Il fondo DPAM L Equities Artificial Intelligence seleziona aziende con IA integrata nel core business, modelli di crescita sostenibile, valutazioni solide e bilanciamento tra leader e innovatori. L'analisi di Humberto Nardiello. Contenuto sponsorizzato da DPAM.
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CONTRIBUTO a cura di Humberto Nardiello, Equity fund manager, DPAM. Contenuto sponsorizzato da DPAM.
L'IA è solo una moda passeggera? Con il suo impatto crescente sulle nostre vite, questa ipotesi diventa sempre meno credibile. A differenza dell'era delle dotcom, che si basava su hardware ingombranti e localizzati, l'IA prospera grazie a tecnologie flessibili e globali come il cloud computing e i chip avanzati.
Queste basi rendono l'IA più adattabile e capace di espandersi profondamente. Il suo potenziale è ancora in fase di esplorazione, con possibilità che spaziano dall’apertura di nuove opportunità di nuove attività fino ad una gestione più efficiente delle aziende.
Con l'evoluzione e l'integrazione dell'IA in vari settori, emergono opportunità senza precedenti per gli investitori. Tuttavia, per coglierle non basta l'entusiasmo, ma occorre una strategia definita, capace di cogliere le sfumature di un panorama così vasto, per offrire un vero valore aggiunto.
Ma cosa ci distingue davvero nel nostro approccio agli investimenti in IA? Ecco la checklist del nostro team di gestione: elementi da tenere sempre presenti in fase di analisi e ricerca delle migliori aziende da selezionare.
Un catalizzatore per la crescita
Innanzitutto, riteniamo che una corretta implementazione dell'IA rappresenti un incentivo di crescita. Grazie all’IA, le aziende possono espandersi rapidamente, entrare in nuovi mercati e superare i concorrenti. Inoltre, l’IA favorisce l’efficienza, l’innovazione nell'offerta di prodotti e, conseguentemente, nuove possibilità di guadagno. In DPAM, ci concentriamo sulle aziende che considerano l'IA come uno strumento per una crescita sostenibile a lungo termine.
L'IA può anche rappresentare un elemento di differenziazione cruciale in termini di offerta di prodotti e servizi unici, o di una maggiore efficienza operativa. Questa differenziazione può tradursi in una quota di mercato maggiore e in una performance finanziaria più solida.
Non tutto ciò che luccica è oro
Sebbene l’IA possa aggiungere un valore significativo alle aziende, non è una garanzia di successo. Negli ultimi anni, molte di esse hanno cercato di incorporare l’IA nei propri processi, spesso senza un'adeguata considerazione di come questa si integri con la loro strategia aziendale complessiva. Di conseguenza, i risultati sono stati poco soddisfacenti o, peggio, molto impattanti dal punto di vista economico. Per questo motivo, siamo convinti che gli investitori debbano sempre esaminare attentamente quanto tutto questo sia solo una tendenza o quanto invece aggiunga effettivamente valore.
Nel clamore che circonda il mondo dell’IA, ci piace considerare la nostra strategia d'investimento come un filtro in grado di ovattare l’ambiente per permetterci di selezionare in modo accurato quelle aziende in cui l'IA rappresenta una parte significativa del core business, non una semplice integrazione superficiale. Questo ci consente di sostenere imprese meglio posizionate per beneficiare di una crescita futura.
Focus sui modelli di business e sulla disciplina di valutazione
Il nostro approccio esclusivo prosegue con un'analisi approfondita del modo in cui le società creano valore, ossia i loro modelli di business. Non ci limitiamo a seguire l’onda delle ultime tecnologie di IA, ma valutiamo se un’azienda abbia un piano concreto per trasformare le sue innovazioni in profitti reali. Concentrandoci sui modelli di business, ci assicuriamo di investire in aziende che non solo hanno idee innovative, ma che mostrano anche di saper scaricare a terra queste idee con precisi piani di sviluppo ed esecuzione.
Inoltre, siamo particolarmente attenti a quanto paghiamo per i nostri investimenti. Non investiamo in un’azienda di IA solo perché è popolare, ma ne soppesiamo il valore reale, per assicurarci di ottenere il massimo dei risultati. Questo approccio alla valutazione ci evita di pagare prezzi eccessivi e riduce il rischio d'investimento durante i periodi di crisi.
Un mix equilibrato di vincitori comprovati e futuri
Il nostro fondo DPAM L Equities Artificial Intelligence si basa su una strategia concentrata e ad alta convinzione. Manteniamo un equilibrio tra aziende che hanno già dimostrato di avere successo e quelle con il potenziale per diventare leader del futuro. Ciò significa che ci concentriamo sia su nomi consolidati, sia su nuovi attori promettenti, provenienti da diversi settori e posizionati in modo diverso lungo la curva del processo di adozione tecnologica.
Diversificando i nostri investimenti, bilanciamo rischi e opportunità. Ciò ci consente di beneficiare della stabilità delle aziende mature, cogliendo al contempo le opportunità di crescita delle società innovative. Inoltre, ci apriamo ad investimenti in vari mercati finali, riducendo quindi l'impatto di un eventuale calo di un singolo settore sul nostro portafoglio complessivo. Questo approccio bilanciato ci permette di adattarci ai cambiamenti di mercato e di sfruttare i progressi tecnologici.
AI enablers ed AI adopters
Si potrebbe forse pensare che un tale approccio limiti il nostro universo investibile: non è affatto così. Abbiamo infatti scelto di non limitarci a grattare la punta dell’iceberg, selezionando i nomi più noti come OpenAI e Nvidia, ma puntiamo al cuore della tematica. La nostra analisi comprende le aziende che facilitano l’IA, sviluppando le tecnologie che la rendono possibile, così come quelle che la utilizzano per migliorare i propri prodotti, servizi o processi interni.
Tra gli AI enablers ad esempio, ritroviamo Amazon, che fornisce applicazioni cloud per una vasta gamma di utenti mentre tra gli AI adopters rientrano piattaforme digitali come Meta che utilizza l'IA per ottimizzare le raccomandazioni di contenuti per gli utenti e migliorare il targeting pubblicitario.
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