Infrastrutture: perché investire nel lunghissimo periodo vale l’attesa

Gwenola Chambon, Mounir Corm, notizia
Gwenola Chambon, Mounir Corm, immagine concessa (Natixis IM)

CONTRIBUTO a cura di Gwenola Chambon, CEO, founding partner e Mounir Corm, deputy CEO, founding partner di Vauban Infrastructure Partners – affiliata di Natixis Investment Managers. Contenuto sponsorizzato.

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Le infrastrutture offrono una molteplicità di vantaggi per coloro che vogliono e possono investire per 15, 20 o addirittura 25 anni in attività illiquide. Inoltre, l'emergere di un mercato secondario attivo negli ultimi cinque anni ha aumentato considerevolmente la liquidità delle azioni dei fondi infrastrutturali, che ora sono spesso scambiate con un premio sul NAV. Una visione a lungo termine consente agli investitori sia di individuare i temi principali che guideranno le economie nei prossimi decenni, sia di avere il tempo necessario per immergersi completamente in questi temi e trarne vantaggio. Avere più tempo permette agli investitori di svolgere adeguate attività di engagement e perfino di guidare le questioni ESG, un tema particolarmente rilevante per le infrastrutture, dove gli asset supportano servizi essenziali che svolgono un ruolo critico sia nella vita quotidiana sia nei temi ESG a lungo termine. Inoltre, come ricompensa per la loro pazienza, gli investitori ottengono da un lato una notevole sicurezza sul loro capitale, e dall’altro payout ricorrenti che si sommano anno dopo anno, su orizzonti temporali lunghi.

Come evolvono i principali megatrend

La digitalizzazione e la transizione verso l'energia pulita e un mondo privo di emissioni di carbonio sono i megatrend chiave, e si evolveranno per decenni, richiedendo ingenti quantità di capitale. La pipeline europea di accordi per le infrastrutture core per far fronte a questi megatrend per i prossimi dieci anni è enorme e supera notevolmente l'offerta di capitale. Gli investimenti necessari per soddisfare l'Agenda digitale europea entro il 2025 oscillano tra i 65 e i 100 miliardi di euro all'anno, senza considerare i capitali necessari per potenziare le infrastrutture esistenti. 

Il megatrend della digitalizzazione si è affermato ben prima della pandemia, ma da allora ha subito un'accelerazione. In particolare, la crisi ha rivelato la necessità di grandi investimenti nelle reti in fibra ottica. Tra le esigenze infrastrutturali che stanno emergendo annoveriamo i data center di nuova generazione, strutture più piccole situate vicino alle popolazioni che devono servire.

Il megatrend della transizione verde in molti casi è strettamente legato al tema della digitalizzazione. L'emergere delle reti elettriche intelligenti, ad esempio, consente alle tecnologie digitali di monitorare e gestire la distribuzione di energia dalle diverse fonti di generazione ai consumatori finali. Le reti intelligenti offrono opportunità innovative di collaborazione tra reti elettriche, gas, riscaldamento e telecomunicazioni. Nel settore dei trasporti la digitalizzazione consente nuove soluzioni di mobilità come la mobilità elettrica, i veicoli autonomi, il mobility as a service (MaaS), la mobilità libera e molti altri. La sovrapposizione tra i megatrend è testimoniata dalla nostra acquisizione, lo scorso anno, di un data center completamente verde in Islanda, in grado di immagazzinare ed elaborare dati utilizzando esclusivamente energia verde. Un accordo importante, perché i data center sono grandi consumatori di energia, quindi devono passare gradualmente a forniture energetiche basate interamente su energie rinnovabili. L'Islanda ha dimostrato di essere una sede efficiente per i data center, grazie all'energia pulita e a basso costo e al clima settentrionale che raffredda naturalmente il calore dei processori.

