Un contesto di mercato caratterizzato dall'incertezza della crescita macroeconomica e dai rischi geopolitici, in cui per gli investitori è difficile trovare la necessaria protezione dai ribassi. L'analisi di Florian Töpfl e Dimitrios Goumeno. Contenuto sponsorizzato da UBS Asset Management.
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CONTRIBUTO a cura di Florian Töpfl, investment specialist - Active Equities e Dimitrios Goumeno, research analyst e portfolio manager - Global Equities di UBS Asset Management. Contenuto sponsorizzato da UBS Asset Management.
Anni felici per gli investitori azionari grazie a condizioni di mercato eccezionalmente favorevoli
Nell'ultimo decennio, molti investitori hanno beneficiato di rendimenti superiori alla media sul mercato azionario globale. L’eccellente performance è stata determinata da un contesto di mercato eccezionalmente favorevole, creato in egual misura dagli interventi di sostegno fiscali e monetari.
Se le misure di politica fiscale hanno fornito enormi risorse, specialmente dopo la crisi dell’euro, la pandemia globale o, più di recente, per combattere l'inflazione dilagante, le politiche delle principali banche centrali sono state quasi costantemente espansive dopo la crisi finanziaria globale del 2008-2009.
Tutto questo ha portato, al 31 dicembre 2021, a un rendimento medio annuo, in valuta locale, del 14,25% circa negli ultimi dieci anni. Lo straordinario impatto delle misure di sostegno sulla performance diventa evidente se si confronta questo dato con la media storica a lungo termine del 7,88% annuo degli ultimi trent’anni (UBS AM, FactSet 2023)*.
Queste misure di sostegno hanno avuto un prezzo: l’aumento esorbitante dei tassi di inflazione. Di conseguenza, nel secondo semestre del 2021, le principali banche centrali hanno fatto ricorso a un deciso adeguamento delle rispettive politiche per riportare l'inflazione nella fascia di riferimento attraverso una politica più restrittiva: un vero e proprio cambio di paradigma.
Al contempo, la fine di queste opportunità di rifinanziamento favorevoli ha comportato un’immediata revisione dei livelli delle valutazioni sui mercati azionari globali che, in alcuni casi, non erano equilibrati. La politica monetaria restrittiva aveva già creato un contesto sfavorevole sui mercati azionari globali alla fine del 2021, innalzando ripetutamente i livelli di volatilità che sono poi aumentati nel 2022 a causa dell'intensificarsi dei rischi geopolitici.
Il risultato è stato un contesto di mercato caratterizzato dall'incertezza della crescita macroeconomica e dai rischi geopolitici, in cui gli investitori hanno stentato a trovare la necessaria protezione dai ribassi in quanto, le tradizionali opzioni di diversificazione come i portafogli 60/40, gli asset difensivi (beni di consumo, immobili, utility) e i beni rifugio (oro) non hanno funzionato.
Le strategie long/short
La ricerca di una soluzione per ottenere la necessaria protezione al ribasso ha riportato l’attenzione degli investitori sui portafogli long/short. La normalizzazione della politica monetaria nel mercato azionario era vista inizialmente come un fenomeno temporaneo, ma l’ultimo comunicato della Banca Centrale sottolineerebbe l'intenzione di mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo. Questo ha fatto aumentare di recente la volatilità dei mercati globali e la gamma degli esiti macroeconomici, a cui si aggiungono i rischi geopolitici esacerbati, anziché ridotti, da nuovi conflitti.
Dopo un decennio di sovraperformance, questo contesto comporta un aumento dell’incertezza per il beta e, al tempo stesso, una maggiore attenzione verso le alternative long/short con un focus spiccato sull'alfa non correlato e sulla protezione del capitale.
Sulla base del fair value atteso di un titolo, la strategia long/short prevede l’assunzione di una posizione lunga in titoli sottovalutati che dovrebbero registrare una buona performance a medio-lungo termine e, allo stesso tempo, di una posizione corta sui titoli che sono considerati sopravvalutati e quindi dovrebbero sottoperformare. In generale, tali strategie potrebbero consentire agli investitori di restare investiti in ogni fase del ciclo di mercato azionario in modo diversificato.
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