Nuovo Ordine Mondiale, Bilderberg o Massoneria? No, Derivati!

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Proseguono volatili gli scambi su tutte le piazze finanziarie globali. L’indice VIX – che misura la volatilità implicita a breve termine delle opzioni (a 30 giorni) sull’indice S&P500 e calcolato sulla base dei prezzi di numerose opzioni call e put, negoziate al CBOE (Chicago Board Options Exchange) – da oltre 4 anni non registrava valori superiori a 40. Il 24 Agosto è schizzato oltre i 50 punti (raggiungendo i livelli del 2011, ovvero del periodo di maggior crisi per i debiti sovrani europei) per poi scendere progressivamente e stabilizzarsi ai valori attuali, al di sotto dei 30 punti.

Se è vero che i movimenti dei mercati sono tutto fuorché irrazionali, un investitore razionale dovrebbe chiedersi il perché di questo andamento schizofrenico (e generalizzato) di una grande varietà di investimenti, ed agire di conseguenza.

Il lunedì successivo alla richiesta di referendum da parte del primo ministro greco Tsipras, sui mercati finanziari sono stai bruciati oltre 280 miliardi di euro. Sapete a quanto ammonta il debito greco? 320 miliardi. Ora vi starete chiedendo cosa significhi tutto ciò. Quanto appena evidenziato dimostra, ancora una volta, che le borse reagiscono in modo così repentino da incorporare istantaneamente le notizie (positive o negative che siano) in grado di influenzarne l’andamento futuro.

Chiarito questo passaggio, è interessante porsi un’ulteriore domanda: chi ci guadagna da questi ribassi? Non certo i piccoli risparmiatori, che non dispongono né degli strumenti né (e soprattutto) delle competenze per poterli utilizzare. La risposta, piuttosto, è legata a quello che ognuno di noi si convince di credere: c’è chi parla di Nuovo Ordine Mondiale (se siete interessati all’argomento fatecelo sapere, potremmo scrivere un articolo ad hoc), chi di gruppo Bilderberg e chi, più in generale, di Massoneria.

Non voglio parlarvi di Teorie del Complotto, ma analizzare tecnicamente ciò che avviene sui mercati e fornirvi qualche semplice elemento di riflessione personale.

– Prima osservazione: perché un grosso investitore (professionale) dovrebbe vendere (e quindi dare un input ribassista) se poi programma un riacquisto a distanza di pochi giorni? La risposta, va da sé, è generare un profitto (lecito?) in brevissimo tempo. Se ciò viene fatto vendendo allo scoperto (ovvero vendendo titoli di cui non dispone) e procedendo ad un successivo acquisto a prezzi più bassi, attraverso strumenti derivati, il profitto sarà decisamente superiore rispetto all’utilizzo degli strumenti finanziari “sottostanti”.

– Seconda osservazione: come mai, periodicamente, si susseguono fasi di rialzo (euforiche) a fasi di ribasso (apocalittiche) di mercato? Se abbiamo compreso il significato dell’osservazione precedente, non sarà difficile capire che la ragione è legata al maggior profitto che queste condizioni di volatilità (estrema) consentono agli speculatori professionisti, piuttosto che fasi cicliche (e graduali) di rialzi/ribassi.

– Terza (ed ultima) osservazione: perché i piccoli investitori (il famoso parco buoi) comprano nelle fasi di euforia dei mercati e vendono in quelle di ribasso? La risposta a questo interrogativo è la più semplice: emotività. Le emozioni che proviamo sono esattamente croce e delizia delle nostre scelte d’investimento. Croce, quando ascoltiamo il brivido che scorre lungo la schiena e che ci porta a disinvestire in momenti di ribasso. Delizia, quando siamo estasiati dalla possibilità di acquistare degli investimenti che stanno dando soddisfazione ad altri.

Non voglio dilungarmi troppo, per cui mi limito ad aggiungere che una situazione simile a ciò che è avvenuto a seguito del referendum in Grecia, si è verificata (evidentemente in modo esponenziale, trattandosi della Cina) con la recente crisi di quello che abbiamo definito Agosto nero. Detto ciò, credete ancora che la causa delle nostre errate scelte d’investimento sia la “cupola finanziaria” che domina il mondo dall’alto?