L'impatto ESG si vede necessariamente sul lungo termine

Come per gli investimenti nei megatrend, anche la creazione di un vero impatto ESG è un'attività a lungo termine che può essere affrontata solo attraverso un impegno di investimento a lungo termine. Migliorare la resilienza del cambiamento climatico e allineare i propri asset allo scenario 2C non si può fare in un paio d'anni. Per garantire che sia i gestori sia la gestione degli asset si attengano strettamente agli obiettivi ESG, abbiamo istituito dei KPI legati alla performance ESG degli asset, stabiliti all'inizio dell'investimento e attentamente monitorati. La performance viene valutata su base annua e la retribuzione variabile è legata al grado di corrispondenza con i KPI, sia finanziari che ESG, pensati per spingere i team di gestione a fare la differenza. Un direttore ESG dedicato aiuta a definire le nostre politiche di sostenibilità, in collaborazione con i team responsabili di ciascun investimento. Il direttore partecipa alla gestione patrimoniale di ogni investimento e coordina l’impegno ESG dell’azienda, mentre il monitoraggio degli asset per l'impatto ESG rimane di competenza del team di investimento. Vauban è membro fondatore dell'iniziativa GRESB sulle infrastrutture, e partecipiamo attivamente al comitato consultivo di GRESB, coinvolto nella progettazione di metodologie e processi di valutazione. L'azienda è stata nominata coordinatore europeo ESG dell'anno nell'ambito degli IJ Global Awards 2020. Inoltre, il CEO e fondatore fa parte dell’Infrastructure Advisory Committee dei Principi di investimento responsabile delle Nazioni Unite (UNPRI), un comitato che consiglia l'UNPRI sulla direzione strategica a lungo termine del suo programma di lavoro sulle infrastrutture e sostiene progetti e iniziative chiave.

Perché l'impegno verso gli stakeholder è fondamentale

Il modo in cui i gestori di infrastrutture fanno engagement verso gli stakeholder è una questione ESG fondamentale. Il ruolo crescente degli investimenti infrastrutturali privati nella società è sempre più riconosciuto dagli utenti e dagli stakeholder, e le classi politiche cercano di garantire la condivisione del valore e il futuro a lungo termine delle comunità. Per essere credibili agli occhi degli stakeholder, le infrastrutture devono essere vantaggiose, inclusive e avere una prospettiva a lungo termine. Investire con una visione a lungo termine è un fattore chiave per allineare alle esigenze dell'economia reale gli interessi di tutti gli stakeholder, siano investitori, aziende industriali, dipendenti, stakeholder del settore pubblico o utenti. Le domande chiave rivolte loro sono: come possiamo migliorare le cose per voi, come possiamo aumentare il valore collettivo? Questo approccio rappresenta una mentalità diversa rispetto al pensiero tradizionale sulle infrastrutture. Dimostra agli stakeholder che il gestore dell'infrastruttura ha una mentalità a lungo termine, che la strategia è sostenibile e che il capitale investito rappresenta un impegno sia finanziario sia non finanziario. Lavorare in armonia con i partner industriali consente di impiegare i fondi in modo tempestivo, riducendo i costi per gli investitori e assicurando loro di ricevere i rendimenti più rapidamente, in modo da poterli reinvestire in ulteriori progetti. Ottenere credibilità non è una cosa banale, ed è essenziale per la strategia di investimento. Ottenere la fiducia di tutte le parti interessate è fondamentale per trovare accordi, evitare gli sforamenti, minimizzare i costi e, in ultima analisi, massimizzare i rendimenti.

Resilienza ai venti contrari

L'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse, la nascente crisi energetica e la possibile recessione sono all'attenzione degli investitori. La natura a lungo termine delle infrastrutture può attenuare queste preoccupazioni. L'inflazione è generalmente positiva per le infrastrutture, poiché i flussi di reddito derivanti dagli asset principali sono correlati all'inflazione. Riteniamo, inoltre, che chi investe in infrastrutture sia protetto dall'aumento dei tassi di interesse, poiché i suoi asset infrastrutturali sono finanziati a lunghissimo termine con tassi fissi. Sebbene la recessione non sia mai la benvenuta, gli asset di Vauban sono ben diversificati e hanno una correlazione limitata con il PIL. Siamo stati in questo settore per 15 anni, affrontando le crisi finanziaria e COVID senza alcun impatto sui rendimenti. Ci aspettiamo che questa volta non sia diverso. Tuttavia, le difese intrinseche delle infrastrutture contro i venti contrari macroeconomici non possono essere utilizzate a spese degli stakeholder. Per esempio, i nostri servizi energetici hanno l'opzione legale di aumentare i prezzi dell'energia per riflettere i prezzi di mercato. In pratica, in linea con il nostro impegno di aggiungere valore per tutti gli stakeholder, i prezzi dei servizi energetici non vengono aumentati fino al massimo consentito durante i periodi di alta inflazione energetica, poiché non è sostenibile aumentare i prezzi dell'energia al massimo consentito se vogliamo mantenere relazioni a lungo termine con gli stakeholder.

Un cambiamento nella mentalità degli investitori

La resistenza delle infrastrutture core paneuropee è uno dei motivi per cui le allocazioni stanno aumentando rapidamente. Gli investitori stanno effettuando allocazioni maggiori sulle infrastrutture core rispetto al passato e vogliono resilienza finanziaria combinata con asset sostenibili che facciano del bene alle comunità. C'è stato un cambiamento di mentalità: gli investitori riconoscono fermamente che all’interno di un’asset class che fornisce servizi essenziali, l'ESG non è solo auspicabile ma necessario.

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