Le obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti nel 2019 viste da vicino

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Funds People

Commento a cura di Fran Rodilosso, Head of Fixed Income, ETF Portfolio Management, VanEck. Contenuto sponsorizzato.

Lo scorso anno i mercati sono stati dominati dal rialzo dei tassi e dalla forza del dollaro, ma non è certo che questi temi restino protagonisti nel 2019. “Malgrado i validi motivi per aspettarsi un andamento analogo, riteniamo che esistano diversi fattori che potrebbero sospendere o persino invertire questa tendenza”, sostiene Fran Rodilosso, head of Fixed Income ETF Portfolio Management presso VanEck. “L’eventuale cedimento del dollaro statunitense potrebbe creare opportunità nelle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti. Un dollaro più debole abbassa inoltre il costo della raccolta in valute forti per gli emittenti dei mercati emergenti, fornendo supporto anche alle attività finanziarie in valuta forte. Soprattutto, le valute locali hanno già valutazioni storicamente basse contro il dollaro e quest’anno potrebbero trasformarsi in catalizzatore del loro apprezzamento”.

EM Debt FX Return vs U.S. Dollar Index (DXY)

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Fonte: J.P. Morgan e Bloomberg; dati al 31 dicembre 2018. EM Debt FX Return: rendimento delle valute estere dell’indice J.P. Morgan GBI-EM Global Core. DXY: indice U.S. Dollar.

L’ETF UCITS in valuta locale emergente a più basso costo del mercato europeo

Il debito in valuta locale dei mercati emergenti offre molteplici benefici potenziali all’interno di un portafoglio. Fornisce agli investitori l’opportunità di diversificare la propria esposizione ai tassi di interesse, beneficiando al tempo stesso di rendimenti interessanti e del potenziale apprezzamento valutario. VanEck Vectors J.P. Morgan EM Local Currency Bond UCITS ETF (EMLC)fornisce accesso alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in valuta locale. Mira a replicare l’indice J.P. Morgan GBI-EMG Core (GBIEMCOR), che comprende obbligazioni emesse da governi dei mercati emergenti e denominate nella valuta locale dell’emittente. A livello globale VanEck gestisce circa 5,3 miliardi di dollari in strategie di debito in valuta locale dei mercati emergenti. Questo è attualmente l’ETF UCITS in valuta locale emergente a più basso costo del mercato europeo, il che consente agli investitori di beneficiare delle opportunità potenziali offerte da tale classe di attivi.

ETF – Una soluzione semplice per l’esposizione alle obbligazioni dei mercati emergenti

Per investitori e allocator alla ricerca di esposizione a obbligazioni in moneta locale dei mercati emergenti, gli ETF possono fornire accesso “one-trade” a un’esposizione al beta efficiente sul fronte dei costi. Le obbligazioni dei mercati emergenti, in quanto asset class, rappresentano un’ampia fascia di Paesi, ciascuno con le proprie caratteristiche commerciali, in particolare nei propri mercati locali. Gli ETF consentono a investitori e asset allocator di bypassare le complessità operative e normative del trading in molti di questi paesi e di acquisire contemporaneamente esposizione ai rendimenti delle obbligazioni e valute sottostanti.

“Il mercato delle obbligazioni in valuta locale è cresciuto fino a rappresentare la parte principale dell’ampia gamma di opportunità di investimento relative al debito dei mercati emergenti”, prosegue Fran Rodilosso. “Ciò ha prodotto maggiore liquidità sotto forma di spread denaro/lettera tendenzialmente ristretti e di elevati volumi di trading con una partecipazione significativa di istituti locali e investitori esteri”.

Dimensioni e diversità del debito dei mercati emergenti

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Fonte: J.P. Morgan. Dati al 31 dicembre 2017. La performance passata non è garanzia di risultati futuri.

Considerazioni realistiche

Diversamente dai gestori attivi del portafoglio che cercano generalmente di battere i propri benchmark, i gestori passivi stanno provando ad avvicinarsi il più possibile al benchmark, al netto di spese e commissioni. Dal momento che l’indice di benchmark non è un titolo negoziabile, il gestore del portafoglio deve tener conto di considerazioni realistiche non espresse dall’indice, che comprendono fattori operativi, commerciali, fiscali e relativi ai flussi di cassa. Questi fattori possono produrre differenze tra i rendimenti del portafoglio e degli indici, anche in un portafoglio che riproduce a pieno il proprio indice. Ad esempio, il requisito di custodia locale delle obbligazioni in alcuni mercati può comportare maggiori costi di custodia, non espressi dall’indice. In maniera simile, gli indici a reddito fisso non prendono in considerazione le ritenute fiscali.

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