L'implementazione di una strategia per valutare gli emittenti dei mercati del debito emergenti non è un’impresa facile. Anupan Damani e Jessica Zarzycki analizzano l'approccio di Nuveen. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Anupam Damani, Portfolio Manager, Head of Emerging Markets/International debt, e di Jessica Zarzycki, Portfolio Manager, ESG/Impact Fixed Income di Nuveen. Contenuto sponsorizzato.
Oggi i mercati finanziari si trovano ad affrontare una congiuntura straordinaria, alle prese con un’inflazione persistentemente elevata, la guerra nell’Europa dell’Est, i cambiamenti climatici globali e il protrarsi dei gravi effetti della pandemia di COVID-19. In questo contesto, gli investitori obbligazionari cercano sempre più di generare rendimenti finanziari costruendo portafogli che generino impatti positivi attraverso investimenti ambientali, sociali e di governance (ESG).
Nel contesto del debito sovrano dei mercati emergenti (EM), l’attenzione di Nuveen si concentra sul miglioramento dei risultati sostenibili in termini di sviluppo economico, ambientale e umano, che riteniamo altamente correlati ai fattori ESG materiali. Tuttavia, l’implementazione di una strategia per valutare gli emittenti dei mercati del debito emergenti non è un’impresa facile. Le ricerche dimostrano che gli attuali framework ESG di terze parti in genere tengono poco conto dei diversi punti di partenza dei Paesi nei loro percorsi di sviluppo economico, con distorsioni implicite dovute alla ricchezza di questi Paesi1. La significativa diversità fra i mercati emergenti richiede un approccio altamente sofisticato per valutare la performance ESG e il potenziale di ciascun Paese.
La maggior parte dei modelli di valutazione ESG di parti terze, infatti, è stata creata principalmente per i titoli azionari quotati dei mercati sviluppati, il che li rende poco adatti a valutare gli elementi che rendono uniche le economie emergenti.
Sulla base dell’esperienza decennale di Nuveen negli investimenti nel debito dei mercati emergenti e della sua leadership di lunga data negli investimenti obbligazionari responsabili, abbiamo sviluppato un modello proprietario di valutazione ESG per i portafogli dei mercati emergenti che colma le lacune degli approcci di terzi. Il nostro schema si adatta al livello specifico di sviluppo economico di ciascun Paese, garantendo al contempo che la governance rimanga il fulcro di ogni valutazione. Inoltre, prendiamo in considerazione sia i rischi ambientali sia le relative conseguenze sociali, riconoscendo i conflitti che possono sorgere tra i due aspetti quando si procede rapidamente sul fronte del cambiamento climatico.

* Il punteggio per ciascun paese si basa sui punteggi medi di due principali fornitori di rating ESG normalizzati su una scala da 1 a 10.
Un approccio modulato agli investimenti ESG
L’obiettivo di Nuveen nello sviluppo di un framework ESG proprietario è quello di affrontare le distorsioni in termini di ricchezza e sviluppo riscontrate nei modelli di valutazione di terze parti, incorporando al contempo una visione di lungo termine dei progressi che un emittente sta compiendo con l’intento di indirizzare il capitale verso i Paesi in cui è più necessario e può essere impiegato con maggiore efficacia. Per questo, bisogna riconoscere l’ampiezza e la complessità delle differenze tra i Paesi emergenti in base alle loro strutture economiche e ai livelli di sviluppo, all’eterogeneità delle popolazioni e al grado di libertà politica, al grado di esposizione ai rischi climatici fisici.
La nostra filosofia di valutazione della performance ESG nei mercati emergenti tiene conto del punto di partenza, valuta l’ambizione e la direzione dei progressi e promuove approcci equilibrati nel trattare i pilastri ambientali e sociali.

Sosteniamo inoltre una “Giusta Transizione Energetica”, che tenga conto dei possibili compromessi tra investire per centrare gli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico e raggiungere la crescita economica e altri obiettivi di sviluppo. I dilemmi della transizione energetica sono evidenti nei Paesi africani, molti dei quali hanno consumi energetici pro capite ed emissioni di gas serra tra i più bassi a livello globale, ma anche popolazioni in crescita e una domanda sempre maggiore di forniture affidabili di elettricità e di altri bisogni primari, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione di qualità e la sicurezza alimentare. In questi Paesi, la scarsità di idrocarburi, in particolare di gas, ha conseguenze economiche e sociali nel breve-medio termine.
