Analisi a cura di Massimo Siano, executive director – eead of Southern Europe di ETF Securities (UK) Limited.
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Non so voi ma quando io per qualche anno leggo solo commenti del genere: “L’oro è uno sfacelo”, “L’oro perde progressivamente quota”,“l'innesco degli stop loss sull’oro avrebbe travolto in rapida successione importanti soglie tecniche”, “l’oro è solo una bolla”, “l’oro è la nostra principale preoccupazione”... l’unica cosa che inizio a fare è riflettere, studiare, discutere, contraddire. Solo che oggi non ci riesco perchè son rimasto solo. Sono tutti scesi dal carro dell’oro per salire su carri molto più veloci e 'sopratutto sicuri'. Nessuno più scrive sull’oro, non è più di moda ma io solitario in questo carretto sto bene, non dico che mi senta impavido ma quantomeno molto fiducioso per il 2016.
Contrariamente alla credenza di quelli che ci insegnano quanto le obbligazioni emergenti high yield facciano bene al portafoglio sia di mio figlio che di mia nonna, storicamente l'oro tende a salire nel primo anno di rialzi dei tassi, avendo solo vacillato quando i tassi di interesse reali sono aumentati in modo aggressivo in un solo anno, il 1994. Credo che una ripetizione del 1994 sia del tutto improbabile alla luce della leadership pessimista della FED (Federal Reserve). Gli afflussi registrati nel corso dello scorso gennaio mostrano che qualche mosca bianca sia tornata a guardare all’oro come bene rifugio. L’oro fu considerato un ottimo bene rifugio, l’unico in un’altra era glaciale. Le funzioni difensive dell’oro (il metallo prezioso storicamente segna un rally nei periodi di debolezza del mercato azionario) ritorneranno un giorno ad essere ricercate dagli investitori? Non saprei rispondere a questo quesito perchè è passato troppo tempo da quando qualcuno ha avuto abbastanza paura di un crash sui mercati tanto da pormi questa domanda. Quando anche il tassista ritornerà menzionarlo sarà già troppo tardi.
I flussi negli ETF ed ETC sull’oro fisico sono stati pari a 35.6 milioni di dollari la scorsa settimana, afflussi netti positivi per la quarta settimana consecutiva, sulla scia di un aumento del prezzo dell’1.6%. Questo dato è incoraggiante ma ancora timido se prendo qualsiasi grafico sulla performance degli ultimi mesi del titolo azionario che preferite (fate voi tanto sarà probabilmente preceduto da un segno negativo). Naturalmente è vero che nei mercati è meglio essere pecora e seguire il trend che fare il leone e morire nel deserto, ma è altrettanto vero che non è l’animale finanziario, detto comunemente trader, più forte o più intelligente (ma neanche il più liquido) a sopravvivere bensì quello che si adatta meglio al cambiamento.
La nostra ricerca, ben più pacata di me, ha anche elaborato una matrice sofisticata in base ai dati storici. L’oro in questo caso viene considerato come una moneta gialla in comparazione al dollaro verde. A seconda del movimento del biglietto verde sul mercato contro le altre valute e l’inflazione negli USA, la nostra ricerca ritiene che nei prossimi mesi il metallo giallo potrebbe muoversi dai minimi di 1107 a 1143 dollari l’oncia.
Fonte: ETF Securities
Naturalmente a un cambiamento dell’inflazione e dell’andamento del dollaro, la moneta gialla potrebbe valere diversamente come illustrato dalla matrice. Continuiamo a preferire l'oro rispetto alle azioni delle società minerarie. La FED oggi è potenzialmente dietro la curva, con rischi di un aumento nel lungo termine dell’ inflazione oltre le aspettive dei mercati. E’ un fatto che nessun analista finanziario si sieda più sul carro dell’oro perchè comodamente sdraiato a scrivere pagine e pagine sulle obbligazioni High Yeld di qualche repubblica nel tropico del Capricorno; ciò mi induce in tentazione più di ogni cosa persino più delle crude statistiche della mia ricerca. Vedremo se a fine 2016 sarò ancora solo su questo carretto malconcio o magari mal accompagnato dai soliti ritardatari saliti tardi e pagando un biglietto da carrozza dorata.