Cina: una storia di investimento ancora solida

Contributo a cura di Paras Anand, chief Investment Officer, Asset Management Asia-Pacifico di Fidelity International. Contenuto sponsorizzato.

Il sentiment degli investitori globali sulla Cina è diventato negativo negli ultimi mesi a seguito della copertura mediatica delle ultime notizie. Le percezioni su Covid, regolamentazione e politica del paese e relative prospettive di investimento possono essere potenzialmente diverse tra Oriente e Occidente, considerato che i modelli economici e sociali sono diversi. I driver di fondo della storia di crescita della Cina rimangono però al loro posto.

Fonte: Refinitiv, 31 agosto 2021

La Cina ha perso il vantaggio sull’Europa e sugli Stati Uniti nella gestione della pandemia di Covid?

Quando la pandemia è iniziata in Asia molti paesi, tra cui la Cina, hanno agito rapidamente e aggressivamente e questo ha avuto generalmente successo, la regione è entrata ma è anche anche uscita per prima dai lockdown. Più recentemente, la variante Delta ha portato a un inasprimento dei casi, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti, ma poiché l'Asia è percepita da alcuni come il paese con programmi di vaccinazione più lenti e meno efficaci rispetto a Europa e Stati Uniti, questo ha preoccupato una parte del mercato. Tuttavia, ci sono più sfumature nella storia.

In Asia stiamo vedendo una serie di risposte politiche al Covid. La Cina continentale ha somministrato più dosi ogni 100 persone di quasi tutti i paesi europei e degli Stati Uniti. Anche Singapore, la Malesia e Hong Kong hanno solidi dati sulle vaccinazioni a oggi. Se l'Europa occidentale e gli Stati Uniti hanno vaccinato complessivamente più delle loro popolazioni, i principali paesi asiatici rimangono comunque in testa. Vale anche la pena di riconoscere che anche paesi con ritmi di vaccinazione lenti, come l'Australia, una volta affrontato il problema progrediscono abbastanza rapidamente.

In termini di efficacia del vaccino, i dati dei principali vaccini sono contrastanti e influenzati dalla demografia, dalle varianti in circolazione, dai regimi di dosaggio e dalla politica dei governi. Sembra che le varianti emergenti siano un problema per tutti i vaccini, ma mancano dati solidi. Alcuni paesi stanno modificando le loro strategie di immunizzazione, ad esempio, un certo numero di paesi ha limitato l'uso del vaccino AstraZeneca dopo che sono emersi effetti collaterali.

I dati più indicativi potrebbero essere i numeri relativi alle infezioni. La Cina ha avuto solo 190 nuovi casi nella settimana che si è chiusa con il 31 agosto, rispetto a oltre il milione registrato negli Stati Uniti. Mentre alcuni paesi asiatici hanno avuto elevati picchi di infezioni, altri hanno registrato solo pochi nuovi casi.

Nel complesso, i paesi asiatici che hanno gestito bene l'epidemia durante la prima ondata continuano a fare progressi con le vaccinazioni e stanno contenendo il virus. Questo è di buon auspicio per i loro percorsi verso la normalizzazione. Inoltre, lo sviluppo della pandemia a livello globale e il modo in cui le frontiere si stanno pian piano riaprendo suggeriscono che ci sarà una maggiore integrazione economica regionale, grazie ai corridoi di viaggio e le catene di approvvigionamento. Infine, anche se possiamo aspettarci continui focolai locali, è improbabile che si ripeta l'impatto universale di Covid visto negli ultimi 15 mesi.

Fonte: Canali di Comunicazione governativi via Worldometer, 31 agosto 2021

Qual è l’outlook per le politiche monetarie e fiscali cinese?

Crediamo che il ciclo di inasprimento delle politiche macro della Cina sia vicino alla fine, ma la leva finanziaria a livello economico sarà gestita con attenzione. Nel complesso, questo limiterà la velocità della normalizzazione fiscale del Paese.

La prima metà del 2021 ha visto una consistente normalizzazione della politica fiscale, più aggressiva rispetto alle aspettative di consensus. A seguito del meeting di fine di luglio, il Politburo cinese (ndr, Ufficio Politico del Partito Comunista cinese) ha segnalato che la politica fiscale riceverà più enfasi, mentre la retorica sul deleveraging è stata rimosso dalla dichiarazione, suggerendo che la crescita avrà la precedenza nella seconda metà del 2021. Di conseguenza, ci aspettiamo una certa accelerazione nell'emissione di titoli di stato locali e nella spesa per le infrastrutture.