Un framework proprietario per il debito sovrano emergente
Il framework ESG proprietario di Nuveen per gli emittenti di debito sovrano si compone di elementi quantitativi e qualitativi. Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, ci affidiamo da un lato all’esperienza degli analisti per valutare l’andamento delle tendenzee gli impegni futuri, dall’altro alla conoscenza derivante dal nostro accesso diretto agli emittenti e alle attività di engagement.
Affrontare in maniera sistematica lo sbilanciamento verso i paesi più ricchi. A causa dello sbilanciamento verso i Paesi più ricchi, affidarsi a modelli di valutazione ESG esterni esistenti comporta una deviazione dei capitali verso i Paesi che ne hanno meno bisogno. Nuveen cerca di correggere questa iniquità raggruppando e confrontando i Paesi in base alle quattro classificazioni dei gruppi di reddito della Banca Mondiale: reddito elevato, reddito medio-alto, reddito medio-basso e reddito basso2. Con queste classificazioni, un Paese a basso reddito come il Ruanda non viene penalizzato quando si tratta di valutare la qualità delle sue istituzioni o dei suoi servizi pubblici rispetto a un Paese ad alto reddito come la Svezia.
Incorporare slancio, ambizione e impegno. Altri due problemi legati all’analisi ESG degli emittenti sovrani sono 1) la tempestività e la disponibilità dei dati e 2) la mancanza di indicatori prospettici. In alcuni casi, i dati ufficiali resi noti possono essere vecchi anche di cinque anni. Cerchiamo di far fronte a questa carenza ponendo minor enfasi sui dati più scarsi e prendendo in considerazione la performance tendenziale di ciascun pilastro E, S e G, Inoltre, confrontiamo le ambizioni e gli impegni di ciascun Paese con quelli di altri Paesi della stessa categoria
Allocare capitale nei mercati emergente in ottica ESG
A nostro avviso, gli investitori possono contribuire a promuovere risultati positivi in termini di sviluppo sostenibile nei mercati emergenti convogliando i capitali verso quei Paesi che ottengono buoni risultati non solo in termini di politiche macroeconomiche, ma anche dei fattori ESG. In base al nostro modello di valutazione proprietario, il debito emesso dai Paesi che ottengono risultati in linea o superiori a quelli dei loro omologhi nella stessa fascia di reddito (ottenendo un punteggio pari o superiore a 3 su una scala da 1 a 5), è idoneo a essere incluso in portafogli ESG intenzionali sui Mercati Emergenti . I titoli obbligazionari emessi da Paesi che hanno una performance inferiore a quella dei loro peer nella stessa fascia di reddito (con un punteggio di 1 o 2) non possono invece rientrare in questi portafogli.
Per rispondere alla crescente domanda degli investitori di soluzioni che offrano rendimenti e che abbiano un impatto positivo sull’ambiente, lo scorso Novembre Nuveen - che ha investito per la prima volta in titoli dei mercati emergenti già negli anni '70 – ha ampliato la gamma di soluzioni a impatto globale con il lancio della strategia articolo 9 Nuveen Emerging Markets Impact Bond fund che indirizza il capitale verso emittenti che dimostrano leadership ambientale, sociale e di governance e sono nella posizione migliore per affrontare le principali sfide sociali e/o climatiche, oppure titoli che soddisfano i parametri di investimento definiti dall'Impact Framework di Nuveen.
Fonti e note
1 Diversi documenti pubblicati,anche dalla Banca Mondiale, affrontano queste carenze. Si veda Ekaterina M.Gratcheva, Teal Emerye Dieter Wang.2020. DemystifyingSovereign ESG. EFI Insight-Finance. Washington, DC: World Bank.
2 Le classificazioni dei gruppi di reddito della Banca Mondiale vengono aggiornate ogni anno il 1° luglio e si basano sull’RNL pro capite in dollari correnti (utilizzando i tassi di cambio del metodo Atlas) dell’anno precedente. Per ulteriori informazioni, visitare questo sito: https://datahelpdesk.worldbank.org/knowledgebase/articles/906519-world-bank- country-and-lending-groups.
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