Fondi obbligazionari: a che punto siamo?

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Funds People

Torniamo indietro di circa sei mesi, a giugno di quest’anno: era giunto il momento di interrogarsi sulla rotta da seguire circa i fondi obbligazionari e in quella occasione dicemmo che: “… di fronte alla situazione economico-politica del nostro paese, riteniamo da tempo che rendimenti così bassi per i titoli di stato italiani siano determinati in modo diretto e indiretto dalla pur apprezzabile politica monetaria della BCE, che è volta a consentire a stati e settore finanziario di trovare ed imboccare una via d’uscita dalla crisi attuale. Pertanto, nell’attività di diversificazione e di progressivo allontanamento dai titoli di stato italiano, anche qualora nel mercato ci fosse il comune sentire che il BTP “non può più perdere” (in verità, in questo caso a maggior ragione), riteniamo corretto investire dove ci sono rendimenti che prezzino già dei rischi. Questo giudizio ci porta, per l’appunto, a sondare opportunità diverse, benché questo possa significare affrontare nel breve periodo momenti di volatilità (si chiama così con il senno di poi: nel durante si tratta di “perdita; per altro i titoli che salgono solamente non pare che siano ancora stati inventati).”

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