Tuttavia, la leva finanziaria dovrebbe essere strettamente controllata. Il governo ha introdotto misure per prevenire un'espansione sfrenata del credito, compresa la limitazione dell'emissione netta di obbligazioni da parte dei governi locali più deboli e la limitazione dell'aumento del debito pubblico implicito da parte di banche e assicuratori. Questo significa che è improbabile che la quota di deficit annuale del governo venga utilizzata completamente, il finanziamento del governo locale rimarrà strettamente bilanciato e la crescita degli investimenti in infrastrutture sarà modesta.

Ci aspettiamo che la banca centrale cinese si impegni in un allentamento più mirato, mantenendo costante la politica monetaria generale, date le pressioni al ribasso, tra cui nuovi lockdown. Un taglio del tasso di interesse principale è improbabile, ma c'è la possibilità di un altro taglio dell'indice di riserva obbligatoria (RRR) e/o di misure di allentamento mirate per le piccole e medie imprese.

Più in generale, gli investitori globali tendono a fissarsi sul tasso di crescita economica della Cina, ma vale la pena ricordare che spesso c'è una bassa correlazione tra la crescita economica e i rendimenti del mercato dei capitali. I politici cinesi hanno regolato la loro filosofia verso una crescita economica sostenibile piuttosto che verso "un dato elevato" - questo è qualcosa che gli investitori devono ancora digerire completamente.

La Cina sta diventando un universo commerciale meno favorevole?

Nel corso dell’ultimo anno, il governo cinese ha indicato la "prosperità comune" come una priorità tra gli obiettivi normativi di settori specifici. Questo ha indotto i mercati a pensare che la Cina potrebbe rivelarsi meno favorevole per il business rispetto al passato. Ma questo è stato probabilmente sopravvalutato. Non pensiamo vi sia un cambiamento di paradigma nella politica del governo cinese che sopprimerà il settore privato. L'obiettivo generale della recente regolamentazione è, invece, quello di promuovere la crescita sostenibile e aumentare l'uguaglianza sociale.

L'intervento normativo in Cina non è nuovo e le azioni recenti non sono uno spostamento significativo dalla sua traiettoria storica. La Cina ha fatto progressi sostanziali verso la riforma dei suoi mercati e l'allineamento agli standard internazionali negli ultimi dieci anni. Il progresso economico è stato una priorità nelle decisioni politiche per molto più tempo e non c'è nulla che suggerisca che questo stia cambiando. Il Politburo, infatti, ha recentemente sottolineato che la Cina è ancora un'economia guidata dal mercato, ha promesso una comunicazione più trasparente e si è impegnato a sostenere le PMI.

Ciò che i leader cinesi hanno riconosciuto è che mentre il paese si avvicina allo status globale di alto reddito, la disuguaglianza di reddito è diventata sempre più netta. I costi delle famiglie sono una preoccupazione nazionale - le recenti azioni del governo che mirano alle "tre grandi montagne" - istruzione, sanità e alloggi - sono coerenti con questi timori -, e lo è ancora di più dato il basso tasso di natalità. Mentre i regolamenti verso le grandi aziende tecnologiche sono in qualche modo separati e rispecchiano gli interventi già promossi in Europa e negli Stati Uniti volti a promuovere la concorrenza.

L'obiettivo della Cina di ridisegnare le politiche economiche e sociali per ottenere una crescita più sostenibile potrebbe essere positivo nel lungo termine e dovrebbe liberare il reddito disponibile delle famiglie per il consumo privato, sostenendo la più ampia politica di transizione verso un'economia più orientata al consumo. Questa crescita di qualità superiore offrirà agli investitori migliori opportunità di investimento e sottolinea la necessità di comprendere i principi di investimento sostenibile, poiché i costi della mancata considerazione degli stakeholder sociali e ambientali sono elevati.

Quali sono le prospettive di investimento per la Cina?

