Tra instabilità geopolitica, rischi di stagflazione e mercati volatili, la gestione absolute return può diversificare le fonti di rendimento. L'analisi di Brice Perin. Contenuto sponsorizzato da La Financière de l'Échiquier.
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CONTRIBUTO a cura di Brice Perin, co-Responsabile Multi-Asset & Absolute Return, LBP AM, azionista di La Financière de l’Échiquier (LFDE). Contenuto sponsorizzato da La Financière de l'Échiquier.
Sono aumentate le incertezze nel primo trimestre a seguito, in particolare, della svolta geopolitica degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Di fronte ai rischi di volatilità sui mercati obbligazionari, una gestione absolute return può contribuire alla diversificazione dei motori di performance.
Nel giro di qualche settimana gli equilibri mondiali sono stati messi a soqquadro. Gli Stati Uniti hanno dettato il ritmo delle misure protezionistiche attraverso nuove barriere tariffarie imposte ai loro partner commerciali mentre imprimevano una svolta in ambito geopolitico con il ritiro, in particolare, del sostegno all'Ucraina e la messa in discussione delle posizioni americane all'interno delle alleanze internazionali.
L'impatto della guerra commerciale portata avanti dagli Stati Uniti, le cui ultime misure introducono nuovi dazi doganali sulle importazioni di automobili, dovrebbe comportare un rallentamento più netto del previsto della crescita statunitense, l'aumento dei prezzi al consumo, dei costi di produzione negli Stati Uniti e il calo delle esportazioni frenano la crescita del PIL, e mondiale.
Rallentamento economico negli Stati Uniti
Dagli indicatori PMI preliminari di marzo emerge, per l’Eurozona, una crescita appena positiva tra speranze legate a un allentamento fiscale tedesco e a un aumento delle spese per la difesa, e timori provocati dai dazi doganali statunitensi. Stando al nostro scenario la ripresa sarà ancora lenta in Europa nel 2025. Negli Stati Uniti, la fiducia dei consumatori ha registrato una netta flessione a marzo, toccando i minimi degli ultimi 4 anni. Prevediamo un rallentamento significativo dell'economia statunitense a metà anno ancorché senza contrazione. Tuttavia, con gli shock potenziali provocati dalle politiche di Trump aumenta il rischio di recessione.
In queste condizioni, e alla luce dei segnali di stagflazione negli Stati Uniti, la Fed mantiene una posizione prudente. Prevediamo due tagli dei tassi da parte della Fed quest'anno, piuttosto nel terzo/quarto trimestre, e uno nel 2026, per raggiungere un tasso terminale compreso tra il 3,5 e il 3,75%. Diversa è la traiettoria nell'Eurozona, con “un processo di disinflazione in corso” secondo la BCE che ha nuovamente abbassato i tassi di riferimento al 2,5% il 6 marzo e dovrebbe portarli al 2% entro settembre.
Sui mercati obbligazionari, i tassi di interesse hanno ben presto scontato l'aumento delle future spese pubbliche. Riteniamo, di conseguenza, che rimarranno volatili e privi di una tendenza marcata nel breve medio termine e che sia pertanto necessaria una grande flessibilità nella gestione dei portafogli obbligazionari.
Carry, diversificazione e selettività dei titoli
Una gestione obbligazionaria absolute return può permettere di diversificare i motori di performance. Senza il vincolo di un indice obbligazionario cui attenersi, questo approccio consente di esplorare un universo ampio: obbligazioni societarie, titoli di Stato, obbligazioni convertibili, strumenti derivati, ecc.
In termini di strategia d'investimento, il carry dei titoli di Stato, ossia la loro detenzione fino alla scadenza, sembra ancora interessante. Anche le obbligazioni societarie di qualità investment grade mantengono fondamentali solidi, a nostro avviso, in un contesto di crescita inferiore. Questi titoli sembrano offrire ancora un potenziale di rendimento corretto per il rischio, con margini di credito protettivi.
A livello settoriale, le società finanziarie rimangono secondo noi un segmento chiave. Ci concentriamo su emittenti bancari con fondamentali solidi: elevati livelli di redditività, bassi tassi di insolvenza. Apprezziamo i titoli di debito più senior, ovvero quelli in cui il rimborso ai creditori è prioritario in caso di default, emessi da controllate locali di grandi gruppi bancari europei con sede in Paesi periferici. Infine, il carry di titoli ad alto beta, che possono oscillare maggiormente rispetto al mercato nel suo complesso, può offrire un rendimento aggiuntivo. In breve, un “back to basics” per affrontare le sfide del contesto macroeconomico e dei mercati fixed-income.
Disclaimer
Le opinioni espresse (i) sono considerate affidabili da LBP AM e fondate o giustificate in base al contesto economico, finanziario, borsistico e normativo e (ii) sono fornite a titolo meramente informativo. Non costituiscono quindi né un’offerta di acquisto o di vendita di un titolo, né un consiglio di investimento o un’analisi finanziaria. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Le opinioni espresse corrispondono alle convinzioni del team di gestione e non possono in nessun caso costituire un’assunzione di responsabilità da parte di LFDE.