Gli adempimenti antiriciclaggio non si fermano

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Sabrina Galmarini e Claudio Saba, Partner e Responsabile Team Regulatory, Trainee, Sudio Legale La Scala

Contributo a cura di Sabrina Galmarini e Claudio Saba, partner e responsabile Team Regulatory, Trainee dello Studio Legale La Scala. Tratto dalla rivista numero 30 Funds People - sezione Legale.

Gli intermediari bancari e finanziari sono chiamati nuovamente ad attivarsi per tenere il passo con gli aggiornamenti della disciplina sulla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. Infatti, le Autorità di vigilanza di settore e l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ('UIF') hanno in serbo l’emanazione di una serie di provvedimenti al fine di dare attuazione alla normativa sul tema: il D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, come modificato dal D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 90 di attuazione della Direttiva (UE) 2015/849 ('IV Direttiva Antiriciclaggio').

Ne è un esempio il Provvedimento di Banca d’Italia del 27 marzo 2019 su organizzazione, procedure e controlli interni in materia di antiriciclaggio, il quale introduce numerose novità che contribuiscono a rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo da parte degli operatori del settore e alle cui disposizioni i soggetti obbligati devono adeguarsi entro il 1° giugno 2019.

Un elemento di assoluta rilevanza del Provvedimento sopra citato è rappresentato dal sistematico ricorso all’approccio basato sul rischio come principio cardine che orienta le scelte dei soggetti obbligati nell’individuare, valutare e gestire i rischi connessi con il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Sulla base di tale principio, viene imposto ai soggetti obbligati di condurre un esercizio di autovalutazione dei rischi che sarà il punto di partenza per la definizione ed attuazione, da parte degli organi e delle funzioni aziendali, di strategie nonché di misure organizzative e procedurali idonee a evitare il rischio di coinvolgimento in episodi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

In applicazione del principio dell’approccio basato sul rischio, che consente di graduare gli assetti procedurali e di controllo sulla base al rischio in concreto rilevato, l’ulteriore step è rappresentato dalla definizione di una policy che indichi in modo analitico e motivato le scelte (in termini di processi, assetto dei controlli e funzioni aziendali deputate) che i soggetti obbligati intendono in concreto compiere per adempiere agli obblighi antiriciclaggio in materia di assetti organizzativi, procedure e controlli interni, adeguata verifica e conservazione dei dati.

A tal proposito occorre rilevare che, ad eccezione della previsione secondo cui i soggetti devono adeguarsi alle disposizioni del Provvedimento di Banca d’Italia entro il 1° giugno 2019, gli obblighi di cui sopra (l’esercizio di autovalutazione dei rischi e la definizione e approvazione di una policy) si applicano a partire dal 1° gennaio 2020.

L'azione dell'Europa

Anche l’Europa non arresta la sua marcia contro il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Infatti, il legislatore comunitario ha emanato la Direttiva (UE) 2018/843 ('V Direttiva Antiriciclaggio'), nonostante le normative nazionali degli Stati membri non si siano ancora adeguate, o lo abbiano fatto parzialmente, alla precedente IV Direttiva Antiriciclaggio. 

In tale contesto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ('MEF') si è mosso attraverso l’emanazione, in consultazione pubblica, dello schema di Decreto Legislativo che, recependo la V Direttiva Antiriciclaggio, modifica il D.Lgs. 231/2007.

Oltre questi, si attendono nel prossimo futuro ulteriori provvedimenti di Banca d’Italia – tra cui quelli in materia di adeguata verifica della clientela e di conservazione dei dati, dei documenti e delle informazioni – i quali, si pensa, possano essere emanati a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo di attuazione della V Direttiva Antiriciclaggio.

Appare, dunque, evidente che i soggetti obbligati debbano rimboccarsi le maniche per i prossimi anni al fine di tenere il passo con l’incessante mole di norme, regolamenti e direttive in materia di antiriciclaggio.

Una compiuta analisi sul tema è rinvenibile nel libro “Antiriciclaggio”, della Collana Itinera – Guide Giuridiche, Wolters Kluwer, Italia (2019), a cura dell’Avv. Sabrina Galmarini, che offre un contributo pratico per agevolare la comprensione dei nuovi obblighi e adempimenti previsti dalla vigente normativa, tenendo conto delle novità apportate dalla V Direttiva Antiriciclaggio e dalle Autorità di vigilanza.