È più probabile che ci troviamo in un punto di inflessione piuttosto che in un de-rating per le azioni cinesi. Nel breve termine, potrebbe esserci una pressione sulle valutazioni, dato che il premio di rischio azionario rimane elevato e gli investitori internazionali adottano un approccio attendista. A lungo termine, le prospettive continuano ad essere positive.

È istruttivo guardare all'istruzione privata cinese, dove l'economia di alcune parti del settore è stata reimpostata. Ad esempio, alcune aree di servizi di tutoraggio saranno senza scopo di lucro. Tuttavia, c'è anche una dislocazione nei prezzi delle azioni, con alcune società di istruzione che vengono scambiate anche al di sotto dei loro livelli di cassa netta. Alcune di queste aziende saranno in grado di adattarsi cambiando i loro modelli di business per catturare alcune delle entrate aggiuntive risparmiate dai consumatori.

Tendenze simili si stanno verificando più in generale. Nelle ultime settimane, ci sono stati momenti di vendita indiscriminata che hanno prodotto occasioni, in particolare tra le aziende per le quali le traiettorie di crescita rimangono intatte. Gli investitori dovrebbero aspettarsi volatilità a breve termine e mantenere un approccio attivo potrebbe aiutare a trarre vantaggio in aree allineate con la direzione della politica, come l'energia verde, i semiconduttori, le nuove infrastrutture, le catene di approvvigionamento dei veicoli elettrici, l'IA e la produzione di fascia alta. Molte aziende avranno anche bisogno di spendere per il reporting di conformità, in particolare quelle che gestiscono i dati. Comprendere le dinamiche specifiche del settore e trovare aziende con modelli di business più sostenibili o con un potere di prezzo più forte aiuterà gli investitori a identificare vincitori e vinti.

Fonte: Refinitiv, MSCI indices, agosto 2021
Fonte: Refinitiv, MSCI China indices, 30 agosto 2021

Nel mercato offshore ci sono alcune opportunità di valore, mentre le aziende A-shares hanno meno rischi normativi e potrebbero beneficiare di una politica fiscale e monetaria più accomodante. Nel corso del tempo, prevediamo che l'universo MSCI China diventerà più equilibrato in termini di pesi settoriali, con una riduzione dei nomi di Internet e un aumento dei settori industriali e informatici.

In seguito all'approvazione della legge statunitense Holding Foreign Companies Accountable Act (HFCAA), c'è una crescente pressione sulle società ADR e il rischio che le aziende cinesi vengano delistate dalle borse statunitensi. Anche se lo consideriamo un risultato estremo, la maggior parte dei grandi ADR cinesi hanno quotazioni secondarie a Hong Kong e, poiché gli ADR e le H-shares sono fungibili, il delisting non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile; i regolatori cinesi hanno anche espresso il desiderio di risolvere la controversia. La vicenda probabilmente porterà più aziende cinesi a scegliere di quotarsi a Hong Kong, a beneficio di HKEX.

Il mercato cinese, che comprende oltre 4000 aziende e vale circa 12 trilioni di dollari (paragonabile al valore totale dei mercati dell'UE) fornisce un ricco terreno di caccia per gli investitori contrarian che guardano oltre i tipici nomi tecnologici che appaiono più in evidenza nei media. Le aziende innovative stanno producendo una forte crescita e sono attivamente sostenute dal governo, e la pipeline di investimenti futuri è robusta, data l'evoluzione dello STAR Board di aziende innovative e in crescita.

Per gli investitori a lungo termine, le prospettive in Cina sono ancora forti. Il sentiment è rimasto molto più colpito rispetto ai fondamentali, con le preoccupazioni guidate meno dalla sostanza dei regolamenti proposti e più da una mancanza di comunicazione. Se ricordiamo gli eventi successivi al giugno 2015, quando le azioni cinesi hanno perso un terzo del loro valore in parte a causa del livello del finanziamento dei margini, oggi le valutazioni sono paragonabili, ma i mercati sono più sani con meno margine e una maggiore proporzione di capitale istituzionale.

Nonostante i venti contrari della politica in alcuni settori, la storia della crescita non si è fermata, nuove opportunità emergeranno e la Cina è sulla buona strada per fornire una solida crescita del PIL nel prossimo decennio, sostenendo l'espansione della sua classe media che dovrebbe vedere il suo potere d'acquisto aumentare mentre le differenze di reddito si riducono.

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