Oltre i green bonds: altre opportunità di finanziare la transizione energetica

Alessandro Fonzi, Country Head Italy, Degroof Petercam AM
Alessandro Fonzi, Country Head Italy, Degroof Petercam AM

Contributo a cura di Alessandro Fonzi, CFA, country head Italy e deputy head Institutional Sales International di DPAM. Contenuto sponsorizzato.

Il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio è ormai una necessità. Più ritardiamo i nostri interventi, maggiori saranno i costi della transizione e gli impatti su imprese e nazioni. Per questo motivo, gli investitori, pubblici o privati, rivestono un ruolo chiave nel finanziare la transizione e, al di là di un mero dovere morale o di un adeguamento normativo, è opportuno integrare la valutazione dei rischi collegati al clima nell’analisi delle società e, di conseguenza, nelle decisioni d’investimento.

Valutare l’impronta di carbonio del portafoglio, ad esempio confrontando l’evoluzione dell’impatto delle emissioni delle aziende nel tempo, ed esaminare i diversi scenari dei cambiamenti climatici, in particolare quello a 1,5 °C (Accordo di Parigi), può aiutare a monitorare i rischi legati al clima. Di conseguenza, è possibile ribilanciare i portafogli in gestione evitando attività non sostenibili ed investendo in strumenti appropriati al finanziamento della transizione energetica, come ad esempio nel mercato del reddito fisso.

Le obbligazioni verdi, i cui proventi sono utilizzati per lo sviluppo di progetti a beneficio dell’ambiente, fanno parte della soluzione ma, rappresentando meno dell'1% del fabbisogno finanziario globale non sono in grado, da sole, di generare i finanziamenti necessari alla transizione, stimati a circa 92 trilioni di euro1. Fortunatamente numerose aziende hanno sviluppato soluzioni innovative: se osservato da questa prospettiva infatti, il cambiamento climatico offre una vasta gamma di opportunità per un investitore globale a lungo termine. Ne sono un esempio i fondi tematici legati al clima.

Perché un fondo Climate Trends

Siamo convinti che i governi e le aziende che stanno compiendo progressi significativi nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, quelli che noi definiamo climate challengerso le società che detengono una quota significativa del loro business in prodotti o servizi verdi (come riciclatori, turbine eoliche, ecc) e che consideriamo climate enablers, giocheranno un ruolo cruciale. L'apertura dell'universo d'investimento al di là delle obbligazioni verdi permetterà di ottenere una maggiore diversificazione che si tradurrà in un portafoglio obbligazionario imparziale e robusto.

Emerald_illustration_withoutfinancialanlysis_190812

EMERAL Fonte: DPAM.

Investire in queste tre macro-categorie, non solo nei green bonds, è la filosofia del fondo DPAM L Bonds Climate Trends Sustainable che unisce diversificazione, stile di gestione attivo e un’elevata sostenibilità. Gli investimenti devono infatti rientrare nell’universo tematico proprietario EMERALD 2(Energy efficiency, Mobility & electrification, Eco society, Regenerative economy, Alternative & renewable energy, Land use, agriculture & water, Decarbonisation & manufacturing) garantendo che gli emittenti, o i proventi dell'emissione, soddisfino le nostre stringenti linee guida sulla sostenibilità.

Lanciato nel 2019, il fondo registra già performance interessanti, a riprova dell’adeguatezza della filosofia d’investimento e dell’esperienza di una società che ha recentemente ottenuto, per il quarto anno consecutivo, il massimo rating (A+) dai PRI delle Nazioni Unite.

Nell'ambito di questo impegno, e del nostro sostegno attivo a numerose iniziative internazionali, abbiamo pubblicato il nostro primo rapporto TCFDin cui definiamo il nostro approccio alla gestione del rischio climatico e le modalità con cui scegliamo di coglierne le opportunità.

Inoltre, nell'ultimo anno, abbiamo aumentato significativamente la nostra gamma di fondi sostenibili, il cui patrimonio in gestione ammonta oggi a 9,6 miliardi di euro, oltre un quarto degli AUM totali gestiti da DPAM, completando il processo di conversione alla sostenibilità delle strategie real estate, small cap e US dividend. Finanziare la transizione energetica può essere un rischio, un dovere morale o un’opportunità. Sta all’investitore scegliere quale punto di vista adottare.

WEF_Global_Risks_Report_2019-01

 

WEF fonte: Global Risk Report 219, World Economic Forum.

1 Fonte: DPAM 2019

2 Efficienza energetica, Mobilità ed elettrificazione, Eco-società, Economia rigenerativa, Energia alternativa e rinnovabile, uso sostenibile della Terra, agricoltura, acqua, decarbonizzazione e produzione 

Questi sei principi sono un insieme di valori interamente volontari e ambiziosi che incoraggiano l'implementazione dei principi ambientali, sociali e di governance (ESG) in tutto il settore degli investimenti.

Seguendo le Raccomandazioni della Task Force sulle Informazioni Finanziarie relative al Clima (TCFD)