Belt and Road: un investimento per il futuro

Contributo a cura di Eric Bruce, Global Client director di Aberdeen Standard Investments. Contenuto sponsorizzato.

Che cosa hanno in comune le obbligazioni emesse da un operatore portuale cinese, dalla ferrovia nazionale della Georgia e dal governo pakistano? La risposta è che sono tutti potenziali investimenti in un mercato del debito da 3,8 mila miliardi di dollari collegato alla Belt and Road Initiative (BRI). L'iniziativa, nota anche come  "One Belt One Road" corrisponde a un piano da 26 mila miliardi di dollari guidato dalla Cina e finalizzato alla costruzione di infrastrutture di collegamento terrestre e marittimo tra Asia ed Europa. 

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Già da tempo ASI seguiva con interesse le opportunità di investimento offerte dalla BRI, aspettavamo solo il partner giusto per sfruttarle al meglio. Quel partner era la China Construction Bank International, la banca d'investimento con sede a Hong Kong, filiale della China Construction Bank, con la quale ASI intrattiene solide relazioni da molti anni.   

Partnership strategica

Lo scorso novembre infatti ASI ha annunciato una partnership strategica con China Construction Bank International Asset Management (CCBIAM). Instaurare collaborazioni rappresenta una parte importante della nostra strategia di crescita orientata ai clienti. Lavorare con gli altri ci permette di sviluppare una comprensione più profonda che ci consente di personalizzare i nostri servizi per soddisfare meglio le esigenze dei clienti. Siamo onorati di poter collaborare con CCBIAM, gestore di fondi offshore di uno dei più grandi finanziatori istituzionali supportati dallo Stato cinese. Mentre i nostri gestori di fondi si occuperanno della selezione delle obbligazioni, la CCBIAM fornirà consulenze strategiche basate sulla sua profonda conoscenza degli emittenti di obbligazioni cinesi e della BRI.   

Perché è un progetto tanto importante?

 La BRI è un'impresa colossale e si basa su una strategia internazionale per lo sviluppo delle infrastrutture che coinvolge in maniera significativa molti paesi. Secondo le stime della Banca mondiale, circa 70 economie cosiddette  "di corridoio" sono direttamente coinvolte nel progetto per via della loro ubicazione. La Cina, d'altra parte, ha firmato accordi per la BRI con quasi 140 paesi. La maggior parte di questi investimenti saranno finanziati attraverso il debito. Obbligazioni e prestiti saranno la chiave di volta; dell'attività di finanziamento e permetteranno di raccogliere le migliaia di miliardi di dollari necessarie. I bassi tassi di interesse globali, inoltre, favoriscono i prestiti a lungo termine per progetti infrastrutturali da realizzare nei mercati emergenti. I mercati di capitali, invece, aiutano a stabilire i prezzi, scambiare e gestire i rischi. Per ASI, anche solo monitorare le obbligazioni sovrane, quasi-sovrane e societarie associate ai paesi e alle aziende coinvolte in questo progetto sarà un arduo compito.  

Detto questo, pensiamo che sia un'attività utile, viste le interessanti opportunità di investimento che vediamo in Cina e altrove nei mercati emergenti e di frontiera. In questo ambito, infatti, gli investitori potrebbero trovare rendimenti ponderati per il rischio migliori rispetto a quelli disponibili in altri mercati del debito molto legati alla redditività.   

Sviluppo regionale

 Per gli investitori, non si tratta solo di denaro. La BRI, infatti, contribuirà a convogliare gli investimenti infrastrutturali tanto necessari alle regioni in via di sviluppo di tutto il mondo. Per esempio, nonostante anni di rapido sviluppo e miglioramenti degli standard di vita, circa 400 milioni di persone in alcune aree dell'Asia non hanno ancora accesso all'elettricità. Ciò comporta un enorme bisogno di fondi per le infrastrutture energetiche, specialmente per l'energia rinnovabile. Anche l'accesso alle informazioni e ai mezzi di comunicazione deve essere migliorato. Ciò indica la necessità di finanziamenti per le telecomunicazioni finalizzati a gettare le basi per i pagamenti mobili e le transazioni finanziarie internazionali, ovvero un'opportunità per ampliare l'inclusione finanziaria. Riteniamo che i paesi e le aziende associate alla BRI possano godere di una crescita superiore grazie alle sinergie che si creeranno in virtù della partecipazione a una più ampia rete di scambi e investimenti. Pensiamo anche che le persone che vivono in questi luoghi ne beneficeranno notevolmente.   

BRI e Covid

La pandemia getta ancora un'ombra enorme su di noi. I suoi effetti sulla vita e sui mezzi di sussistenza di tutto il mondo si faranno sentire per molti anni a venire. Nonostante cio, alcuni investimenti cinesi nella BRI selezionati sono effettivamente aumentati nei primi nove mesi dello scorso anno, rispetto al corrispondente periodo del 2019. La Cina si è impegnata a investire un totale di mille miliardi di dollari nell'iniziativa. Mentre nella maggiore parte dei casi il mondo è ancora alle prese con il Covid-19, la Cina sta tornando alla vita normale. È stata una delle poche economie a crescere nel 2020 e si prevede che la crescita economica accelererà nel 2021. La pressione della Cina per migliorare integrazione commerciale e connessione della catena di approvvigionamento continuerà a sostenere i suoi investimenti nella BRI. Nel corso dell'ultimo anno è tuttavia aumentata l'enfasi sulle cosiddette infrastrutture "soft" (immateriali), ovvero protezione ambientale, benefici sociali, digitalizzazione e sistemi di pagamento mobili che contribuiranno a promuovere l'inclusione finanziaria.   

ESG

I mercati emergenti e la consapevolezza ambientale, sociale e di governance (ESG) possono sembrare strani alleati. Alcune delle maggiori economie emergenti, infatti, sono anche grandi inquinatori. Ma i tempi stanno cambiando. Ad esempio, negli ultimi anni la Cina ha cercato di perdere la sua immagine di  ritardataria nella tutela ambientale, finendo per primeggiarvi. L'anno scorso, il governo ha annunciato l'obiettivo di diventare un paese carbon neutral entro il 2060. I suoi pianificatori economici hanno fatto sì che il paese dominasse le nascenti industrie eoliche, solari e delle batterie. La Banca Asiatica d'Investimento per le infrastrutture (AIIB), con sede a Pechino, sostiene gli investimenti sostenibili in strumenti di debito. La Cina non è un tipico mercato emergente, ma gli investimenti nella BRI rappresentano un'opportunità per introdurre concetti e pratiche di sostenibilità in luoghi nuovi.   

Considerazioni finali

La BRI rappresenta uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi mai concepiti, a cui gli investitori potranno partecipare attraverso i mercati del debito. Tali investimenti stimoleranno anche il commercio, favoriranno lo sviluppo economico e sociale e promuoveranno i principi di sostenibilità in alcune delle regioni più trascurate del mondo. Ecco perché, in questo caso, non si tratta solo di rischi e rendimenti, ma di investire nel futuro.

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