Le cosiddette “rising star” (o stelle nascenti) sono società per cui la qualità del credito e i rating stanno passando da high yield a investment grade. L'approfondimento di Fraser Lundie. Contenuto sponsorizzato da Federated Hermes Limited.
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CONTRIBUTO a cura di Fraser Lundie, head of Fixed Income – Public Markets di Federated Hermes Limited. Contenuto sponsorizzato da Federated Hermes Limited.
Nel clima di notevole incertezza in cui versano oggi gli investitori nei crediti societari, si intravede ancora qualche spiraglio di luce. Alcune di queste note positive sono senza dubbio le cosiddette “rising star” – o stelle nascenti – ovvero società per cui la qualità del credito e i rating stanno passando da high yield a investment grade e che in questa fase del ciclo rappresentano un’area dell’universo obbligazionario potenzialmente in grado di fornire agli investitori un’importante fonte di alfa.
In effetti, sulla base di una recente analisi, questo gruppo di società ha superato le controparti che si muovono in direzione opposta, ovvero i cosiddetti “fallen angel”[1] o “angeli caduti”. Se si considerano le prospettive economiche in generale, questo risultato è alquanto sorprendente. Una politica più restrittiva ha fatto lievitare il costo dei prestiti e inasprito gli standard di credito, riducendo così l’offerta di credito e limitando l’attività economica. Lo stesso FMI ha previsto per quest’anno un drastico rallentamento della crescita globale, che passerà dal 2,7% nel 2022 all’1,5% nel 2023[2]. Gli utili del secondo trimestre hanno suggerito un notevole indebolimento dei settori ciclici e sensibili ai consumi, con prodotti chimici, carta ed elettronica di consumo particolarmente deboli.
I bilanci rimangono solidi, ma i parametri di credito stanno cominciando a deteriorarsi. Con la flessione degli utili e l’avvicinarsi delle scadenze del 2025, gli emittenti dovranno iniziare ad affrontare il problema, e in tutto questo l’accesso al capitale è imprescindibile.
Forti, sempre più forti
Per cogliere le opportunità offerte dalle potenziali rising star[3] servono una conoscenza approfondita del mercato e un approccio di tipo bottom-up. L’analisi del credito ci permette di comprendere i numerosi fattori che concorrono alla variazione del rating di un’obbligazione e ci aiuta a distinguere gli investimenti promettenti da quelli che potrebbero invece deteriorarsi, sia in termini di rating che di performance. Passiamo in rassegna anche l’approccio delle società in fatto di politiche di remunerazione degli azionisti che possono andare a scapito di una prudente disciplina finanziaria – un tipico campanello d’allarme di fine ciclo.
In un momento in cui la crescita è sempre più motivo di preoccupazione e la pressione sui margini dovuta all’inflazione dei costi è un tema ricorrente, identificare i crediti che continuano a muoversi al rialzo dovrebbe rivelarsi una tecnica efficace per compensare un contesto macro difficile. Negli ultimi trimestri, il gigante della tecnologia Netflix, la catena di grandi magazzini Macy’s e la società energetica EQT hanno tutti conquistato lo status di “rising star”. Abbiamo assistito al pieno riconoscimento della loro forza da parte delle agenzie di rating e a miglioramenti significativi nella generazione di free cash flow, a fronte di una riduzione della leva finanziaria. Queste società hanno inoltre rifinanziato in modo proattivo il debito in scadenza, riducendo la struttura a termine del debito e abbassando il costo del capitale.
Ci aspettiamo che nel 2024 ci saranno altri esempi simili, con diversi candidati che godono attualmente di un “outlook positivo” presso le agenzie di rating – tipico segno precursore di un upgrade del rating. Di norma, inoltre, le agenzie di rating attendono un miglioramento duraturo dei parametri di credito prima di agire, motivo per cui il passare del tempo non farà altro che incentivare in maniera naturale l’ulteriore ascesa delle stelle nascenti, che già si muovono su una traiettoria positiva.
Più acquirenti che venditori
Il potenziale rendimento trova ulteriore sostegno in un altro vantaggio tecnico meno tangibile. La transizione verso le "rising star" implica dinamiche di idoneità e inclusione nei benchmark. La conseguente domanda passiva che incontra questo cambiamento si traduce generalmente in un’ottima sponsorizzazione per tali titoli, con offerte convenienti sul mercato nei mesi successivi.
Oggi questo effetto è ancora più pronunciato, dal momento che le asset class investment grade sono in grado di autosostenersi in termini di valore relativo. Questa asset class infatti è tornata in auge, dopo le difficoltà dovute a un decennio di bassi tassi di interesse, che le hanno reso difficile competere con la crescita delle azioni e i forti rendimenti da dividendi. Le obbligazioni possono ora assumere un ruolo più simile a quello che svolgevano in passato, ovvero bilanciare un portafoglio fornendo al contempo anche un rendimento competitivo. Per gli emittenti, quindi, “entrare nel club” risulta ancora più interessante.
Priorità alla gestione attiva
Identificare in modo efficace gli emittenti in lizza per il titolo di “rising star” richiede sempre un approccio attivo. Per comprendere la solidità finanziaria di una società servono proiezioni prospettiche delle sue metriche di credito, mentre l’analisi qualitativa è essenziale per esaminarne la politica di allocazione del capitale, il profilo ESG e di sostenibilità e per avere una visione olistica di lungo periodo.
Con il giusto approccio, le “stelle nascenti” potrebbero rappresentare una fonte di ottimismo per gli investitori nel credito, anche se le prospettive delle loro valutazioni fondamentali si fanno sempre più cupe.
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[1] Fallen Angels: sono obbligazioni che in passato erano considerate investment grade e che ora sono classificate come obbligazioni "spazzatura" a causa della riduzione del rating dell'emittente.
[2] IMF, ‘World Economic Outlook: A Rocky Recovery’, Aprile 2023.
[3] Rising stars: sono obbligazioni che al momento dell'emissione erano considerate di livello speculativo, ma che nel frattempo hanno migliorato le loro condizioni finanziarie, riducendo il rischio di insolvenza.
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