Le infrastrutture hanno una comprovata resistenza alle fasi di crisi, che sta ravvivando l'interesse degli investitori per l'asset class. L'analisi di Gwenola Chambon, CEO di Vauban (Natixis IM). Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Gwenola Chambon, CEO e founding partner di Vauban Infrastructure Partners (Natixis IM). Contenuto sponsorizzato.
Le infrastrutture hanno una comprovata resistenza alle fasi di crisi. In effetti, durante la crisi finanziaria globale si è cominciato a vedere nelle infrastrutture un bene rifugio. Ora che ci troviamo di nuovo di fronte a difficoltà sul piano macroeconomico, con un'inflazione elevata e tassi d'interesse in aumento, la resilienza delle infrastrutture sta venendo alla ribalta, così come la loro decorrelazione rispetto al mercato azionario in generale. Ciò sta ravvivando l'interesse degli investitori per questa asset class, alla ricerca dei flussi di cassa stabili e prevedibili delle infrastrutture e della loro protezione naturale dall'inflazione.
Le infrastrutture core sono la tipica idea di infrastruttura quando si tratta di caratteristiche fondamentali come la presenza di un'elevata regolamentazione o di vincoli contrattuali; si tratta del ramo a più basso rischio di questa asset class. Per questo motivo vediamo crescere l'appeal della categoria core e aumentare le allocazioni. Gli investitori che hanno puntato molto sulle strategie value-add iniziano a temere che l'aumento dei tassi possa influire sulla capacità di ottenere finanziamenti adeguati e sul livello di rischio di questi asset. L'aumento dei tassi ha un impatto sulle valutazioni e la carenza di liquidità e l'aumento del costo del debito stanno causando un deterioramento degli investimenti storici. Le strategie value-add rimangono interessanti, ma gli investitori tendono adesso a giocare sul sicuro. Pertanto, le allocazioni al settore core stanno assumendo un ruolo più importante nelle roadmap per il 2023.
In questo momento, la decarbonizzazione sta dando a tutti molto da fare. Sono necessari ingenti investimenti per adeguare le infrastrutture esistenti, che non sono state costruite per far fronte all'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia o alla necessità di mitigare i cambiamenti climatici. C'è la necessità di nuove infrastrutture e la transizione energetica sta creando opportunità che vanno dal teleriscaldamento ai contatori intelligenti. Vediamo anche opportunità nel settore ferroviario, incoraggiate dalle politiche dell'UE volte a favorire il passaggio del trasporto delle merci da gomma a rotaia. Anche la digitalizzazione rimane un importante mega-trend, con molte attività ancora in corso per lo sviluppo di reti in fibra ottica che garantiscano a tutti l'accesso a Internet. Questa opportunità è anche guidata dal fatto che gli operatori storici non hanno la forza finanziaria per far fronte all'entità degli investimenti necessari. C'è stato un grande cambiamento in ciò che gli investitori cercano, con un aumento della domanda di infrastrutture verdi, in contrasto con una pipeline dominata dalla mobilità, dal petrolio e dal gas solo cinque anni fa. Questo metterà a dura prova le industrie più tradizionali, che dovranno affrontare difficoltà nell'accesso ai finanziamenti. In realtà, si tratta di una sfida per tutti noi, perché difficilmente potremo passare a un'economia completamente verde dall'oggi al domani.
Da un'epoca di denaro ed energia a basso costo e inflazione zero, ora il denaro non è più a buon mercato, i tassi di interesse sono in aumento e l'inflazione è ai massimi da 25 anni. Noi di Vauban speriamo che questo riporti un po' di razionalità nel mercato in termini di prezzi d'acquisto, finanziamenti adeguati e strutturazione appropriata. Ci sono poi le responsabilità e le opportunità che caratterizzano l'industria delle infrastrutture legate alla realizzazione dell'agenda sul cambiamento climatico. I tempi sono stretti e saremo tutti incredibilmente impegnati nel tentativo di raggiungere questi obiettivi. Questa è senza dubbio la sfida più grande che la nostra generazione deve affrontare.
Fonti e note
Materiale fornito da Natixis Investment Managers International, società di gestione del risparmio, o dagli uffici della sua filiale Natixis Investment Managers International, Italian Branch. Natixis Investment Managers International è una società di gestione di diritto francese autorizzata dall'AMF e registrata con il numero GP 90-009 e una società a responsabilità limitata registrata con il numero 329 450 738. La sede legale di Natixis Investment Managers International è al 43 avenue Pierre Mendès France, 75013 Parigi. La sede legale di Natixis Investment Managers International, Succursale Italiana è in Via San Clemente 1, 20122 Milano.