ad una sovra performance relativa degli emergenti tra il 2,1% e il 3,5%. Le cause principali sono riconducibili al movimento nei tassi di interesse e alle pressioni inflazionistiche. Un altro fattore determinante è l’aspetto legato alla duration, che ha premiato il comparto emergente caratterizzato da una duration più corta, che si attesta attorno ai 5 anni. Il comparto corporate emergente è quindi riuscito ad assimilare meglio il movimento dei tassi.

Rendimento per unità di duration (in USD)

Motivi di ottimismo

Siamo dell’avviso che il quadro generale dei mercati emergenti sia ancora positivo. Il nostro scenario di riferimento resta quello di un rimbalzo della crescita economica globale, sostenuto dagli indici PMI elevati e dai rendimenti reali modesti negli Stati Uniti, ai quali si uniscono il sostegno fiscale e il proseguimento delle politiche monetarie espansive delle banche centrali. I mercati beneficiano anche dell’attuale tenuta dei risultati operativi abbinata alle attese globali di miglioramento a partire dalla seconda metà del 2021, man mano che procede la somministrazione dei vaccini e i contagi da COVID-19 iniziano a diminuire. I mercati continuano a essere stimolati dal numero crescente di posizionamenti in questa classe di attivi, come dimostrano i forti afflussi di capitali registrati negli ultimi mesi.

Crediamo che le obbligazioni corporate dei mercati emergenti rappresentino un’opportunità estremamente interessante che gli investitori dovrebbero prendere in considerazione, soprattutto in questo momento. La tabella seguente illustra l’andamento degli spread delle principali classi di attivi obbligazionarie e i loro elementi distintivi, oltre alla performance e alla volatilità storiche di ciascuna di esse. In un contesto di tassi di interesse nulli o negativi, le obbligazioni corporate dei mercati emergenti rappresentano una delle poche asset class che offre un premio al rendimento rispettabile, senza dover rincorrere rating creditizi eccessivamente speculativi o accettare un rischio di duration prolungato. Ora che i costi della copertura valutaria sono al minimo storico degli ultimi cinque anni, gli investitori dell’Eurozona che investono nelle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti con copertura contro il rischio di cambio potrebbero beneficiare di un interessante rendimento atteso del 3,5% circa.

Perché selezionare le obbligazioni corporate dei mercati emergenti: valutazioni convenienti su base relativa

Fonti: Credit Suisse, Bloomberg Index
Dati al 31.05.2021
I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o 
futuri. Dati dell’indice.

Alla luce delle valutazioni delle obbligazioni corporate dei mercati emergenti, gli attuali livelli di spread continuano a offrire maggiore convenienza rispetto ai prodotti dei mercati sviluppati. Sebbene negli ultimi mesi gli spread creditizi si siano ristretti, intravediamo tuttora un buon carry, favorito dalla duration inferiore rispetto ai mercati sviluppati. Stando ai parametri di analisi fondamentali, ci aspettiamo un rimbalzo dell’EBITDA (utili ante interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) man mano che i piani vaccinali ci permetteranno di tornare alla normalità. Siamo pertanto del parere che le cifre della leva finanziaria netta generale delle società dei mercati emergenti dovrebbero migliorare con il passare del tempo, avvicinandosi ai livelli del 2019 entro fine anno. Per quanto riguarda l’attività del mercato primario, come sempre la fase di forte espansione dovrebbe protrarsi. Gennaio è stato un mese record – con 78 miliardi di dollari USA di nuove emissioni nette – grazie al forte afflusso di capitali che continua ad alimentare la liquidità che sostiene il mercato.

Ci sono molti sviluppi interessanti in corso nei mercati emergenti. A partire dall'America Latina, la politica sta assumendo un ruolo centrale soprattutto in alcune parti della regione andina, come le recenti elezioni in Perù e il tentativo di riforme fiscali proposte in Colombia. Oppure se ci spostiamo nell'Europa dell'Est, vi sono le dinamiche geopolitiche tra la Russia, l’Ucraina e la Turchia. Vi sono dunque dei rischi idiosincratici in queste zone, che premiano un approccio attivo nel credito corporate nei paesi emergenti. Nonostante tali sviluppi, troviamo che il credito EM ha retto relativamente bene, evidenziando i vantaggi della diversificazione, e continuiamo a vedere valore nel posizionamento in questa asset class.

Un giudizio positivo e l’impegno a favore di questa classe di attivi

Restiamo ottimisti sul credito dei mercati emergenti, visto che i dati tecnici si confermano positivi con afflussi costanti verso questa classe di attivi. Quanto alle valutazioni i livelli attuali sono attrattivi, soprattutto rispetto ai mercati sviluppati sia negli Stati Uniti che in Europa. Il mercato continua ad accogliere favorevolmente le nuove emissioni, visti gli afflussi recenti e quelli attesi per questa classe di attivi.

Credit Suisse Asset Management, con un patrimonio gestito di oltre 15 miliardi di franchi svizzeri, offre diverse soluzioni a gestione attiva agli investitori che ricercano un’esposizione alle obbligazioni societarie dei mercati emergenti.

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